venerdì 7 novembre 2014

INTERSTALLAR

Interstellar
Trama: Un viaggio Interstellar è.

È da tanto tempo.
Da tanto tempo che non mi metto a scrivere una recensione come Dio - o qualunque sia l'entità interstellare là sopra a cui tanto non crederei - comanda.
Interstellar è forse il film giusto per ricominciare a farlo. Al netto delle inevitabili gif, stupidaggini, giochi di parole sul cognome del regista, spoiler di cui potrei riempire questo post.o.
Lo aspettavamo tanto, non perché si fosse costruito un hype mediatico esaltante (vedi per esempio il lavoro che stanno facendo per Batman v Supermam, Star Wars VIII, tutti i Marvel, hype (giuro che poi non lo ripeto più hype) che matematicamente illude e poi il film disillude). Interstellar lo aspettavamo solo perché è il "nuovo film di Nolan". Come quando per un libro non importa che copertina avrà o quale sarà la trama, se ami l'autore lo comprerai comunque.
Certo, la presenza nel cast di Matthew McConaughey (inutile rivangare gli ultimi due anni di carriera di Matto Meccanigo, so solo che partono da qui, il resto, come si dice, è Storia, di certo la sua lo è) aveva aumentato l'attesa ancora di più, non siamo mai stanchi di sentire i suoi sibilii strascicati, insomma l'unico attore che quando metterà la dentiera parlerà meglio di adesso [cit.]
E alla fine eccoci lì, al primo spettacolo del primo giorno di programmazione, ovviamente al Nuovo Olimpia (uno dei pochi cinema a Roma che proietta in lingua originale ed è costruito in modo che a non farti leggere i sottotitoli sono direttamente le poltrone e non la testa di quello davanti per quanto sono alte) a goderci quello che prometteva di essere il più interessante viaggi intergalattico degli ultimi anni, un Gravity ancora più lontano, e per il regista che aveva spinto il bottone di accensione motori, e per la centellinata diffusione della trama nei mesi scorsi.
La promessa è mantenuta? Più di 3/4 sì. E non è facile trovare un uomo che mantiene per così grande percentule le sue promesse. E non è neanche un caso che siamo subito finiti a parlare di promesse.
Tutto il film è costruito sulla Promessa. Non solo la promessa di un padre a sua figlia - «Tornerò.», non solo la promessa di uno scienziato ad un uomo «Salverai la Specie Umana», ma, e addirittura, in un impeto religio-filosofico kubrickiano , sul concetto di un'intera Galassia Promessa che salverà Specie, Genere e Genio umano dall'estinzione.
Altri lo chiamerebbero accanimento terapeutico, perché come direbbe il teorico del Caos sui cui aforismi io (e spero anche voi) fondo la mia intera esistenza, Ian Malcolm, se la natura ha ucciso i dinosauri, non vedo perché, nel caso decida di uccidere l'uomo, questo deve per forza andare a bussare ad altri pianeti a chiedere ospitalità. Un dinosauro è mai andato a bussare a casa di qualcuno? No. Il dinosauro si è seduto e ha aspettato il meteorite con gli occhiali da sole. Grandi persone, i dinosauri.
Ecco. La natura dell'uomo è un concetto ben presente durante tutto il film, non ci scorda mai che, in campo di grano come nello spazio, dentro un pick-up arrugginito come su un'astronave interstellare, l'Uomo è e non può in nessuno modo non essere Umano. Quindi dice cose sensate, fa cose insensate, litiga, fa pace, mente, dice la verità, odia ma più che altro ama.
I richiami filosofici che a fatica rispolvero dagli studi classici (studiare è sempre un gran classico) mi hanno fatto interrogare, durante il film, su una domanda che oserei definire la più importante dell'Esistenza, ed è questa: "Si può fare filosofia al cinema, oggi? E soprattutto, la può fare un film americano (anche se il regista è inglese ma poco importa i soldi sono sicuramente yankee)?".
Perché è ovvio, Interstellar è e non può non essere per sua natura un blockbuster - anche se credo non avrà il successo sperato, richiede infatti, rispetto ai precedenti Nolan, una dose di fiducia non ripagata da scene davvero spettacolari come furono la gli alberghi che rotolano o da interpretazioni da Oscar - americano nell'accezione pura del termine (basti pensare che nell'ultima scena, proprio l'ultima, fa bella mostra di sé la solita bandiera americana sventolante in mezzo alla galassia), con tutte le disfunzioni tipiche del blockbuster (qualche spiegone, qualche leggerezza melensa, qualche scena di troppo e sono anche abbastanza sicuro che quella visione finale che tanto fa sbrabuzzare gli occhi sia si possa trovare in molte illustrazioni di sci-fi anni 50 e 60. Su questo vi lascio lo spazio dei commenti) ma al tempo stesso è un film dalla grande regia e da una sceneggiatura che richiede quel grado di concentrazione di livello superiore a un Micheal Bay qualunque (ovviamente inferiore ad un Charlie Kaufman qualunque) che potrebbe far uscire gli spettatori dal cinema dicendo (tradotto dall'americano all'italiano d'oc e d'oil): "Nummè piasciuto perché nu ce staveno le astronavicelle spaziali che se sparaveno coi laser colorati, mortacci de Nòla, ce stava solo er Tagadà". 
