mercoledì 8 maggio 2013

J. lo Stazzam

Parker
Trama: Parker in the block

Che poi a me dispiace perché Jason Stazzam è l'unico davvero degno di fare questi film di azione muscolare. Con quella faccia un po' così, quell'espressione un po' cosà. E quel corpo da pressa umana... Se vedo bene (tranne rari casi) non è che io abbia mai odiato la produzione stazzamiana, e manco a dire che ne fa pochi. Certo bisogna di dire che se vedi le trame sono un po' tutte uguali:
Un tipo dal passato criminale vuole affrancarsi e vivere una vita tranquilla con la donna, ma il passato e le necessità lo costringeranno a rientrare nel giro, per un ultimo colpo che gli sistemerà la vita. Ma le cose non andranno come sperato. Al limite il tipo è un poliziotto.
Ecco riassunti Blitz, Safe, Killer Elite, Death Race, The mechanic, 13 e tutti gli altri tranne Crank che quello sì che è fico.
Ecco. Questa più o meno la trama di ogni film con Stazzam. Cambia solo la protagonista femminile (quando c'è). In questo caso abbiamo un grande ripescaggio dritta dritta dall'MTV del 1992: J Lo.
Che, ormai portoricoMILF, ci tiene a far vedere che ha ancora una bel personalino:
Peccato che in quanto a capacità recitative sia rimasta dove l'avevamo lasciata, là, J Là. Anzi forse è pure regredita, se possibile, d'altronde troppo Mark Anthony farebbe male a chiunque. Ma poi non sembra neanche lei, rifatta tutta, dalla testa al buco del...l'alluce. Io capisco che passare dall'essere la mantide ispanica bomba del sesso distruttrice di Ben Affleck a moglie parassitaria di un cantante misconosciuto al di quà del confine col sudamerica + ex di quel granbellintelligentevincitoredioscar Ben Affleck, un po' male lo possa fare... Diciamo che di J Lo attrice non ne sentivamo proprio la mancanza. 
Inoltre Jason Stazzam e J Lo sono tipo la coppia peggio assortita della storia delle coppie male assortite.
Il film è stanco, anche Stazzam non ci fa una bella figura; belli i film dove faceva a botte legato ad una sedia, ora dà poche pizze, anzi ne prende più di quante ne dà. Se ne va in giro con un cappello da cowboy (si, direttamente dalle praterie dell'Essex) e mette su tutta una vendetta davvero troppo complicata per uno con quella stazza lì.
Certo io non scordo che gli devo sempre tanto, ma non esageriamo.
In Parker è proprio l'impianto narrativo a fare acqua da tutte le parti, e dire che non ci si aspetta certo roba densa e strutturata, da un film di Stazzam, non lo capirebbe neanche lui. 
Inoltre il film è PIENO di una cosa che quando la fanno io ti giuro mi viene da alzarmi dal divano (e ce ne vuole per farmi alzare dal divano eh!) e gridare: MA CAZZO! BASTA! NON LO FARE IL FLASHBACK DI UNA COSA CHE HO VISTO TRE MINUTI FA! L'HO VISTA TRE FOTTUTI MINUTI FA (parlo a tono ovviamente)! CHE MI SERVE IL FLASHBACK DI UNA COSA CHE HO APPENA VISTO!? BASTA!
Insomma la carriera di Stazzam è a rischio, c'è bisogno di novità! Per fortuna il prossimo sembra promettere bene. Mi pare sia la storia di n tipo dal passato criminale vuole affrancarsi e vivere una vita tranquilla con la donna, ma il passato e le necessità lo costringeranno a rientrare nel giro, per un ultimo colpo che gli sistemerà la vita. Ma le cose non andranno come sperato:
Be' non si può negare che questa abbia molti nuovi spunti... tipo che i cattivi sono cinesi.
Oh, falla una locandine eh
Questa cosa delle mille locandine per lo stesso film mi manda ai matti. Un po' mi piace però... come quelle cose che fanno schifo ma un po' ti piacciono, tipo i film con Jason Stazzam. Ovviamente quella coi caratteri hindi è la migliore, sembra anche lei uscita dal 1992. Certo mai bella come queste:
Ed ora un'altra locandina per intenditori.

