giovedì 17 luglio 2014

3...2...1...ACTION!

Sabotage
Trama: Dieci piccoli agenti della DEA

Arnie è tornato!
A 66 anni suonati e dopo una vita che farebbe invidia a Forrest Gump - oh ma ti rendi conto che Arnie ha vissuto quattro/cinque vita quando a noi comuni mortali a malapena è concesso di viverne una; è stato culturista, attore mito, governatore del grande e forte stato della California, e adesso di nuovo attore ancora più mito - eccolo di nuovo in campo per farci gasare a suon stazza (che batte persino Stazzam in quanto possenza fisica), sguardi truci e battute dette al momento giusto.
Arnie ha ricaricato le batterie (perché lui ha le batterie, vero? Da qualche parte sono sicuro che ha le batterie, ha lo sportellino che lo apri e ci trovi quella batteria a rettangolo che ci dovevi collegare il cosetto con i due tondini) con le partecipazione amichevoli alla serie Botaxebles - di cui mi sono risparmiato il secondo capitolo e penso proprio mi risparmierò anche il terzo in arrivo - poi è stato sceriffo coraggio e poi spalla di Sly evasore fisicato (a cui rubava la scena per tutto il film) e ora Sabotage, il film rentrée definitivo.
Ci sono dieci (o forse meno ma dieci va bene per la citazione agathachristiana) agenti della DEA che più che poliziotti sembrano una band di motociclisti pazzi, fisicati, avvinazzati, violenti truccati da componenti di un gruppo nu-rave crossover. Gente con nomi di battaglia tipo Pyro, Monster, Sugar, Neck (Collo), Grinder... roba che manco gli X-Men.
Questi qui fanno le irruzioni nelle tane del cartel (sia benedetto sempre BB per aver sdoganato il Cartel come nuovo nemico degli Stati Unti d'America e aver dato linfa alle sceneggiature) ma sono più pazzi degli padrini del cartel, sparano senza prima chiedere chi è, e sono come una famiglia di killer prezzolati. A capo ci sta Arnie, che gli basta uno dei suoi sguardi per zittire tutti.
Ora, Sabotage è un film particolare, perché se da una parte è un action d'irruzione molto ben fatto (il regista non è l'ultimo dei coglioni come ci si potrebbe aspettare, è quello invece di Training Day e di End of Watch, da cui eredita l'andamento telecamerina per le scene d'azione) e ha tutti i crismi per essere considerato il film che Zero Dark Thirty non fu; diciamo che se per quel film ci eravamo aspettati due ore adrenaliniche alla Point Break solo che invece degli ex-presidenti c'era Osama Bin Laden, e avevamo avuto due ore di noia e mezzora scarsa finale di adrenalina, qui abbiamo il contrario: due ore secche di pim, pum  e pam. Soprattutto pam.
E tutti i pim pum pam - cosa che rende il film sempre più particolare - sono esplosi da attori che non ti aspetti, la banda infatti è composta da gente come Sam Avatarworthington, la protagonista di The Killing in una fase "badass" del tutto inaspettata (di solito è una morta di sonno), Terrence Howard e gente derivativa da serial tv a cui comunque vuoi bene (che non gli vuoi bene a Sawyer? Che non gli vuoi bene a quel gigante di Manganiello? Anche solo per il nome...). E tutti stanno lì a rompere culi, anche tra di loro. Sì perché quello che rende definitivamente "assurdo" il film è la piega da horror di serie B che prende ad un certo punto. 
Brevemente: i tipo fanno irruzione in una tana del cartel, rubano 10 milioni di dollari per ritirarsi. Durante l'irruzione/colpo i 10 milioni spariscono e nessuno sa chi l'ha presi. Iniziano i reciproci sospetti, e iniziano a farsi fuori tra di loro, o meglio c'è un assassino misterioso che inizia ad ammazzare gli altri, nei modi più gore e splatter che potete immaginare (no, davvero, roba da Peter Jackson prima maniera: gente nel frigo, cervelli spappolati, casse toraciche aperte... sarà costato molto in sangue finto il film, in sangue finto e in pizzetto di Sam Avatarworthington:
E quindi c'è questo strano equilbrio tra film "d'autore" (o perlomeno con una regia che lo vedi che è di uno capace) e queste scene super gore ma per nulla ironiche, equilibrio che potrebbe anche non piacere. Ma c'è Arnie in tutto lo splendore della sua pettinatura teutonica e la sua stazza da 66enne più cazzuto di tutti gli altri messi insieme, e questo ci basta, e un po' ci avanza pure.
Ah, gli eroi action di una volta, Arnie sul podio assoluto per me, sopra dieci spanne su Sly, Steven Seagal, Chuck Norris e JCVD. Pensate che abbia sparato nomi a caso? Vi pare che io scrivo nomi a caso? INFATTI ECCO LA NOTIZIA! 
Vi ricordate del CHICKEN BROCCOLI MAGAZINE? Ecco, non pago delle millemila cose che sono costretto voglio fare, aggiungo nel calderone un'altra cosa bellissima! 
La carta da pacchi dei 
PAST ACTION HEROES
Vi racconto com'è andata. C'è anche la colonna sonora per il sottofondo del racconto, offerta da Vincenzo Salvia. Spingi virulento 

Mi scrive il giovane virgulto Davide Mazzuchin, di professione illustratore, mostrandomi queste gif dedicate agli eroi dei film action di un tempo (realizzate in coppia con l'animatore Matteo Goi) attori che ci hanno cresciuto come - se non meglio - dei nostri padri:
Alché io gli faccio "ah bello, ma che te credi che non le avevo già trovate e conservate in vista di qualche recensione action?" e quindi diventiamo subito amici, facciamo subito un braccio di ferro:

e decidiamo di fare una cosa matta! La carta da pacchi: in pratica grandi fogli che voi poi potrete usare sia per incartare i vostri regali natalizi che per foderare i vostri libri o i cassetti se siete eroi action in pensione o semplicemte appenderli al muro per la vostra preghierina serale quando chiedete ai Santi Protettori dei Bicipiti di risvegliarvi il mattino dopo con la tartaruga sulla pancia e in grado di fare epic split.
Ecco un'anteprima della carta in tutto il suo splendore caleidoscopico!
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E come si fa ad averla? Semplice! Dovete sostenere il progetto CHICKEN BROCCOLI MAGAZINE! Infatti la stampiamo solo se raggiungiamo raggiungiamo il 100%!
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Arnie approverebbe. Vedi, dice proprio «B-Buy Chicken»...

mercoledì 16 luglio 2014

CB ANTEPRIMA • Transformer 4 - L'era dell'estinzione

Transformer 4 - L'era dell'estinzione

Transma: Transuolberg

Niente. Proprio non ce la fanno: stanno al quarto robottoni trasformabili e ogni volta fanno peggio. Il primo, se proprio dobbiamo fare uno sforzo di buonismo critico, era divertente, quantomeno era un periodo in cui non eravamo circondati da robottoni giganti navi in faccia ad ogni angolo, e tutti più giganti di una inutile berlina che si trasforma in un robot umanoide.
Poi il secondo, molto meno divertente, poi il terzo, una merda quasi inguardabile senza neanche le chiappe di Megan Fox. 
E ora il quarto, che con le sue tre interminabili ore di combattimento senza motivo si staglia come il peggiore di tutti. No, davvero, devono aver avuto davvero molti problemi in sede di montaggio perché qui, cari miei, mancano proprio dei passaggi di raccordo, ma pure importanti: personaggi che prima stanno lì, poi te li ritrovi là, gente che sembra cattiva, poi è buona senza motivo, donne cinesi che fino a un minuto prima erano solo delle meste segretarie e un minuto dopo diventano cinture nere di takendò. Ma fosse solo questo, perché ok, non ti aspetti Kaufman o Ibsen, ma un minimo di canovaccio sensato sì.
E poi Mark Uolberg. Ve l'ho già detto che io amo Uolberg? E che io sono qui per ricordarvi che anche se ve lo siete voluti scordare Mark Uolberg è stato anche candidato all'oscar. Però qui niente, proprio non ce la fa, non gli basta mettersi in posa con il bicipite scolpito e neanche fare la sua solita faccia "nel cervello ho segatura ma quarda che popò di bicipite" per non fare la figura del Uolberg fuor d'acqua. Chiudiamo con la stessa velocità con cui l'abbiamo aperta la pratica critica con il cast: bisogna dire che se c'è una costante nella serie Transformers è quella di tentare, probabilmente con assegni dalle molte cifre, attori che vantano spesso ottime carriere, e fargli fare e dire delle stronzate improponibili. Ci sono già cascati Jon Voight, John Torturro, John Malcovich, John Frances McDormat. Ora è il turno di Stanley Tucci, che però a pensarci bene ha votato la sua carriera a questo tipo di film. Boh, si sarà stancato di fare bei film. Può capitare... 
Per il resto abbiamo un comic relief (quello di Cloverfield di cui non ho interesse alcuno a ricordarmi il nome) che fa una fine prematura, una sexy girl che penso abbia firmato il contratto il giorno del suo 18esimo compleanno perché veramente, è una bambina in short jeans; poi un tizio che dovrebbe essere cazzuto e come ti sbagli è il solito americanone biondo come ce ne sono tre milioni, mille solo nello stato del Rhode Island; per il resto robottoni di trasformare ed esplodere

E parliamo di questi robottoni. Autobot e Decepticon hanno subìto un pesante restyling e se le trasformazioni da macchina a robot sono un po ' meno "è-tutto-sfumato-so-boni-tutti-così!"