Insomma per Guardiani della Galassia, andate a vedere Guardiani della Galassia. Ma non vi aspettate 2001, eh. O meglio, aspetatevi sì quel tipo di fantascienza - le citazioni sono palesate e rispettose, mancava solo un grembo gigante astrale e avevamo fatto - ma Nolan non perde di vista il suo cinema, quello molto, tanto, a volte anche troppo, fisico. Fisico nel senso di legato in modo indissolubile alla Materia. 
Non è un caso che a Nolan non piaccia il 3D. Non ha bisogno di "uau, ti farò 'entrare' nello schermo per farti sembrare di essere lì". Perché Nolan ha la capacita, credo unica anche se aspetto smentite, di saper rappresentare la materia, la densità, o la sua inconsistenza, il peso, la massa atomica, l'interazione con lo spazio (circostante o siderale), gli elementi. L'asfalto è asfalto, la sabbia è sabbia, il vuoto è vuoto. Ecco, Nolan riesce a farti percepire il vuoto. Non è facile vero? E non immaginatevi il bianco 0/0/0/0 matrixiano (che dal momento in cui è non-apparso è stato copiato tipo sempre) e neanche il nero 100/100/100/100 usato ultimamente dalla Johansson aliena. Non immaginatevi omini verdi spielberghiani o gamberoni in CGI, immaginatevi proprio quello che doveva essere e che Interstellar è Nolan nello spazio,
E allora solo lui poteva davvero farci percepire l'assenza di gravità anche se la situazione è grave, o al contrario l'eccesso di gravità, anche se la situazione diventa più leggera. O ancora una camminata a pel d'acqua, novelli messia (o era 'na secca tipo quelle de Ladispoli^). E solo lui poteva, con un bel tesseratto (lo so che non vi ho spoilerato niente tanto chi cavolo vuoi che sappia come cavolo si disegna un tesseratto) "visualizzare" il Tempo.
Interstellar si iscrive di diritto in quella fantascienza rétro che non ridisegna il nostro futuro rendendolo tutto un gigantesco iMac o che vaneggia di reincarnazione, Interstellar è invece un film profondamente legato all'oggi (la paura dell'estinzione per l'unica causa possibile: la fine del cibo) e che propone un design vintage (che non è arrugginito come quello di Alien, mi ha ricordato più il tenero artigianato di Dark Star), molto diverso dalla sporcizia di Blomkamp (a proposito, guardatevi questo tenerone), sia dal tipo di realtà distopiche proposte dai tanti young adult. Un design quello di Intestellar che personalmente ho trovato bellissimo, con i suoi trattori coscenti. Soprattuto quei robo-pantaloni [cit.2] anche se sono palesemente dei monoliti neri e di nuovo spunta Kubrick a fare capocetta.
Avrete notato che, tra un pensiero sensato e uno no, non vi ho parlato mai della trama, mai di com'è sto fatto che la bambina diventa Jessica Chastain e però Matthew McConaughey non diventa un nonnetto (sempre per quella cosa della dentiera probabilmente), non vi ho rivelato una sorpresa di cast che a me ha (fatemelo scrivere maiuscolo) ENTUSIASMATO Che fatica non dirvelo. Che. Fatica. So solo che quell'abbraccio, proprio tra loro due, è qualcosa che sfonda lo schermo e arriva dritto dritto al cuore, belli loro. Al contrario di altri due nel cast, attori risibili, che secondo me sono lì solo per prenderli in giro, capirete chi intendo. Matthew se la cava bene, non alla grande come ci ha abituati (avreste mai creduto di leggere una cosa del genere?), Anne particolarmente sciapa. 
Non vi rivelo ovviamente il finale (ed è anche meglio, visto che forse è l'unica cosa su cui, un CB un po' smaliziato e un po' gradasso che dice "io lo avevo detto subito!" ha storto leggermente il naso. Magari voi non ci penserete subito come me e vi piacerà. Approfitto per dirvi: Parliamone nei commenti spoilerando. Giuro che rispondo. Soprattutto se avete i capelli corti corti.). Ma ecco, Interstellar è di certo uno dei film da vedere dell'anno, perché, come sempre meno succede, è un Film. Come detto dalla grande regia (davvero grande, guardate bene la scena dell'ammaraggio avvitato) 
e dal denso speso specifico. Non c'è trottola, ma c'è Gargantua, è un buon compromesso.
Mi fermo. Devo farlo. Più vi dico e più vi metto nella condizione di portare con voi al cinema pensieri che invece non dovreste avere (non per arrogarmi la posizione di idea-setter, casomai di setter e BAUsta) e vi lascio con le parole del Dio futuramesco