martedì 7 maggio 2013

♰ Ray Harryhausen ♰

♰ Ray Harryhausen ♰
L'ultimo passo uno.
Sono affranto. Un gentiluomo tra i pupazzi; senza di lui non ci sarebbe stato nessuno dei film in stop motion che ora ci piacciono tanto. Forse non ci sarebbe stata neanche l'animazione digitale. Forse non ci sarebbe stato tutto un certo tipo di Cinema che oggi ci stupisce ed emoziona. 
Più che Ray, Re Harryhausen.

Le regole dell'ospizio

Le regole del silenzio
Trama: Accoppa del nonno

Oh! Man quanto vanno di moda gli zombie in questo periodo? 'Na cifra.
Certo però se per risparmiare sul make-up tu mi usi solo attori VECCHI, non vale.
Dunque, nonostante un paio di anni fa avevo già decantato (!) qualche nonnino del cinema internazionale, sembra che questo sia l'anno dei vecchi, ma proprio quelli protagonisti, Miglior Vecchio Protagonista. Nel senso, non il personaggio vecchio che appare di contorno, no, proprio il vecchio al centro dell'azione, tutto il film sulla sua tremebonda schiena.
Qualche esempio? Questo e questo, questo...
Ora arriva anche quella mummia incartapecorita di Robert Redford, che dio santo quanto era bello ma com'è invecchiato signoramia
Ma la usi una cremina antirughe? Pari il Maestro Tartaruga.
Il film è una spy-story che si basa su un gruppo terroristico anni 70 di cui al momento non ricordo il nome (alla mia età l'alzheimer galoppa), e dunque c'è questo giornalista che scopre che alcuni dei vecchi giovani con ideali ma anche un po' assassini sono ancora a piede libero, il passo è lento e usano il deambulatore e il pappagallo, ma sono liberi, e questo all'america non va giù, come un boccone troppo grosso, meglio la pastina in brodo.
Il film è brutto, noioso e insulso (del perché Robert abbia sentito il bisogno di girarlo è mistero, ma d'altronde quello che fanno i vecchi non ha sempre molto senso...) e più che altro è una tale vetrina di dinosauri messi tutti in fila (Robert capofila, ma poi Susan Sarandon, geriatrica, Julie Christie, babbiona, Brendan Gleeson, anziano, Nick Nolte, grinzoso, Sam Elliott, raffermo, Richard Jenkins, rugoso... che per carità è tutta gente con un CV invidiabile) che pare un remake di Cocoon.
Non pago, Robert anche per i "giovanastri" della combriccola sceglie due che la faccia da giovani non ce l'hanno più da tempo, o magari non l'hanno mai avuta: Shia LeBuff e la dentona di Twilight.
Un brutto inutile film di, a, da, in, su, per, tra, fra vecchi rimbambiti.

lunedì 6 maggio 2013

Attacco al podere

Attacco al potere
Trama: Bruce Willis aiutaci tu!

Attacco al potere è un film di attacco terroristico conto i beneamati Stati Unti d'America, E insomma questi terroristi sono proprio delle merde, ma per fortuna ci pensa Bruce Willis!...
Non è questo il film? Ah no? Aannhh...

Attacco al potere
Trama: Gerald Buttler pensaci tu!

Attacco al potere è un film di attacco terroristico conto i beneamati Stati Unti d'America, E insomma questi terroristi sono proprio delle merde, ma per fortuna ci pensa Gerald Butler!...
Giusto? Giusto sì... è lui il film... è che con questi titolisti non si capisce mai niente.
Dunque.
La trama è tutta nella locandina: la Casa Bianca (non quella di Lele Mora, purtroppo) viene presa d'assalto da terroristi. E chi sono i nuovi terroristi cattivoni per l'americano medio? I nord-koreani maledetti ovviamente. Già siamo a due nel giro di due invasioni koreane nel nord in un paio di mesi.
A parte il fatto che avere così tanta paura di uno così:
Ad ogni modo arriva un'orda di korani impazziti, vestiti però da tupamaros perché non hanno le idee tanto chiare, in 12 minuti 12 prende d'assedio la Casa Bianca, sequestra il Presidente e si chiudono tutti insieme in uno sgabuzzino sottoterra, non si capisce poi perché, ti pare che puoi uscire vivo da una situazione del genere? Certo bisogna dire che il Presidente avrebbe dovuto controllare meglio la sua struttura di sicurezza e più che altro i QI delle guardie del corpo, visto che si buttano come lemming ritardati sotto la gragnuola di proiettili che i koreani scaricano contro il palazzetto dello sporc, tipo 300 ma nella parte dei persiani:
Comunque i koreani non hanno fatto i conti con il più banale degli imprevisti che ti possono capitare se architetti un piano geniale del genere: non hanno pensato al "brucewillis". In questo caso interpretato da Gerald Butler. Lui era stato relegato ad una scrivania
ma lui è nato per ammazzare la gente e infatti si sente in carcere, perché lui vuole una vita spericolata, proprio come Steve McQueen, che infatti cita senza rispetto
Il "brucewillis" è ovviamente quel poliziotto che proprio nel momento dell'attacco (12 minuti sono pochi per pensare a tutti) si trovava o in bagno o alla macchinetta del caffè o a bere il caffè in bagno, insomma poco distante (in questo caso un ufficio a un tiro di schioppo koreano), non tanto da lasciarsi sfuggire l'occasione di prendere in mano la situazione e salvare tutti. Da solo. Ecco chi è il "brucewillis", ce n'è uno in ogni film del genere.
Come avete letto qualche giorno fa mi è risalita la GeraldButlerite (nota e pericolosissima deviazione che ti fa innamorare di Gerald Butler) e sono addirittura andato al cinema a vedere questo film. Che insomma se vai al cinema a vedere un film come questo un po' di bene alla persona per cui vai a vederlo devi proprio volerlo... Gerald... ma non capisci...
E infatti ci sono andato con la ferma intenzione di perdonargli TUTTO. Gli avrei perdonato la bidimensionalità dei personaggi. Gli avrei perdonato l'incongruenza della sceneggiatura. Gli avrei perdonato la veridicità vicina allo zero della resistenza del corpo umano alle ferite, alle cadute da 5 metri e alle esplosioni a un metro di distanza. Gli avrei perdonato le battute cazzone che Gerald avrebbe fatto una volta piantato qualche coltello in faccia a qualche koreano. Io a Gerald gli avrei perdonato tutto. 
