giovedì 7 maggio 2015

Lost Sguardling

Lost River
Trama: Bones River

Avevamo lasciato il bel Ryan a rifiutarsi stenuamente di mangiare i suoi cereali. Proprio non ne voleva sapere di mangiare i suoi cereali, non c'era proprio verso di farglieli mangiare quei maledetti cereali:

Ma alla fine, il creatore della geniale serie Vine ha trovato il modo di farglieli mangiare uno ad uno tutti e 5 (i cereali sono 5 giusto?): è morto. E Ryan, in suo onore - anche se fuori tempo massimo, poteva farlo quando il tizio lo avrebbe potuto vedere, non sarebbe valso a molto ma chissà, almeno gli si sarebbe stampato un sorriso in faccia - alla fine ha mangiato i suoi cereali:

Nel frattempo faceva un nuovo film, il nuovo film di Ryan Gosling, proprio di, cioè non come attore, ma come regista. Faceva Lost River.
Che è un film la cui recensione potrebbe essere divisa in due macrocommenti: 
- Bellissime immagini, bravo Ryan.
- Abbiamo già Lynch e Refn, datti da fare per trovare uno stile tuo.
Il riassunto in due punti è perfetto e basterebbe, ma vale la pena argomentarlo quanto basta per non lasciarlo cadere nel dimenticatoio.
Lost River è un film indipendente nella miglior accezione del termine: provincia americcanica, personaggi borderline, povertà, buoni sentimenti vs cattivi asentimentali, amore, morte (amorte), paesaggi desolati, gente che vive in bicocche sgarrupate.
Ci sono proprio tutti gli elementi per un bel film da Sundance e qualche altro festival off off off. E questa è una scelta oculata da parte di Ryan, ambientare il suo debutto nella suburbia aiuta sicuramente a coprire eventuali buchi di sceneggiatura. Un'altra cosa che aiuta è dare al tutto una forte componente onirica, personaggi esagerati e a volte macchiettistici, e insomma, buttarla anche un po' in caciara, insomma fare "il Lynch".
Ecco, Lost River sembra, dall'inizio alla fine, un omaggio a David Lynch, a volte ai limiti del plagio. Ci sono laidi caratteri dalle sessualità deviate e plasticose
case in fiamme
e biciclette in fiamme
e televisioni in fiamme
spettacoli grandguignoleschi sempre in bilico tra l'incubo 
e il sogno
Così tanti elementi lynchani che diventano davvero troppi, e che danno da pensare. Perché se da un lato fa piacere pensare che Ryan non si sia dato al blockbuster muscolare e dal soldo facile (anche perché quelli gli sono riusciti sempre abbastanza male, vedi questa mostruosità qui) e abbia seguito un certo stimolo underground che gli ha fatto sempre accettare film lontani da quelli miliardari, dall'altro si fa davvero troppa fatica a credere che sia tutta farina del suo sacco, anzi si fa fatica a credere che sia farina.
Lynch è arrivato dove è arrivato in anni, anni e pensieri e incubi e psicanalisi e film e strade perdute (anche il titolo, Lost... Highways... River... sempre perduti sono questi luoghi che portano all'Altrove mentale e fisico) e insomma, non si diventa Lynch senza essersi fatto il proprio ventennio allucinatorio. Quindi, oltre a quello che potrebbe essere un omaggio limitato a qualche scena, o comunque ad uno stile che deve però poi essere "filtrato" dal proprio Io, qui Ryan non fa che ricalcare scene e sensazioni già esplorate da Lynch, sembra a tratti di vedere un supercut del "best of Lynch" fatto da un fan su YouTube.
