giovedì 11 aprile 2013

C&B ANTEPRIMA • OBLIVION

Trama: Tom è ieri

Facciamoci a capire: Oblivion si fa guardare dall'inizio alla fine. E già questo non è dato da sottovalutare, che voglio dire ce li avete presente anche voi quei film che iniziano e dicono tutto quello che avevano da dire nei primi dieci/dodici minuti e poi raggiungono il 90° minuto col fiatone e tu con la bolla al naso. Poi quando si tratta di fantascienza... peggio me sentoCome si suol dire nei Club Rotari che frequento io con la pipa in bocca e il monocolo inforcato: "Parte a razzo e finisce a cazzo". Ecco, Oblivion è tutto il contrario.
Per la prima mezz'ora, ma in realtà anche per la prima ora, il film avanza alquanto avvitato su sé stesso, della serie che dopo aver chiuso la pratica "paesaggio postapocalittico con città di cui conosciamo la grandezza (dove per città ovviamente intendo New York) ora ridotte ad un ammasso di rovine - in questo caso sommerse da terra, proprio il terriccio su su fino in cima all'Empire State Building - e il nostro protagonista solo se ne va per la città" e la pratica "c'è qualcosa che non quadra in questa storia di alieni che sono venuti sulla Terra totanni fa per conquistarla e intanto per prima cosa hanno spaccato la Luna e allora sfasi lunari e via di tsunami e terremoti e però gli umani hanno vinto la guerra ma purtroppo alla fine si sono ritrovati la Terra (notare la sequela di "e intanto", "e allora", "e però", "ma purtroppo") ad un ammasso di lerciume "e quindi" gli umani sono andati tutti a vivere su Titano, ma bisogna che qualche povero sfigato rimanga giù a controllare il funzionamento di alcuni trivellone che usano l'acqua del mare per fare energia e chi meglio di Tom Cruise e di una tipa roscia con un bel fisico ma una faccia da vecchia (sai quelle che anche a vent'anni hanno la faccia da vecchia? ecco quelle) e i due in pratica ogni giorno devono controllare gli aspiracqua e i droni ed evitare che alcuni alieni sopravvissuti alla guerra distruggano tutto". Ecco queste due pratiche - tipiche di molti film proprio esattamente come le ho scritte - si mangiano un'ora e più del film, con scene un po' troppo uguali a sé stesse. 
Poi, il turning point.
Purtroppo devo chiudere la recensione del film qui. Perché il turning point vi rovinerebbe il secondo atto del film, che invece si riprende e regala quel che un film con Tom Cruise deve regalare, e cioè la caciara.
Ci stanno gli spari, belli come piace, ci stanno le facce di Tom, tra lo straniato e lo stupito come piace a noi, ci sta la figa, come piace a me noi.
Ecco, Oblivion - come si discuteva a fine film con il 400calcista Darth Von Trier e Rrobbe (ehy ciao, siamo i link disinteressatissimi che stanno lì solo perché si crei tutta una sequela di amicizie virtuali inusitate tipo orsetti del cuore) - è un onestissimo film di cazzo di fantascienza come deve essere fatta. 
Non che sia un GRANDE film di fantascienza, ma ci sono delle cose che, vivaXenu, sono fatte per benino.
Prima di tutto c'è una cura attenta per il design architettonico e il mechadesign, sì insomma tutta la parte visiva e meccanica. Si vede che siamo tornati al momento in cui per fare un film di fantascienza si partiva dai concept, dai bozzetti, dal mondo intorno, dall'immaginifico e dall'architettura. Certo, poi che sia tutto AppleFriendly (come era stato per Io, Robot) un po' è la via facile da percorrere, ma tant'è.