Ma non ci sono riuscito. Ho combattuto anche io solitario come un "brucewillis" con i miei istinti omosessuali cinematografici, ma ho perso. Il film è brutto. Soprattutto perché - nonostante mantenga le promesse che un film con un presupposto simile (koreani conquistano Casa Bianca) fa - lo fa con svogliata e malcelata noncuranza.
Diciamocelo: amiamo TUTTI Trappola di cristallo (questo è un remake ma senza Nagatomi Plaza e senza Piton che vola dalla finestra... e senza il "brucewilli" interpretato da Bruce Willis l'originale in canotta), e non possiamo perdonare che se tu mi metti in campo un figaccione che ama fare la battuta mentre tortura la gente, lo delinei anche come uno dal sense of humor di una cassetta delle lettere. Simpatia da bar dello sport:
Terrorista in collegamento walkie-talkie con Gerald: - So chi sei, troverò tua moglie e le farò male se non la smetti di ammazzare i miei scagnozzi uno a uno.
Gerald (da cui ci si aspetta una battuta ficcante e gradassa): Ma vaffanculo, stronzo, che cazzo dici, merda, culo, cazzo, stronzo. Ti faccio un culo tanto. Piscia. Cacca. L'ho già detto vaffanculo?
Ecco, non fa mica ridere un personaggio così (a meno che non sia Alvaro Vitali, e anche lì...) Vuoi mettere con la fine ironia del vero Bruce Willis:
Oltra a questo, il film spreca anche le scene di combattimento, che sono tutte brutte, soprattutto quella finale con il cattivone koreano, che si consuma in un corridoio, con un presidente mezzo svenuto lasciato lì a morire incapace anche solo di fare il tifo per Gerald - quando invece per tutto il film ci hanno presentato un presidente nerboruto (Aronne Eckard) che tira di boxe e non baci o pollici alzati. 
Certo non dico che puoi prendere sempre come esempio roba alla The Raid, ma basterebbe non dimenticare mai la lezione di Bourne.
E poi l'elemento più sprecato di tutti: il palese rapporto bromantico tra Presidente e la sua "guarda che corpo". Gerald e Aronne fanno boxe, si lanciano sguardi, uno è la mente l'altro il braccio (!), uno gli guarda le spalle l'altro le... ok. avete capito.
Anzi c'è da scommettere che l'incidente stradale di inizio film, in cui muore una sempre bellissima first lady Ashley Judd - infatti io non credo sia morta ma ricomparirà come si addice ad una regina dei Mommy Thriller - sia stato organizzato proprio da Gerald e Aronne per liberarsi di quell'ostacolo fastidioso al loro amore che merita di correre felice e contento tra le Brokeback Mountain presidenziali.
Altro spreco clamoroso il ragazzino, che ci viene presentato come un fissatone di tutti i segreti della Casa Bianca (passaggi segreti e misure di sicurezza) e quando finalmente riesce ad entrare in contatto con Gerald, invece di aiutarlo nella missione magari suggerendo qualche tracobetto da fare ai koreani, frigna e chiama la mamma. fun fact: la mamma è morta, ora c'è Gerald che pensa a te...
Per finire si spreca pure quel faccione sempre rassicurante di Morgan Freeman, che insomma quando devi trovare un sostituto presidenziale c'è sempre Morgan Freeman pronto alla bisogna
ma lì mi sa che è lui che ha tirato i remi in barca, pure in quell'altro non che si impegnasse più di tanto.
Dunque tutta una sequela di spreconi, imperdonabili anche per me che amo Gerald. Per fortuna tra un paio di mesi esce il reboot:

Comunque secondo me qualche speranza con Gerald ce l'ho... soprattutto dopo aver visto questa foto:

venerdì 3 maggio 2013

Pugnette di Ferro

Ciaoiotraduegiornivadoallanteprimadelfilm
L'UOMO CON I PUGNI DI FERRO
chel'hadirettounrappereprodottoquelsolitotomo,'stidue:
RZA - QUENTIN TARANTINO
esiccomequandomiinvitanoalleanteprimefiniscechedevodarevisibilitàalfilmchecivuoifareècosìchegirailmondoecco
IL TRAILER
edellefotochepresentanoipazzipazzipersonaggichesidannotantebotteeanchedellecosetipodigenteassurdacomeRusselCroweciccioneeunotuttodoratochechiameremoOscarchesimenanoeallafinevinceunosolochemancolatanadelletigri,becca:








ilfilmesceil:
9 MAGGIO
enoisaremotuttiliricopertidiporporinadorataavedercelogasatiringraziandoquentintarantinoperprodurrequestifilmquimapoiluimicalifa.anziiononcisaròil9maggioperchégrazieaquestobellissimopostiomelovedotregiorniprimachefurbettochesonoio.

giovedì 2 maggio 2013

L'ultima sfiga

The Last Stand - L'ultima sfida
Trama: Schwazy e buoi dei paesi tuoi

Questo film è tipo l'evento più importante del mondo conosciuto perché finalmente ridà a Cesare quel che è di Cesare, cioè ridà Schwarzy al cinema e basta con quella storia di fare la politica! Certo aver avuto Schwarzy come Governatore deve aver creato un bel po' di confusione nei cittadini della ridente California. Ti pensi avere Terminator che parla di economia? Certo loro Schwarzy, noi Grillo. Bah. Anche solo come presenza scenica...
Comunque il film non è che sia 'sto capolavoro, non è Terminator non è True Lies... ma insomma, io dico solo che Schwarzy, alla veneranda di 60erotti anni spacca ancora svariati culi agli attori di action movie muscolari odierni.
Certo, pensare che questo ritorno lo dobbiamo anche ai Botoxables, un po' dispiace (non ho visto il secondo ma proprio non ce la faccio), ma tant'è: Viva Schwarzy!
Il film è un westeraccio ammodernizzato (ma neanche troppo): stessa location (paesello di confine polveroso), stessa storia di tanti western (cattivone passa di là per saltare il confine, ma non ha fatto i conti con lo sceriffo vecchio ma cazzutissimo), stessi stalli alla messicana cattivi diqquà, buoni dillà che si sparano alternati. L'unica cosa è che al posto dei cavalli ci sono le macchine. Ci stanno pure i cinturoni...
Il regista è il koreano Jee-Woon Kim è alla sua prima prova amerigana , ma credo faccia meglio quando fa le cose di Tofu. Infatti adesso mi recupero I Saw the Devil.
Però alla fine divertimento scemo, storia ai minimi termini ma ci piace anche così, Schwarzy nonno pistolero che rompe culi e attori di contorno con onoratissime carriere, da Peter Stormare a Luiz Pachanka Guzman a Forest Whitaker finanche Johnny Jackass Knoxville e poi lei che non so chi sia ma è capace di riempire un'intervista di silenzi e sguardini


Tanto basta per farci dire: Bentornato, Schwarzy, questo è quello che sai fare, questo è quello che DEVI fare, e basta con questa storia di mettersi in giacca e cravatta a meno che poi la giacca non la rompi pompando i muscoli e la cravatta non la usi come cappio per strozzare qualche terrorista russo o messicano o inuit o quello che è.
Ti aspettiamo a braccia aperte anche quando arriverai di nuovo insieme con Sly
e in Conan (e Drogo?). Un po' meno in Botoxable 3.