Troppo per credere che davvero Ryan abbia maturato quel tipo di sensibilità, visto soprattutto che la sua carriera non è certo costellata di collaborazioni del genere - ripeto, senza nulla togliere alla carriera di Ryan che non è certo come quella di, chessò, Uolberg o Vin Diesel - davvero mi dici che tu la notte sogni gente scarnificata, parchi di divertimento sommersi, labbra maciullate con le forbici, locali infernali che lasciate ogni speranza o voi che ne venite fagocitati?
Si stenta a crederlo. 
Però c'è un dato, Ryan ha sicuramente imparato un'altra lezione importante, quella dell'amico Refn (sodalizio che ancora ricordiamo per quel capolavoro di Drive e quel disastro di Solo Dio Perdona): Refn è omaggiato sin dal poster - in questo caso però l'omaggio non solo è più sincero, ma di certo molto più credibile, va benissimo pensare che Ryan abbia imparato da Nicholas, i due ricordiamo erano pappa e cereali - e in ogni singola inquadratura, ogni singolo neon, ogni singola luce rosa, viola al limite celeste
E va benissimo, perché davvero poco si può dire alla messa in scena e alla regia, è solida e capace di creare immagini che lo stesso Refn commenta così:
E non si può essere più d'accordo, almeno sul secondo punto.
Forse se Ryan avesse lasciato perdere un po' Lynch sarebbe stato meglio, perché quando - troppo raramente - se ne dimentica e torna ad una dimensione più terrena e terribile, il film si riempie di energia. Parlo del personaggio meglio riuscito, Bully, un micidiale redneck che veste una giacchetta (smaccatamente figlia di quella di Drive) tutta lustrini e un ferro di cavallo come reggipalle
Personaggio da fumetto ma costruito molto bene e recitato meglio da uno dei Doc Who, quello con la faccia strana, questo qui:
Sono una bella coppietta, il diavolo e il Ryan santo. Chissà se Nicholas è geloso. Il suo Bully è spietato, esagerato, schizoide e al tempo stesso tragico, e rispetto a tutti gli altri personaggi è quello che rimane in testa, ne esce vittorioso
Il resto del comparto attori è deliniato (e dilaniato) da un protagonista troppo poco carismatico (il peggiore del gruppo, uno che avevamo visto in un serial di cui non ricordo il nome), la sempre tanta e tanto bella Christina - Joan di Mad Men - Hendricks, eccola a Cannes tra Ryan e il suo marito toporagno che veramente non si sa certe volte l'amore è strano ti fa innamorare dei toporagni
la ragazzina stramba di Hanna e Grand Budapest Hotel anche se non è più una ragazzina, un laidissimo cattivone a cui però piace anche ballare (altri omaggi a Lynch a Refn, un perfetto mix tra il pazzo ansimante Hopper di Velluto Blu e il thai cattivone che fa karaoke di Solo Dio perdona) e una quasi comparsata della mogliettina Eva, in versione "sono bella", la parte che gli riesce meglio 
(dice che torna in Fast & Furiousotto, dice, magari ci butta dentro anche Ryan che ne sai).
E insomma un esordio che vale la pena applaudire ma anche bacchettare, entrambe le cose per motivi abbastanza concreti, che stimolano la critica, ce ne fossero. 
Alla fine bràvo Ryan.
Senti Ryan... ti posso chiedere una cosa... lo so che è tanto che non lo fai...
Dai Ryan.. facci uno Sguardling...
Eddaieddaieddaieddaifacciunosguardling
Ok ho capito, non riesci più a farlo, sei diventato grande e regista
Ma lo sai che noi ti amiamo comunque, perché sei femminista, ami gli amici cani, indichi le persone e mangi i cereali. E allora ti festeggiamo con il tuo Sguardling più famoso
movie animated GIF
Intanto il bravo Ryan ha fatto anche una sorta di contest per scegliere il poster del film chiamando a raccolta vari illustratori
Eccolo mentre sceglie il vincitore.