che si adattano bene, assai bene, anche alla definitiva posizione umanista che il film prende su tutto quell'annoso discorso che alle volte facciamo davanti a una pizza tra amici "Ci parlano dall'alto. Riceviamo messaggi dallo spazio. Sono Alieni o Dio? Aspettiamo e sapremo."
MA NO! VEDI COME SEI CB! ROVINI TUTTO! Avevi retto fino ad ora e poi basta una in costume in che rotola in assenza di gravità che ti sbroccoli. T'eri pure salvato dalle battute sui buchi neri e poi... Ma chi è Martina Stella? InterStella... Ah ok, lo so chi è. L'ho riconosciute... riconosciuta! Con la A! 'sti refusi... Meglio i primi illustraposter che stanno arrivando (tempo una settimana saremo pieni)
Vabbèddai, non posso neanche esimermi dal farvi vedere questo, e che mo perché Nolan fa tutto il filosofico nun se po' fa manco 'na risata? E che è!
Matthew fa queste promo per la Lincoln (a parte il film):


Jim risponde:

Comunque volevo anche dirvi che la prossima settimana porto il CB MAG a Nolan direttamente in bocca in America (anche se abita in Inghilterra ma la scorsa estate ho citofonato mi ha risposto Micheal Caine dicendo che il signorino Nolan non c'era), America ci manda Matthew, Italia risponde con Broccoli, anche questa un buon compromesso. Questo per dire che non so bene come andranno le recensioni qui. Intanto mi hanno mandato una gif del mezzo che useremo per il viaggio

Io felicissimo già sbischhico come si è sentito anche in RADIO. Già ieri di nuovo in radio ad imitare anche io Matthew McConaughey (da minuto 43):