Quindi, tutto quello che in Tron:Legacy (dello stesso regista, che ti dirò, qui fa meglio) era nero, in Oblivion è bianco. A Le Corbusier sarebbe piaciuto.
Poi che le astronavicelle mi abbiano ricordato dei cazzetti volanti tipo quelli che si disegnavano sui lati dei libri delle medie, quello forse sono io e Freud che dovremmo dicuterne. Ma tutto è fatto con una bel lavoro fatto a priori e questo già basta.
E anche che le pistole siano pare pare a quelle con cui sparavo alle papere col Nintendo... vabbé
Oh, poi adesso non sto dicendo che siamo di fronte al miracolo, che poi a me il futuro appocalittico con l'architettura pulitina e algida mi piace meno di quella ruvida e sporca, ma non è questo il vero però. Il però è che tutto questo lavoro non ha nulla di nuovo, neanche un singolo elemento, né di sviluppo della trama (anche il citato turning point l'abbiamo visto UGUALE non più di 4 anni fa in un film recensito due volte su C&B (se volete rovinarvi la sorprese e sapere di che si tratta cliccate qui, e che mi dicono che era già quello una copia di un vecchio Urania) né visivo né strutturale né tantomeno architettonico:
Dunque mi sono appena contraddetto? No, perché basta accettare che le cose non sono nuove ma sono fatte bene. La solita solfa. Anche perché, davvero credete ci sia qualcosa di veramente NUOVO? Se cerchi bene manco Matrix era "nuovo".
Ed ora una gif di una nuda che si tuffa in una piscina trasparente sospesa a 10 km dal terreno. Vedi un poì te...

Ecco, la questione è non aspettarsi il capolavoro, ma almeno un film con Tom Cruise degno di questo nome quello sì. Perché, come avrete notato, non solo a Tom io gli voglio bene, ma è lui che a volte proprio non se lo fa volere
Quindi se ti aspetti il capolavoro, no. Ma se ti aspetti un film con Tom Cruise che inforca degli occhiali neri
come ha già fatto più volte:

…e sale su una moto, come ha già fatto più volte:


allora avrai quello che vuoi.

Anche l'ex famiglia approva:
E poi tieni sempre conto che se proprio vogliamo credere ad una fine del mondo (che venga dallo spazio o dalla Corea del Nord), se c'è uno che sopravviverà grazie a Xenu, quello è proprio Tom.
Richiediamocelo tutti insieme fortemente. Facciamoci una domanda e diamoci una risposta: Fantascienza al cinema. Un nuovo inizio? 
Sempre con i due tomi sopracitati, ci si chiedeva qual è il film di fantascienza migliore degli ultimi dieci anni? Ci siamo ritrovati d'accordo su District 9. Certo non Prometheus (anche se continuo a dire che a me non ha fatto così schifo).
Ma una cosa è certa, finalmente nel cinema di fantascienza si rivedono le MEGASTRUTTURE, le cose GROSSE! CI PIACE GROSSO!
A proposito di District 9, ecco la nuova fantascienza di Matt Damon pelato:
Poi arriverà quello sfigato di Sciamalan:

Poi Star Trek:
E poi, OMYFUCKINGGODROBOTGIGANTICONTROMOSTRIGIGANTI, Guglielmo:
Siamo nel futuro della fantascienza? Chi vivrà vedrà...

mercoledì 10 aprile 2013

Steve Sala Jim

The Incredible Burt Wonderstone
Trama: Trucchi di prestigida... pestrigida... presditigi... peregistridaz...

Il trucco (!) è sempre quello: prendi un personaggio fastidioso, altezzoso, capriccioso, arrogante e puerile e gli fai capitare tante di quelle sfighe che, una volta percorsi tutti i vari gironi di espiazion (povertà, declassamento, impotenza, persecuzione), lui rinascerà un uomo nuovo e grazie alla forza dell'ammore troverà la pace interiore e quindi la vera richezza (poi nel giro di un mese già stiamo a due Maghi siffatti. Prendiamo nota per gli Awards, mancano solo 9 mesi. Saranno un parto.)
Lo fa sempre Jim Carrey, lo fa sempre Will Ferrell, lo faceva sempre Bill Murray, ma insomma, è un meccanismo rodato ai massimi sistemi, forse l'unico meccanismo che abbiamo visto più volte è "lui ama lei".
Eppure questo meccanismo, quando gli interpreti funzionano, ancora regala qualche risata.
Questa sorta di "remake" in chiava caciarona di The Prestige, che si rende volutamente ridicolo (mentre tipo The illusionist era involontariamente ridicolo) - insomma Wonderstone sta a Prestige come Cox sta a Walk the line - funziona proprio grazie ai suoi protagonisti, un trittico da esplosione di testa.
Steve Carrell, che come lo fa lui lo sfigato borioso quasi nessuno davvero. Faccia di tolla e lamenti sommessi, e quei capelli. Questi. Capelli.
Poi Steve Buscemi. Che noi adesso ce lo ritroviamo sempre tra i piedi cattivissimo con quei suoi occhi da triglia, ma guarda che Buscemi ha una verve comica inespressa che davvero, ma davvero proprio.
Infine Jim Carrey, che ok, l'ho detto e lo ripeto senza timore alcuno: Jim è uno dei più grandi della sua generazione (e io lo metto proprio insieme a gente come Woody Harrelson e William H Macy, gente STRAGRANDE che per colpa di agenti un po' troppo indulgenti non è mai riuscita a vincere oscar come piovesse o diventare il Gotha). E quei capelli. Questi capelli.
Jim fa il Jim, anche lui borioso e idiota (un'accoppiata che vince sempre) ma questa volta non si redime, anzi di ficca un trapano nel cervell. Lo stesso che ci è esploso prima a vedere il cast. E i suoi trucchi tuttaltro che magici (c'è infatti il solito scontro tra magia romantica fatta di trucchi e cuore e quella da reality e dolore autoinflitto alla Jackass)



E poi Jim è uno che è andato alla festa degli oscar così:
Poi ti chiedi qual è il significato della parola Amore.
A completarlo, il cast, ci sono Alan Arkin, (ve l'ho detto che ormai Alan è in ogni film), James Gandolfini e Olivia Wilde, che... Ecco che.
Che poi lei è una di quelle che non se la tira eh. Basta farla ridere. Dice che le donne basta farle ridere.
Il film è pur sempre leggerino, non vi aspettate risate profonde, ma Carrell/Carrey/Buscemi in un solo film, e con quei completini... questi completini
valgono la visione. Come la valgono lo spettacolino di magia iniziale al suono di:



...e quello finale, che rilegge in maniera alquanto sarcastica la "redenzione" del personaggio (Sì, il trucco finale fa ridere. molto.).
E la comparsata di David Copperfield? Fa ridere anche quella. Quanto mi piaceva da piccolo David Copperfield. Quando passava attraverso a muraglia. Io ci credevo. Ancora ci sono i segni delle testate sul muro della mia cameretta. 

Anche Jerry Scotti vestito da mago.

martedì 9 aprile 2013

Broken Uolberg

Broken City
Trama: ...ma più che altro broken balls

Fa sempre piacere scoprire di non aver regalato 7 dei tuoi sudatissimi euro a gente che fa film solo per pagare la rata della piscina su tre piani con fondo trasparente nella propria casa girevole a L.A.
Questi sono il pingue Russel Crowe, la "struccata è come tutte le altre" Caterina Zeta-Jones e il povero vittimone Mark Uolberg.
Il film è di una banalità disarmante, non ci puoi credere che ancora si facciano film tanto inutili. Pare veramente uscito dagli Anni 90: sindaco di NY cattivone con moglier bellishima e poliziotto buono tout-court incastrato. Ma che davero? Ancora con quello che deve salvare capra e cavoli e alla fine il cattivo la pagherà?
Eppure alla fine l'ho visto, che io ancora non riesco a trovare il vero motivo, ma questi film inutili (talmente inutile che i rumor erano pari allo ZERO e io che sono io che so tutto sempre ho scoperto della sua esistenza solo vedendo il cartellone al cinema quando sono andato a vedere Django) alla fine mi attirano. Non so bene perché.
E non so neanche perché sento di dovere  qualcosa a Mark Uolberg, non che lui abbia realmente fatto qualcosa per me, ma a me quel suo sguardo vittimone mi piace sempre. Finisce che ogni film con lui me lo vedo a prescindere. Insomma sento di dovergli qualcosa, ma non certo i miei 7 euro per la mattonella della sua piscina.
Al massimo la lista di tutti i film Uolbergosi che ho visto aggiornata:
PAUOBERGRA - BOOGIE UOBERG  - IL GRANDE UOLBERG - IL UOLBERG  PERFETTO - IL PIANETA DEGLI UOLBERG - ROCK UOLBERG - I ♥ HUOLBERG IMBATTIUOLBERG - SHOOOBERG - AMABILI UOLBERG - NOTTE UOLBERG A MANHATTAN - THE OTHER UOLBERG - THE UOBERG - CONTRAUOBERG - TEDBERG.
E siccome nel titolo di questo film c'è la parola city e come sapete io non sto bene ecco che "arricco" la recensione di un film inutile con una cosa che ridere ma anche ficata. Google Street View incontra i film. Riconosceteli dai...
Altri ridere ma anche ficata, qui.

lunedì 8 aprile 2013

Gangster Sguardl

Gangster Squad
Trama: Mickey Cohen Club

Sul serio. Quanta aspettativa c'era per questo film?
Lo dico? Dai lo dico: tanta. Tanta per almeno 3 motivi:
1) C'è Ryan Sguardling, quello che l'altr'anno ci ha guardato in certi modi che, modi così profondi e talmente imprescrutabili che tutte le spettatrici hanno sedutastante lasciato ragazzi, mariti e amanti per votare le loro anime e i loro corpi (soprattutto i loro corpi) al cul...to dello Sguardling. E i ragazzi, mariti, amanti non sono certo stati a guardare, no, loro hanno risposto come dei veri uomini. Si sono innamorati anche loro di Ryan.
2) C'è Sean Penn che fa il cattivo cattivissimo criminale boss di L.A. che tanto abbiamo amato nei libri di James Ellroy. Infatti il film è ambientato nei gloriosi (più che altro per la moda maschile tutta completi gessati, camicie inamidate e gilet perfetti) anni 40, quando la criminalità la faceva da padrona e i boss avevano la buona creanza di vestirsi benissimo, non come ora che quando vedi al telegiornale che hanno arrestato un boss mafioso lo tirano fuori da una stamberga 10 metri sotto terra che sembra un nonnino alle poste e ti chiedi cazzo ce li hai a fare tutti quei milioni se poi non ti ci compri neanche un bel completo?
3) C'è Giovanni Ribisi. Capito? La mia profezia si sta avverando! A piccoli passi ma si sta avverando: dopo un film con Giovanni Ribisi e Ben Foster, dopo la puntata di Flash Forward (produzione Disney Club) con Ben Foster e Ryan Gosling piccoli, questa (preparatevi, fa paura)
e dopo questo GS con Giovanni Ribisi e Ryan Gosling ora io VOGLIO il film con Giovanni Ribisi Ryan Gosling e Ben Foster. Lo VOGLIO.
4) C'è Ryan Gosling inquadrato dal basso. (Sì lo so avevo detto tre, ma poi sono diventati 4, anzi 5)
5) C'è Emma Stone che fa la femme fatale.
Ora. Dirvi che la bruttezza di questo film è superata solo da quello di Muccino di qualche giorno fa vi potrà sembrare un'esagerazione, eppure è così. Che onore, il secondo film più brutto di questo inizio 2013.
I problemi del film sono riassumibili in 3 punti:
1) La sceneggiatura è scritta da un bambino. E pure scemo. No davvero. Io capisco anche che tu mi vuoi rinvigorire il fascino dei Quaranta, dei gangster e dei mitra con il caricatore rotondo, che è dai tempi di Era mio padre che non lo vedevamo fatto mediamente bene. Capisco anche che vai sul sicuro con la storia di un poliziotto senza macchia e senza paura che per contrastare lo strapotere dilagante di un boss con la mascella e con la pupa deve mettere insieme una squadra di altri poliziotti che si muoveranno ai margini della legge e l'avranno vinta. Insomma è un classico, talmente classico che ehy, THE UNTOUCHABLES. Hello? Mai sentito? Sì dai che l'hai sentito visto che poi mi citi senza vergogna la scena delle scale
peccato che faccia meno ridere quell'altra di quella di GS
Come fa ridere la sceneggiatura. Io lo comprendo che non puoi sempre metterti a fare delle sceneggiature dense e profonde e che ci può stare una sorta di voto all'intrattenimento (lo dici a me), ma tra intrattenimento e idizia c'è un mare, il Mar Noir.
Qui i protagonisti fanno cose violente, ma dicono tante di quelle stupidaggini (proprio stupidaggini, neanche stronzate, sarebbe troppo da "uomini" dire una stronzata...) che le due cose stridono troppo. Insomma è una sceneggiatura di Serie C vestita con completi di prima classe. Proprio come quei boss che venivano dalla strada e poi si vestivano bene, ma modi ed etichetta stridevano.
2) Gli attori sono tutti, nessuno escluso, incastrati nel luogo comune. C'è il poliziotto (il Gooni grande) con un'età e una moglie incinta a casa (la protagonista di The Killing, che sta lavorando molto come moglie, sarà la moglie di Brad in quello degli zombi) che però è votato al lavoro. C'è quello (Ryan) con il fascino per le belle donne e i bei soldi che un po' cede alle lusinghe del boss ma poi rinsavisce per amore, amore per la pupa del boss (Emma Stone totalmente fuori parte, sarà per l'altezza? Te la immagini Jessica Chastain vetita così? Ecco.) che da un minuto all'altro passa dall'essere donna di uno che ammazza la gente a pugni a brava donna casa chiesa e sguardling. C'è il nerd (Giovanni) che mette a punto delle ricetrasmittenti pazzesche ma non sa usare la pistola, c'è il vecchio cowboy, ci sono anche il nero e i messicano così anche i neri e i messicani lo vanno a vedere. 
E sono tutti inutili. 
E nell'economia di un film, anche se ti puoi permettere qualche personaggio inutile, non puoi proprio permetterti TUTTI inutili. Anche se il film è puro intrattenimento.
Inutile anche Sean Penn che sotto quel mascherone pare più Al Pacino in Dick Tracy che De Niro ne Gli intoccabili o Brando ne Il padrino. Nel senso che il make up va pure bene, ma non devi esagerare, altrimenti diventi ridicolo.

Poi attenzione che il makeup mi sa che fa male alla pelle:
Si vede troppo che gli hanno costruito questo Mickey Cohen con in testa quei tre appena citati, con lo spirito del "daje che faremo uno di quei boss che la Storia del cinema si ricorderà" e come tutte le cose che non vengono naturali, gli è venuto proprio male. E non se lo ricorderà nessuno.
3) C'è Ryan Gosling che fa poco sguardling! Ennoddai! Ryan! Che mi combini? Ne ho contati pochini, davvero. Tipo questo:
E questo:
Ryan. Facciamoci a capire, io ti voglio bene e anche se le ragazze mi fanno indossare la tua maschera quando facciamo le cose, (ovviamente le vogliono fare solo in ascensore valle a capì) io lo accetto... però ecco, che ne dici se ora fai qualcosa per il bene tuo e nostro e ricordati di fare sguardling che è la cosa che sai fare meglio?
Se mi dici che lo fai bene io me lo vengo a vedere questo
e anche questo (vabbé questo me lo vengo a vedere comunque)
...anche se è un seguito annunciato di Drive e in quanto tale ci deluderà un pochino, nonostante la scena "utilizzo mascella come manico di trolly" è il nuovo "spacco faccia con tacco di stivaletto" e "Wanna fight" è il nuovo "I drive".
Gangster Squad è un pessimo film, il finale poi lasciamolo stare (è la seconda volta che Josh Brolin fa del male a Sean Penn - dopo Milk - ormai inizio a sospettare che sia una cosa personale tra loro due...). 
Peccato perché vedere uomini vestiti bene che vanno via mentre delle macchine esplodono è sempre bello

Sempre tranne questa volta.