E poi, colpo di scena, ecco la sua scelta. Il genio.
Il Tratto. Il Gesto. La Cromachia. Le Anatomie. I grattacieli (!?). Capolavoro assoluto. Poi però la produzione ha scelto quella fotografica. Pazzi.
PS. Per chi non avesse dimestichezza col concetto di Sguardling, vi invito e incito a leggere questo, e poi di corsa cercare qui a lato la cicitura Sguardling Time Machine.
Intanto Ryan si è dato alla vendita di MILLEKILIM porta a porta

lunedì 4 maggio 2015

IL CHICKEN BROCCOLI SHOW!

E quindi l'ho fatto. Dopo mesi a pensare "dai non è possibile che tutto questo popò (non nel senso di popò ma nel senso di popopopopò) di bellezza illustrata deve rimanere sul Facebook di Zuckerberg che vuoi che ne capisca lui di illustrazione, fosse stato per lui faceva tutto celestino e bluetto, facciamo una mostra!". Non intendevo una ragazza diversamente bella ma un'esibizione. Già, con tutti i loghi bellissimi che l'illustrazione italiana mi ha mandato durante il crowdfunding del CB Mag, facciamo il CHICKEN BROCCOLI SHOW
Che si presenta al pubblico con questa locandina da cliccare per vederla bene:
Stupendo. Incredibile. Pazzesco Lucamaleonte che ha realizzato - alla buon'ora - il suo logo. Vi copio incollo il comunicato stampa che trattandosid di me, nel senso che l'ho scritto proprio io in comunicatostampese, non è il solito copia/incolla pigro che fanno tutti nei siti. Eccolo qui:
THE CHICKEN BROCCOLI SHOW

125 artisti che amano odiare il cinema 
Dal 9 al 19 maggio 2015, alla Bonobolabo di Ravenna, l’illustrazione va al Cinema grazie al Chicken Broccoli Show. 
Il Chicken Broccoli Show è un’esibizione collettiva che vede raccolti più di 125 illustratori italiani e internazionali alle prese con i cult più famosi della Settima Arte. 

Da Kill Bill a Le avventure acquatiche di Steve Zissou, da Band à part a Old Boy, fino al celebre serial Game of Thrones, la mostra presenta le visioni illustrate alternative di grandi film a opera di artisti celebri come Zerocalcare, Ale Giorgini, Simone Massoni, Rubens Cantuni, Rita Petruccioli, Il Pistrice, Irene Rinaldi e molti altri. 
 Durante la mostra sarà presentato il ChickenBroccoli Magazine, versione cartacea del sito cinematografico più irriverente e divertente del panorama web contemporaneo: chickenbroccoli.it. Il sito, che dal 2009 ha recensito più di 2000 film, è l’unico luogo dove cinema e illustrazione si incontrano: poster alternativi, infografiche illustrate, gif d’artista trovano spazio nelle recensioni attente e mai noiose che CB pubblica quotidianamente.
 Cuore della mostra sarà la realizzazione di una tavola da skate disegnata in esclusiva dal celebre street-artist romano Lucamaleonte, uno dei più importanti esponenti della street-art italiana, che vanta già collaborazioni con importanti realtà museali e comunali in tutta la penisola. La sua tavola da skate sarà dedicata a un vero cult anni Ottanta: Ritorno al Futuro, di cui ricorre il trentennale proprio nel 2015. 

Inoltre, in un tripudio di colori, stili, immaginazione e amore per i film più celebri, oltre 100 artisti hanno realizzato il loro tributo al Cinema, facendo “recitare” un Pollo e un Broccolo (le mascotte del sito chickenbroccoli.it) nei loro CB LOGOS: Mauro Gatti, Riccardo Guasco, Davide Saraceno, Ilaria Falorsi, Massimo Giacon, Margherita Barrera, Francesco Poroli, Gianluca Folì sono solo alcuni dei celebri nomi del mondo dell’Illustrazione che hanno giocato con polli e broccoli. 
Dal 9 al 19 Maggio 2015 
 
Via Centofanti 79 
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Capito come?! Ma io dico veramente ditemi voi se c'è mai stata una mostra con tutti questi nomi... eddai ditemelo (sempre da cliccare)
Ve ne metto un po' per rinfrescarvi la memoria (ancora da cliccare)
Poi una piccola anteprima 3D di un logo tutto particolare che i più dormiglioni di voi avranno già capito di chi è (indizi che non capirebbe neanche Sherlock) 

Poi uno animato che mica ci faremo mancare l'animazione
e poi, così, anpassan, vi faccio vedere l'ultimo arrivato:
Capito sì?!
Insomma ci vediamo SABATO ALLE 18! NON FAMO SCHERZI! RAVVENA È VICINA E IL CHICKEN BROCCOLI SHOW STA ARRIVANDO!
L'evento Facebook sta QUI, fate che non spingete solo "si ci vengo ma tanto non è vero" oppure commentate cose tipo "mi dispiace ma quel giorno sarò a New York, a Kuala Lumpur, su Plutone ma ci sarò con lo spirito" che a nessuno gliene frega niente dei vostri viaggi, e VENITE A RAVENNA!

venerdì 1 maggio 2015

The Working Dead

Siccome ChickenBroccoli ormai lo considero lavoro, faccio la festa dei lavoratori. Ormai la qualunque per saltare un giorno (un mese di vacanza forzata mi ha fatto male lo so), ma tornerò il krumiro di una volta.
Ci leggiamo Lunedì con tutte le informazioni sul CHICKEN BROCCOLI SHOW di cui abbiamo una diapositiva: