lunedì 6 giugno 2016

STORIA VERA • Eddie The Eagle

Eddie The Eagle
Trama: Forrest Jump

Grazie, grazie, lo so, "Forrest Jump" è un gioco di parole fortissimo.
Certo questa scena:
e questa canzone sul finale:

hanno aiutato, visto che il film parla di uno un po' toccatello che vuole a tutti i costi andare alle Olimpiadi, non importa in che disciplina, fino a che trova quella più assurda per lui, roba che non c'era un atleta inglese in quella disciplina da 70 anni: no, non è l'utilizzo del bidè (!), ma il salto con gli sci:

sai tipo quando quei quattro Giamaicani hanno fatto la squadra di Bob:
Complex cool runnings movie jamaica winter olympics
In effetti il tipo non è mai definitivo scemo in senso stretto, ma insomma, quella pazzia di cui tanto si parla nel film non è fatta solo di incoscienza, forza di volontà, coraggio, c'è proprio una componente di "forrestgumpitudine", del tipo "se ti butti a capofitto nelle imprese vedrai che ci riuscirai anche se nessuno crede in te"... anche se alle volte il confine con la scemenza è un veramente labile.
Eddie the Eagle è la storia vera di lui:
ecco, diciamo che anche la faccia tanto sveglia non è.
Fatto sta che insomma questo l'ha fatto davvero quel salto di 90 metri con gli sci, roba che io sullo snowboard vedo un motarozzo mi fermo a guardare tutta la mia vita che mi passa davanti (in pratica ci sono io di spalle con davanti lo schermo e sullo schermo tutti i film che ho visto che passano velocissimi, io sempre immobile di spalle).
Per avvalorare la STORIA VERA rubo ricorro al solito sito che fa vedere come la realtà spesso supera la fantasia degli sceneggiatori, ma questa volta no, visto che la figura dell'allenatore è del tutto inventata, e vi linko la pagina perché quello sì che è un sito che parla di film STORIA VERA come si deve, approfondendo. Non come me che al massimo mi concentro sui giochi di parole.
Certo se ci fossero le Olimpiadi dei giochi di parole io mi piazzerei minimo sul podio. Sarebbe una vittoria limpida, un terso posto.
Il regista del film è un attore inglese conosciuto ai più come uno di Lock&Stock, che poi si è dato alla regia con questo film, che era un film molto "this is England". Infatti in Eddie The Eagle la parte inglese funziona molto bene: piccolo ragazzino della periferia fa grandi sogni internazionali. La mamma crede nel suo pulcino, il padre lo vorrebbe al cantiere e altro che salto dell'aquila, avrebbe voluto fare quello della quaglia.

Eddie non si dà per vinto mai e arriva, anche grazie ai consigli di un allenatore ex promessa dei salti ora ubriacone (mi ricorda qualcosa e qualcos'altro... che sia l'anno degli allenatori ex promesse ora ottenebrati da droghe e alcol?) a fare il salto della vita (o della morte).
Tutto a posto in ogni comparto: c'è il training video tra il serio e il faceto

c'è il momento si sconforto totale, c'è la squadra di svedesi stronzi e il megacampione zen che ammira questo giovane ragazzo ai suoi primi salti, c'è la rivalsa, c'è il padre che ha tarpato le ali per tutto il tempo all'aquilotto che alla fine dice "SONO FIERO DI TE". Ecco, Eddie the Eagle te lo vedi proprio bene, nessuna sorpresa ok, ma neanche nessuna delusione,  e pure Wolverine in versione allenatore va benissimo (non che fosse la prima volta per lui, ma quella volta era un robot), anche se in effetti sembra proprio di vedere Wolverine che si dà ai salti con gli sci
20th Century Fox Home Entertainment hugh jackman eddie the eagle ski jumping
ricordiamoci sempre che quell'uomo è stato candidato a un oscar e comunque a 50 anni sta così:
Io invece a 37mi sento un uccello che prende la rincorsa per fare un lungo salto, più o meno così:

Per Hugh c'è anche il tempo di una scena del tipo Harry ti presento Sally da Katz:


Sempre meglio dei coglioni sul collo, Hugh, sempre meglio dei coglioni sul collo.
Protagonista destinato a una carriera interessante il regazzetto (bravo, devo dire, bravo) di Kingsman (peraltro questo film è fatto praticamente dalla stessa cricca, e si vede, visto il tono sostanzialmente "cazzone" che hanno applicato a questa storia che poteva avere risvoltini più drammatici), che fa faville su Tumblr:

Comparsate più che eccellenti di Christopher Walken - anche se ormai Walker fa comparsate dapertutto:


e Lumacorno, ooh, Lumacorno...
Comunque sempre bello quando a Hollywood dal cappello ti tirano fuori STORIE VERE di cui tu non conoscevi l'esistenza. Bello anche per i protagonisti che magari grazie al film riescono ad avere una seconda occasione. Ecco come Eddie the Eagle sta sfruttando i suoi secondi 15 minuti di celebrità:

Comunque non voglio essere cattivo, perché mi ci voleva proprio un film così, di quelli che ti fanno pigliare bene il sabato pomeriggio anche quando sei mogio, tanto che ti viene voglia di prendere degli sci salire fino in cima alla Panoramica (chi è di Roma può capire) e via andare giù a perdifiato gridando il famoso motto lecoubertiano: "Nella vita l'importante non è vincere ma vendere più FILM ANTISTRESS DA COLORARE 2!" (Mi ha detto Christopher Walken che per il 3 mi fa la pubblicità.)

giovedì 2 giugno 2016

• FILM CULT ANTISTRESS DA COLORARE 2 •

PEPPEREPÈ!
Sapete già che quando inizio un post con lo squillo di trombetta c'è da mettere mano al portafoglio.
Ma questa volta è per una giusta causa. Sì lo so che dico così tutte le volte, ma non erano giuste anche tutte le altre cause? Questa non era giusta? Questa? E questa non era una cosa importante?
Allora, dopo il successo del primo Film Cult Antistress da Colorare, che vedeva riunite 8 illustrazioni del prode Ale Giorgini e 8 recensioni del sottoscritto, ho deciso che col secondo numero (che si chiama 2! Ma potete anche chiamarlo Il ritorno! Reloaded! Colpisce ancora! Sempre più pazzo!) avrei fatto fessi proposto 8 artisti tutti nuovi.
FILM CULT ANTISTRESS DA COLORARE 2, lo dice la parola stessa: 8 ma che dico 8, 7+1 ARTISTI TUTTI NUOVI (il +1 è sempre Ale Giorgini che comunque che non ce lo metti in un coloring? Eh.) per 8 ma che dico 8, 7+1 FILM CULT (il +1 è un telefilm così non mi dite "eh ma questo non è un film, è un telefilm) DA COLORARE.
Queste sono le due cover:
Esatto. Ho fatto la VARIANT! Dice che ora va di moda stampare una versione dello stesso albo ma con una tiratura copertinata in maniera diversa, meno copie, quindi più rare, quindi la gente se le compra per collezionismo! PRESTO! ACQUISTA FILM ANTISTRESS DA COLORARE 2 VARIANT.
Qual è la variant? Ah boh. Mi sa che mi sono perso qualche passaggio importante di questa cosa della variant perché ne ho stampate lo stesso numero di copie. Quindi decidete voi qual è la variant e quale la cometuttlealtr. Insomma bianca o rossa, sempre belle sono.
Ecco i 7+1 nomi coinvolti in FILM CULT ANTISTRESS DA COLORARE 2 (voglio la ola per ogni nome e che clicchiate sulle immagini per vederle grandi):
OSCAR ODD DIODORO
con TEMPI MODERNI
MATTEO CUCCATO 
in 1997: FUGA DA NEW YORK
VANESSA FARANO 
in ALIENS - SCONTRO FINALE
OSVALDO CASANOVA 
in HOLLYWOOD PARTY
TRAM 
in L'ARMATA DELLE TENEBRE
RUBENS CANTUNI
in GROSSO GUAIO A CHINATOWN
ANDREA CHRONOPOULOS 
in RAMBO (+ la cover)
ALE GIORGINI 
in BATMAN '66 (il serial)

Ah. Vi ho fatto vedere tutti i poster - contravvenendo alla regola della pubblicità che dice che non si deve mostrare tutto per creare curiosità - per un motivo ben preciso. Potete comprarli anche singolarmente in dimensione poster! Esatto. Potete avere i vostri POSTER ANTISTRESS DA COLORARE. Vi faccio vedere l'effetto con questo bel fotomontaggio iStock:

Non è fantastico? Lo è.
I poster sono grandi 42cm x 60cm e costano 20 euro. Per acquistarli dovete mandarmi una mail
Per dimostrarvi che colorare poster in grande dimensione è una ficata vi faccio vedere un po' di foto di ITALIANISM, la serata dove ho portato il RULLO ANTISTRESS DA COLORARE, quello che non tarderei a definire "il fallimento dei vostri terapisti è il successo dei film antistress da colorare":
Siamo finiti pure sul giornale, no dico.
Se poi volete  comprare TUTTO fate prima a scrivermi una mail e vediamo di fare uno sconto comitiva.
BUON CINEMA ANTISTRESS!

mercoledì 1 giugno 2016

CB ANTEPRIMA • Warcraft

Warcraft - L'inizio
Trama: Ascia e Orco
Mai giocato neanche un minuto di Warcraft. Mai giocato neanche un secondo al gioco di carte di Warcraft. Mai giocato neanche un decimo di secondo al gioco di ruolo di Warcraft. Mai neanche pensato di colorare col pennellino a 1 pelo di martora le statuine di Warcraft. Insomma ho pure riso tantissimo di questa puntanta di South Park (una delle poche che ho visto complete peraltro, mai entrato nelle mie corde, South Park)


ma non ne capivo la base, appunto, che erano appunto quel gioco immersivo chiamato Warcraft, che tanti fan ha in giro per il mondo.
Non che la cosa mi abbia destato tanta preoccupazione al momento di accettare l'invito all'anteprima, perché diciamolo, è mai stato un problema conoscere alla perfezione il riferimento di un film per farsene un'opinione? Ma quando mai! Altrimenti non avrei potuto recensire film sulla medicina, sullo sport, sulla guerra, sulle ragazze.
Io l'ho preso solo come un film fantasy, perché questo è, anzi è proprio il film più classicamente fantasy dai tempi di Signore degli Anelli.
Ci sono gli esseri umani e gli orchetti, il mago buono, quello cattivo, il nano l'elfo ed il gigante, non manca più nessuno, solo non si vedono i quattro hobbit.

Sai i personaggi di Dangeuouòn (come si scrive?) & Dragons? Proprio tutti loro. Ah, quello si che era un cartone:

E insomma Warcraft è (o dovrebbe essere) proprio un sogno bagnato per gli amanti del fantasy puro, quello col guerriero umano con lo spadone (!) gigante che brandisce come pesasse due grammi, l'armatura lucente e lo sguardo ancora più lucente che cavalca un ippogrifo


quello con orco incazzoso dai denti di fuori 

che cavalca dei canidi

da qui l'espressione "ORCO CANE!"
Quello col mago che muove le mani e gli escono i raggi laser alchemici e runici

Insomma il Fantasy, proprio quello che mi è sempre andato un po' indigesto se non in salsa harrypotteriana. Se poi state qui a farmi il pelo e mi venite a dire che Labyrinth e La storia infinita erano fantasy a tutti gli effetti io vi dirò: lo so. Lo. So. Ma ora non è il caso di mettere in mezzo la nostalgia.

(Ogni riferimento a figli di David Bowie che sono diventati registi con un esordio pazzesco e lunatico e un film medio e ripetitivo e poi si incastrano in un filmone fantasy tutto fatto col computer non è puramente casuale.)
Comunque, libero da ogni passione sfegata dal fantasy, ho vissuto Warcraft come un film d'animazione con orchi... insomma una cosa poco lontana da questa:

Il film infatti è TUTTO fatto in CGI e solo per caso fa vedere tre/quattro attori in carne e ossa in qualche scena, peraltro tutti dimenticabili.
Poi per carità, la computer grafica è fatta un gran benone (molto meglio di roba vista ultimamente tipo Alice o gli X-Men per esempio), questo è vero, ma non basta, perché la storia, che pretendeva eroismi, epicità, grandi discorsi motivazionali e una regia all'altezza, sprofonda spesso nel non-sense puro, ma non l'accettabile non-sense magico/fantasy tipo "sto costruendo un golem" più qualcosa come "vieni qui dentro questa sfera di energia che ci teletrasportiamo davanti al re senza che ci sia un qualche ostacolo magico che ce lo impedisce quindi tutti i maghi possono teletrasportarsi davanti al re e ucciderlo.

Già. 
Ecco cosa c'è di problematico nel fantasy, che visto che in teoria puoi fare quello che ti pare, allora devi darti delle regole più ferree del dovuto, dovresti avere un approccio neorealista e verista ma parlare di maghi e draghi. 

Game of Thrones l'ha fatto per buona parte della sua durata (fino a diventare la telenovelas fatta per i meme che è ora) e questo ci era piaciuto molto. Invece Warcraft azzera ogni epicità e oltre a vedere una cosa più simile a Avatar (dove invece del blu il colore è il verde)
Comunque dicevamo gli attori. Nessuno è all'altezza (se pensi al cast iperazzeccato della trilogia di Jackson), ma sul Mago interpretato da Ben Foster ci si potrebbe aprire un capitolo a parte, capitolo in cui le parole ricorrenti sarebbero "insulsaggine", "ridicolo" e "maccosa". Chi ha avuto l'idea di scegliere lui come mago superforte? Pare un coatto al Burning Man. Terribile davvero.
Warcraft film è l'esempio lampante di che guaio succede quando da una parte ti preoccupi troppo dei fan, questi tizi qui fotografati all'anteprima americana

che devi accontentare perché altrimenti verranno sotto casa tua per anni a lanciarti degli incantesimi (il problema non sarebbero gli incantesimi ovviamente, ma il fastidio di trovarsi sotto casa gente vestita così, vallo a spiegare ai vicini), ma devi anche fare i conti con un film che i soldi li deve prendere anche e soprattutto dalla "ggente", da quelli che Warcraft non sanno neanche cos'è, quelli come me, e probabilmente come te che stai leggendo, le persone normali diciamo.

Quindi per dare un colpo al cerchio e una alla moglie ubriaca, finisce che il film non è né carne né pesce, anzi è tipo MacDonald, non brutto, ma la personalità è un'altra cosa.
(Cosa diamine sono queste gif non ne ho idea ma era troppo allettante metterle.)
Una cosa che funziona del film sono le (continue) visioni aerei delle orde di orchi che ricordano appunto il campo da gioco di ruolo visto dall'alto dei giocatori

un po' quello che succedeva in certe scene di Battleship
Certo, non avendoci mai giocato, mi dà pochissima emozione. Lo vedo, lo capisco, non mi appassiona, che dite dovrei iniziare a giocarci? Dice che gli effetti si vedono prestissimo:


Ma questa espansione esiste? Come si chiama? P'orc Hub?

(Amici. Io vorrei sempre dire: film sugli Exogini. Fatelo. Eddai.)