giovedì 6 novembre 2014

La Gazzetta dello Smort

Chi l'avrebbe detto, quel giorno lontano, che tutto questo (cioè leggere altri cineblog e dirsi "Ma cavolo qui nessuno dice le cose come stanno! Qui la gggente deve sapere che certi film fanno schifo! Ci vuole qualcuno che lo dica! Ci vuole io!") ci avrebbe portato così lontano, dove per "lontano" sono i viaggi ai Laghi senza (quasi) esserci affogato dentro, le Anteprime, le Radio, le Televisioni, le pubblicità durante i Superbowl e le spedizioni di cose a casa per recensirle. Insomma, perlomeno più "lontano" del divano di casa di certo.
Allora ecco che il gemellaggio con la Gazzetta dello Sport (una di quelle cose che non ti aspetteresti mai visto che l'unico sport che vedo è quello che passano nei film di sport. Non parliamo poi di quello che pratico. No, quella cosa non è uno sport, nonostante l'agonismo. Intendo fare i magazine ovviamente.) continua con questo post, che serve A VOI per sapere che dalla scorsa settimana, ogni settimana, potete trovare nelle edicole - dai le edicole, quelle cose dove vendono le cose di carta, dai... - la collezione di THE WALKING DEAD, ogni uscita composta da DVD con le puntate + albo con i fumetti (Sì, fumetti! Si chiamano fumetti!)
Ma andiamo a mela+c/mela+vare il comunicato! Che fatica madonna mia!
“The Walking Dead” è la nuova collezione, promossa dalla Gazzetta dello Sport, che per la prima volta unisce i dvd della serie tv più affascinante e seguita al mondo e i fumetti dell’omonima graphic novel, scritta da Robert Kirkman e illustrata da Tony Moore e Charlie Adlard, che hanno ispirato la serie stessa. 
Un’opera completa, curata nei dettagli e ricca di contenuti extra, per la prima volta in edicola per i tanti appassionasti e non che possono finalmente collezionare questi capolavori in un’unica edizione mai vista prima con tantissimi contenuti inediti.
the walking dead animated GIF
La serie tv ha ottenuto moltissimi riconoscimenti ed è stata candidata ai Golden Globe 2011 come miglior serie drammatica, appassionando anche chi non ama particolarmente le storie di zombie, grazie anche all’efficacia della trama e alla qualità cinematografica. Rispetto al fumetto, di cui comunque vengono seguite le linee guida per la trama, Darabont, il regista, ha affermato che la serie presenta molte novità nella storia, come ad esempio l'introduzione di alcuni personaggi inediti.
Il fumetto, un survival horror mensile, pubblicato dalla Image Comics a partire dall’ottobre del 2003, creato da Robert Kirkman ed illustrato da Tony Moore per i primi 6 numeri e da Charlie Adlard per i successivi.
Trama
Rick Grimes è uno sceriffo vittima di un incidente durante uno scontro a fuoco con dei fuorilegge: colpito alla schiena, va in coma, lasciando tra le lacrime la moglie Lori e il figlio Carl. Il risveglio, poco tempo dopo, è traumatico: l'ospedale è distrutto ed è pieno di cadaveri. Rick non ci metterà molto a capire la situazione: il "virus" che sembrava essere controllato prima del suo incidente, ha preso piede. I morti si risvegliano ed attaccano i vivi, la cui presenza è sempre minore. Lo sceriffo sfrutterà tutte le sue abilità di sopravvivenza e di capacità con le armi per sopravvivere ed uscire dalla città, trovando altri superstiti rifugiati tra i boschi: tra questi, ritrova la famiglia e il suo migliore amico Shane. Costretti poi a spostarsi, presto si accorgeranno che i veri nemici sono gli altri esseri umani, spinti unicamente dall'istinto di sopravvivenza.
La Collezione
Fumetto • Ogni volume, di 3 episodi ciascuno, con copertine mai pubblicate in Italia, si compone di 96 pagine ognuno, di cui 32 a colori.
All’interno numerosi contenuti extra e chicche inedite, materiali estratti dai magazine italiano e americano dedicati alla serie, notizie sulla nascita del fumetto e della serie tv, sui legami tra i due, e interviste ai protagonisti.

Dvd • I Dvd riproporranno le prime quattro stagioni andate in onda, presentati in una nuova versione da collezionare con cofanetto esclusivo (in allegato alla prima uscita) e numerosi contenuti extra.

Mercoledì 29 ottobre sarà in edicola con La Gazzetta dello Sport la prima uscita, delle 16 uscite, con tre episodi della prima stagione, il volume Giorni perduti - Parte 1 con tre storie e il cofanetto, a 10,99 euro. Da metà novembre le uscite saranno disponibili anche in fumetteria.

Twitter: #TWDcollection #CollateralGazzetta
Visto? Torna tutto no? Anche il fatto che ho sempre sparato a zero
sulla serie e ora finalmente potrò sparare a zero anche sul fumetto leggere il fumetto che AMMETTO ho SEMPRE voluto leggere ma siccome sono tirchio purtroppo non sono riuscito ad arrivare allo stand della Salda Press per evidenti motivi all'ultimo Lucca, adesso saprò se le scene che dicono sono molto più cruente e sanguinolente del telefilm (che sono meno sangui- e più -lente, diciamocelo)
E potrete farlo anche voi! Intanto vi ho messo 5 tavole 5 in esclusiva (non sono neanche sicuro sia vero che sono in esclusiva ma fa molto sito privilegato dirlo).
Dentro ai libretti sembrano esserci anche un sacco di contenuti speciali. Quando facciamo un bell'albo dedicato solo alle illustrazioni walkideaddate? Dài lo curo io, lo stampate voi, raddoppiamo gli avventori a Lucca 2015! La facciamo diventare Toscana Comics & Games!  E tutti i livornesi che vengono allo stand e fanno la battuta The Walking De gli diamo una mazzata sui denti! Dài! 
Dentro anche un'intervista a Rick. Chissà se gli chiedono che ne pensa delle Ghegg
Ok. La smetto.
Dunque questo è il...
Voi correteci, non andateci lenti lenti come zombi, correteci proprio! E correte anche in edicola! Io vi guardo dalla finestra di casa mia leggendo le copie che mi hanno spedito.
The Walking Dead Zombie animated GIF

mercoledì 5 novembre 2014

Occupai Occupay Deejay

Vi ricordate quella volta che sono andato in televisione? 
Ebbene è arrivata l'ora che vi spieghi per filo e per s(d)egno cosa diavolo è successo. Perché qui salterà qualche testa e io non voglio responsabilità quando rotolando si andrà ad incastrare sotto una telecamera bloccandone l'inquadratura sul presentatore che si scaccola!
Dunque succede che qualche tempo fa, vuole il caso, ho dato alle stampe il CHICKEN BROCCOLI MAGAZINE (chi a luglio era in coma vada a leggersi la pagina dei Grandi Successi del 2014 qui, e a SGANCIARE DIECI EURO qua), un magazine pieno di arte e parole in libertà sul cinema che piace ai Buoni e ai Cattivi, piacerà anche a voi:
Succede che i ragazzi di Occupy DeeJay, un programma per giovani, fatto da giovani, e visto da Giovanni, dai quel programma che vedi la sigla e ti prende l'epilessia, quello presentato dal tipo con gli occhi più blublublublublu... di Pol Niumam! e dalla bionda non nel senso di bionda ma nel senso proprio di bionda più bionda di Milano, dai quello che ospita catodico realtà contemporanee di creatività e coolhunting (come sapete sono molto attento al culanting), insomma mi invita da loro, nel DeeJay Chrysler, per andare a parlare del magazine. Cioè io mi candido:
e loro accolgono molto volontariamente la mia candidatura:
E quindi via! Si va a Milan Noio Volevam Savuar! Miracolo a Milano! Scopri Milano! E tutte le battute che un romano D.O.C. può fare aggiungendo cose prima del suffisso -milano.
Visito un po' le bellezze della città: i monumenti grigi, le strade grigie, i cieli grigi, le persone grigie, chissà se anche i topi sono grigi, Topo Grigio. Agevoliamo diapositiva:
A quel punto eccomi in redazione, che è a tutti gli effetti un ufficio come quello dove lavoriamo io e voi, solo che al posto dell'amministrazione c'è lo studio e al posto dei bagni ci sono i camerini con gli specchi e i truccatori dentro.
Il piccolo Broccolo, un po' emozionato, ma solo un po' ma figuratevi io la televisione me la magno a colazione pranzo e cena, in fondo è stata mia nonna, mia madre e anche altro a volte.

fa il grande passo verso il mondo dorato dei Telegatti, dei Reality Show, delle televendite e dei talent show! Una strada lastricata d'oro e di Maurizi Costanzi già asfaltata per me!
Solo che, fatte le dovute presentazioni tipo «Ehy Ciao a tutti! Sono Chicken Broccoli! Valentina che fai stasera?» il truccatore mi guarda e mi fa: «Non ci siamo, quel verde sbatte in TV. Non va bene. Devo truccarti.»
Inizia un Tira&Molla assurdo, contratti, avvocati, lotta nel fango (ha vinto Valentina nel caso ve lo chiedeste), e alla fine a vincere è la Bellezza. Decidiamo di applicare sopra la mia faccia verde, quella vera e reale che voi tutti conoscete e di cui vi siete innamorate/i, una riproduzione in silicone a forma di viso facciale connotato sulla base di tratti somatici

Scegliamo di generare, pezzetto di plastilina dopo pezzetto di plastilina, pelo della barba dopo pelo di barba, un'exquisite faccia mix perfetto di questi 2 modelli di riferimento qui:
Missione compiuta! Sembrava impossibile!
Il risultato, dopo 4 ore di trucco - di cui 3 minuti effettivi, le restanti 3 ore e 57 a guardare allo specchio cotanto capolavoro - ci soddisfa entrambi: abbiamo evidentemente creato una nuova Icona televisiva. Costantino, Daniele, Gabibbo, emoji tutte... fatevi da parte. Arriva Chicken Broccoli!
Io, dal vanto mio, al truccatore cito Annarella: "Lasciamo tutte le rughe, ci ho messo una vita a farmele venire". A quel punto si va in onda. 
E allo scadere del countdown degno di Apollo (A pollo!) 13 sono su tutti gli schermi in 16:9 del mondo. 

Esatto! Tutti quanti i 16 nonni che vedono ancora la televisione mi stanno guardando! Sono emozionato, ma per fortuna il silicone mi protegge.
Volete sapere com'è andata? Saltate tutti i momenti in cui compro una vocale, risolvo il rebus nascosto dal memory, faccio l'imitazione di Gigi Sabani che imita Corrado che imita Mike, grido 100! 100! 100! e correte a minuto 15 di questo video qui (attenti alla sigla, sempre per quella cosa dell'epilessia) e godetevi la voce flautata, gli sguardi persi nel vuoto, il delirio di onnipotenza, il manifesto spaesamento dei presentatori («Ma ci potevate avvertire che era un tipo, come si dice in tv per il politically correct, "diversamente intelligente"...») e gli stiracchiamenti nei momenti in cui pensavo di non essere in onda:

Allora? Ho detto tutto? L'ho detta la cosa del flusso creativo? Noi broccoli in quei giorni, col flusso creativo copioso, facciamo magazine! 
Per gli haters che scrivono quei commenti, so benissimo chi sei, eri seduto alla terza scrivania da destra vicino al muro sotto la foto di Albertino e l'inusuale fratello fatta nel 1996 che dovete mettere in tutte le stanze tipo foto del presidente della repubblica nelle scuole... se vedemo fori.
Bene. 
Dopo aver fatto i dovuti ringraziamenti alla redazione (soprattutto a quella ragazza coi capelli corti corti, dai proprio tu, dai, ci siamo capiti, sì proprio tu), agli autori che mi dispiace tanto che non passeranno un Natale felice 
perché so che sono stati chiamati subito subito ai piani alti dal Gran Cap Lup Man Linus per reiterata follia nell'invitarmi e addirittura microfonarmi («Avevo capito che era una puntata dedicata al circo!!! AL CIRCO, CARL!!!») e ai due presentatori che mi dispiace avergli soffiato le inquadrature ma dài ragazzi ammettiamolo, la maschera era venuta talmente bella che... dicevo, ora fate una bella cosa: acquistate il magazine online, sennò che le facciamo a fare queste cose?! Solo per essere miniaturizzati ed essere messi dentro scatole sottilette nere?

Ora dormo. Sono due giorni che per conciliare l'arrivo del sonno conto le pegorer (dai che ti è andata bene in quanto a battuta sul cognome, che non oso immaginare che Odissea devono essere state le scuole medie.)
Ciao Milano! Ciao Occupy! Ciao Linus, dove corri? Vieni qui che ti volevo parlare di un progetto di programma di cinema, si chiama Broccolay DeeJay, ci sono io che do consigli di seduzione di VJ bionde! Un successo già scritto.
Dove devo firmare?

martedì 4 novembre 2014

COMMERDIA • Jason Bastman

Bad Words
Trama. Tì. Erre. A. Emme. A.

Jason. Bateman.
No, non ci siamo. Tipo mai.
E dovrebbe essere invece uno dei grandi della commedia americana dell'utlima generazione, o perlomeno un punto di riferimento. Da dove è partito? Da qualche serie che essendo comedy io non ho visto vero? (Mi sono fermato a Friends, in quando a comedy. How I Fatt Male?). Ma però anche se non si dice non riesce a farmi ridere mai, o magari sì, ma mi scordo la risata prestissimo, mi scordo di lui, di quello che ha fatto, di che caratteristiche ha. Non dico che sia davvero pessimo o davvero odioso, dico solo che la stantia ripetizione del suo carattere antropologico (passivo aggressivo, sfigato dal cuore d'oro, homo normalis sine qualitas, poro sfigato insomma) lo ha portato ad un girotondo sul posto della sua carriera che dura da anni.
Piccolo ripassino broccolesco bateman: Magorium. Hancock. Tropic. Invention. Nuvole. Isola. Provetta. Paul. Vita. Capo. Qualcosa su internet brutto.
Capito che intendo? Roba che la cosa più simpa (scusate, colpa di milano) che ha fatto è questo video:

E dunque un attore così, è logico che arrivi a provarci, raggiunta una certa età, prova a cambiare un po' registro, ad accettare personaggi un po' più scomodi. 
Lui ci prova con questo Bad Words, dove è un quarantenne antipaticissimo con la battuta sarcastica sempre sulla punta della lingua, che decide di partecipare ad uno di quei concorsi che davvero SOLO in America possono essere motivo di vanto. 
 animated GIF
Dai, chi mai si sognerebbe di dire "Ehy pupa, sono il campione nazionale di spelling!"
Dicesi spelling questa cosa qui: Dimmi di seguito le lettere che compongono la parola ChickenBroccoli.
Ci. Acca. I. Ci. Cappa. E. Enne. Bi. Erre. O. Ci. ci. O. Elle. I.
Se lo dici bene vinci. Ricordiamo la scena più entusiasmante di spelling della storia, quando Lisa Simpson imbrocca l'emmeidoppiaesseidoppiaesseidoppiapiì! Ancora lo ricordo a memoria pure io.
Ora. Il tipo ha 40 anni, e partecipa alla gara dei ragazzini per un cavillo nel regolamento. Tutti lo credono uno scemo sapiente e cattivo, lui ha invece un piano segreto che si dipana durante il film. Film che è fatto di nulla, ha qualche sboccacciata battuta funzionale, mette in piedi la solita amicizia forzata tra adulto disulluso e ragazzino 

(ovviamente indiano, la politica corretta del gemellaggio America-India, funziona da tempo...) e si scopre che anche se per tutto il film è stato uno stronzo (ha eliminato gli avversari prepuberali a colpi di bugie (ho dormito con tua madre ieri) e trucchetti ai danni dei pori ragazzini (ketchup sulla sedia e "sei diventata donna. certo ora che sali sul palco si vedrà") alla fine si scoprirà che era buono, bravo, genio e il motivo per cui l'ha fatto c'era eccome.
Jason dimmi che parola si nasconde dietro questo spelling:
Cì. O. Emme. Emme. E. Erre. Di. I. A.
Esatto!
Me ne vuoi fare tu una difficile?
Ti. E. Elle. E. Vi. I. Esse. O. Enne. E.Aspetta ci penso e ti rispondo domani. Rispondo invece a quell'altra domanda che vedo che ti è venuta in mente "chi è allora il più bravo comico della mia generazione?"
Esse. Ti. E. Vu. E. Ci. A. Erre. E. Elle. Elle.

lunedì 3 novembre 2014

CHICKEN BROCCOLI (pre)OCCUPY DEEJAY

Sai quando pensi a tutte le persone che fanno le file chilometriche per andare in TV? E ti chiedi "ma perché lo fanno? che c'è qualcuno dietro che li spinge?" (Ovviamente c'è, di solito i genitori... ma questo è un altro discorso). In realtà quello che voglio dire è che
CHICKEN BROCCOLI GOES TO TV!
CHICKEN BROCCOLI GOES 
TO OCCUPY DEEJAY!
Ora, a dire vero non proprio io io, cioè ci vado, ma non ci vado. Sì insomma prima che mi incarto e mi impappino vi dico questo:
COLLEGATEVI
(o SINTONIZZATEVI se siete come mia mamma che 
sono tre settimane che ogni giorno mi chiede su che canale è. 
E qui torniamo al discorso sui genitori.) su 
DEEJAY TV
OGGI, ALLE 
ORE 15:00 
perché si parlerà del CHICKEN BROCCOLI MAGAZINE, del sito, di cinema, di Serie TV e soprattutto di questa foto qui. Dove l'avrà comprato quel giradischi? Devo chiederglielo...
Maggiori info sul loro sito, sul loro facebook e nei troppo azzurri occhi del tipo, Alessandro, che come si permette di avvicinarsi così tanto alla MIA Valentina, ma guarda te!
Ah ma qui le cose cambiano eh! Ah è finita la pacchia! Questa TV non è un albergo a ore! Da oggi alle 15.01 ci sarà un nuovo presentatore Broccolo in città!
Mi raccomando, gruppi d'ascolto ben accetti. Dai con i picchi dell'auditel!
Perché ricordate che io non volevo solo essere invitato alle trasmissioni TV, volevo avere il potere di FARLE FALLIRE!
Ps. Vi prego vi prego vi prego, mi accogliete con questa musichina?