mercoledì 1 maggio 2013

SIAMO SERIAL • L'horror va qui

Hemlock Grove
Trama: Uomini Loop

Un'altra delle serie distribuite da NetFlix (riassunto NetFlix: Spotify, ma con film e serie TV) tutte insieme a pacchetto. Questa volta horror. Ecco una cosa per cui bisogna dire grazie a The Walking Dead è aver ammazzato quella stracciacazzi della moglie di Rick aver dato alle produzioni horror nuova linfa vitale. Da lì (e da American Horror Story) in poi è tutto un susseguirsi di produzioni più o meno sanguinolente: Hannibal (che a proposito si sta avvitando, anche se mantiene una sua dignità), Bates Motel (che a proposito è diventata un ridicolo mash up tra un teen e un thrillerazzo da strapazzo)... e ora queste due, la prima con mostri classici, la seconda con zombie.
La prima è pensata e gestita da quel sopravvalutato di Eli Roth, uno che insomma, se non era per Tarantino stava ancora a fare i filmetti nel cortiletto di casa, ma tant'è fa i film horror e spacca le teste dei nazi a mazzaroccate in testa.
La serie (oh, ho visto solo le prime due puntate e mi sono piaciute. Ora ho in attesa le altre per farmi una bella "chiusa". Purtroppo non nel senso che si dava alla parola "chiusa" nel 1999...) ci presenta una cittadina piena di personaggi strambi, misteri del passato, non detti del presente, pericoli del futuro... no, non è Twin Peaks, manco lontanamente. Però la verità è che il tutto è messo in campo con una buona dose di "mitologia", tanta da farci venire voglia di seguire tutta la serie. So già che la vedrò tutta perché ho trovato molto ben gestito il passato, più che il presente. Sì perché alla nuova generazione - i pischelletti, che sono i veri protagonisti della serie, sono più che altro dei fichetti messi lì per farsi ben volere dalle ragazzine proprio come succedeva con Twilight, infatti c'è quello emaciato (presumibilmente un vampiro o qualcosa del genere, che poi è il fratello brutto di Vampire Eric, nella realtà dico):
e quello selvaggio gipsy-style, un uomo lupo:
Ma poi ci sono i genitori, che hanno tutti qualcosa da nascondere, un passato sconosciuto ai figli, e quello ti viene voglia di saperlo; sì insomma niente di più niente di meno che Harry Potter e amici rispetto ai loro genitori dell'Ordine della Fenice, capito che intendo? Una struttura del genere, fatta di un passato sconosciuto da svelare, è automaticamente vincente.
Poi magari svacca nel giro di altre due puntate, ma fin qui regge, anche perché ha una strana modalità, cioè non ti sembra di stare vedendo una solita serie TV, con le sue regole di scrittura (inizio a bomba, pausa, mistero buttato lì, altra pausa, scena d'azione, spieghino, cliffhanger): forse è una cosa voluta o forse Eli Roth è un pessimo regista.
Fatto sta che la trasformazione in lupo è una cosa molto ben fatta:

Vicina, e molto, alla migliore che cinematografia ricordi:

Copiata (con un po' troppa CGI) qualche anno fa:

Certo anche le gelatine avevano il loro fascino, pensa ai nostri nonni che dicevano "incredibile trasformazione! Che effetti! Speciali!":

Anche se dai, lo sappiamo bene chi è il nostro lupetto mannaro preferito:
Plauso alla cover del libro da cui è tratta la serie:
E poi comunque la serie segna il ritorno in grande spolvero di Famke Janssen e tanto basta:
Invece una delusione cocente, ma anche di più, è:
Zombieland - La serie
Trama: Vai a morire ammazzato

Incredibile. Come un prodotto derivativo da un film più che piacevole (mai gridato al capolavoro, ma con quel poker di attori il film si fece molto ben volere) possa scendere nei funesti gironi della MERDA. Vi giuro 25 minuti di totale incredulità: le possibilità di fare una cosa BRUTTA in tutto e per tutto erano difficili da cogliere, e invece, chissà se con poco o molto impegno, ci sono riusciti! Prima di tutto l'errore più grande: aver deciso di fare della serie una sorta di seguito del film, stessi personaggi, attori diversi. Peccato che tutti gli attori scelti (4 su 4) siano PESSIMI, non ce n'è UNO bravo/simpatico/affascinante/divertente... ma neanche decente, e non dipende solo dal confronto con i 4 precedenti (ognuno a suo modo inarrivabile), proprio sono cani e basta. 
Se ad esempio avessero fatto uno spin-off (stesso mondo, diversa storia e protagonisti) sarebbe stato un punto di partenza assolutamente migliore. Sceneggiatura ai minimi storici - dio santo 25 minuti e neanche una trovata che è una!) - scontato, ripetitivo, insulso e insulto a chi ama gli zombi. Spero vivamente che la chiudano subito, per non farci venire quel pensiero del tipo "be' vabbè però magari si riprende, in fondo ci sono gli zombi" e farci sprecare altre ore preziose della nostra oziosa vita (ore preoziose, infatti).
Sai chi li ama gli zombi (oltre a tutti noi ovvio), questo illustratore qui, Albert Montoya