Cioè del tipo che vedi meglio tutti i meccanismi che vanno al posto giusto (perché lo sappiamo che il vero mistero dei Transformer è sempre stato "come cazzo fa una mini a trasformarsi in un robot alto tre metri?"), alla fine sono tutti bombati, sembrano, non so come spiegare, peggio; come quando sei abituato ad una cosa dal design tutto bello squadrato e poi arriva un designer fichetto con gli occhiali dalla montatura bianca e il colloalto nero e i ricci in testa pezzerelli e ti fa la stessa cosa tutta tonda. No! Io voglio la macchina della Stasi, ok?!
Ma poi c'è questa storia di aver "upgradato" anche la trasformazione (per i cattivi) usando un tipo di visualizzazione vecchia e abusata, che chiameremo lo "sciame di roba":
Mi ha ricordato questo, che era cento volte meglio di tre ore di noia rumorosa; sì perché T4 per annoiare, annoia, ma non puoi neanche perderti nei tuoi sacrosanti pensieri annoiati tipo l'ho comprato il latte? li ho comprati i biscotti? cenare a latte e biscotti fa di me un vecchio? ecco non puoi farli questi pensieri perché sullo schermo c'è un casino costante di esplosioni, distruzioni, urla e cose che non ci credi che possono succedere, neanche in un film dei Transformer, che sei sempre distratto sul pensiero annoiato più bello tipo ma sono solo io a inzuppare i biscotti nel latte due a due anche se sono gli Spicchi di Sole che sono tutti ciccioni?
Già, perché qui sta tutto il problema della serie e della testa di Micheal Bay che ormai cita se stesso: non rispetta neanche la necessaria e naturale sospensione dell'incredulità che bisogna mettere quando ci si accinge a vedere un film del genere. Ora, io sono perfettamente conscio che sto andando a vedere un film di macchine robot che parlano, e quindi non mi aspetto neorealismo, non mi aspetto Tarkovski, ma neanche di essere trattato come un imbecille. Sospeso nell'incredulità sì, idiota no. 
Quindi stroncato definitivamente l'entusiasmo per il franchise, ti viene quasi il desiderio che la continui sempre Micheal Bay, così almeno non ti verrà quella curiosità di andarlo a vedere in caso di reboot con regista diverso, perché lo sai che ci cadresti se ti prometto "tutto nuovo! più fedele ai cartoon!" e cazzate del genere. 
Pure il merchandising è orrendo:
Per non parlare dell'apparel, della serie "No, non ti scopo perché sei Nerd, anzi me fai proprio schifo":
Il solo interesse che avevo messo in questa visione era nell'apparizione, in una delle locandine, questa:
che peraltro lo rende il seguito, mille  anni dopo, di questo:
giusto?
...apparizione dicevo dei DINOBOTS! Dio quanto ci ho giocato coi Dinobots, erano i miei preferiti in assoluto. Vincevano sempre loro. Anzi vinceva sempre il Dinobot triceratopobot. Erano così:
Che ora però sono diventati così:
A parte che dio che palle questa mania di ridisegnare tutto! Eràno mèglio pri-ììma! E poi nel film ci fanno la figura dei fessi veri, cavalcati senza rispetto alcuno dagli Autobot, che sono tutti dei dementi che dicono cose idiote tutto il tempo - ma con fare sempre molto aulico non si capisce proprio perché - e invece i Dinobot devono vincere tutto e magnarseli. E manco una citazione a Jurassic Park quando hai un T-Rex gigante per la strada sei un fesso.
Ah, i Transformers, io comunque ne avevo tantissimi - non quanto le Micromachines, ma a proposito, già che ci siamo, un film sulle Micromachine no? Dai fico. Te lo scrivo io il plot: Bambino nerd collezionista viene miniaturizzato e diventa pilota di macchinine brum brum in gare fatte su circuti creati nelle stanze di casa con tutti gli ostacoli giganti. Voglio il 5% degli incassi e il 6% degli entroiti del merchandising grazie - e gli voglio ancora bene. Quindi riprendo il discorso macchinine illustrate, intrapreso anche ieri (a proposito mi ero scordato queste), mettendo delle illustrazioni che rispondono alla domanda "e se le macchine famose fossero state Transformers?" Ecco le risposte:
Speriamo che quello che mantengano la promessa del titolo, l'estinzione intendo, ma dei Transformers. però. 
Comunque dopo la visione di T4 mi è venuto un attacco lancinante di nostalgia e mi sono ricordato i giocattoli trasformabili che davvero mi hanno segnato più di tutti, questi:
Vi prego DATEMI ORA TUTTI I MOSTRUOVI! LI VOGLIO! LI DEVO TRASFORMARE IN UOVO! E POI IN MOSTRO! E poi in uovo. E poi... in mostro... e poi... in uovo...
Sai l'unica cosa che mi poteva distrarre dai Mostruovi? Se mi regalavano lui:

Ho un'ultimissima cosa da dire a proposito di "transformers", ed è questa:
E credo che l'argomento si sia veramente esaurito qui.