giovedì 6 ottobre 2016

CB ANTEPRIMA • Pets - Vita da animali

Pets - Vita da animali
Trama: Pets da pied

Non c'è niente da fare, io con la Illumination proprio non riesco a entrare in sintonia, ce ne fosse uno che è uno di film loro che mi sia piaciuto. Già dal primo, famosissimo lui, ci siamo guardati in cagnesco (!), poi ci sono stati il coniglio rap, il Lorax e da quel momento li ho abbandonati, mi sono rifiutato (e sapete quanto mi costa dire NO a un film) di vedere il secondo Cattivissimo e soprattutto i Minions (anche se ci mandai una critica molto migliore di me).
Quello che penso dei Minions è di dominio pubblico, e mi basta linkare questo articolo per evitare di riscrivere tutto da capo.
I Minions sono la rovina dell'impero Pixariano o peggio ancora della capacità di ridere intelligentemente? Trump vincerà grazie ai Minions? Siamo in piena Idiocracy? 
Premesso che per me sono stati più rovinosi Shrek e quel maledetto scoiattolo con la sua ghianda se la ficcasse in, c'è da dire che il successo dei Minions non è proprio sintomo di intelligenza del genere umano. Ok, è certamente peggio i cyberbullismo, il razzismo, il maschilismo e tutte le cose brutte che finisco in -ismo, tipo anche il meteorismo fa schifo, quando cade una meteora sulla Terra è sempre brutto, ma anche il Minionismo ha la sua dose di responsabilità.
Possibile che lo slap-stick (che tradotto è ridere di quello che cade rovinosamente sulla buccia di banana mentre porta una torta che dopo una piroetta in aria gli finisce in faccia e mentre cerca di rialzarsi passa un camion che lo schizza con una pozzanghera... potrei continuare all'infinito) faccia davvero così breccia sui cuori di tutti?
Lo slap-stick nasce col muto, ed è logico che tutto dovesse essere esagerato, la caduta accentuata, le gambe all'aria, i movimenti quasi ginnici, dovevi sopperire a troppe mancanze (il colore, il sonoro, la fissità della regia)
ma ora, nel 20-fottuto-16 è davvero possibile che un tizio che inciampa e casca sia ancora così divertente? E dei tuberi gialli che fanno casino e parlano con le vocette? Peggio me sento.
I Minions sono stati addirittura definiti "sovversivi". Ma che scherziamo? Sono, comicamente parlando, di una banalità sconcertante, quasi arriverei a dire che sono reazionari, altro che sovversivi.
È normale quindi che, anche se i modelli 3D da animare sono diventati cani, gatti, coniglietti, finanche serpenti, maiali, falchi, il risultato non cambiasse: Pets è un film che ricopre la sua pochezza (sceneggiatura spicciola, idee al minimo, design poverello) in un mare di urla, scene concitate, casino generalizzato, personaggi isterici, in una parola: fastidio. In un'altra parola: noia. In un'altra ancora: per fortuna non ho pagato per vederlo.
Max è un cagnolino che, come tutti gli altri animaletti domestici del vicinato, del mondo anzi, appena i padroni escono di casa, inizia a parlare e a vivere la sua vita "umanizzata" (c'è chi organizza feste
chi apre il frigo e mangia tutto
chi accende la play
chi usa gli elettrodomestici per regalarsi momenti di piacere (!)
Ecco, già questo mi ha fatto storcere il naso: l'errore di umanizzare l'animale è il primo passo verso la banalità. Per carità fa ridere appena visto l'uccelletto che imita il jet, ma cosa rimane? Nulla, di nulla.
Gli animali di Pets non sono antropomorfizzati (come Zootropolis, per citare l'ultimo esempio in ordine di tempo) quindi non mi dà nessun gusto vederli fare cose da umani. Se poi la loro natura animalesca viene espressa solo con la solita gag "scoiattolo"
up squirrel
allora mi cascano proprio le zampe. Il discorso qui non è eliminare la gag, piuttosto inserirla in un contesto altro e alto. Allora sì che mi godo anche la scenetta scemetta e di "facile" lettura. Se però per 90 minuti vedo solo scenette del genere, mi viene lo sbadiglio.
Ah, bei tempi quando appena gli umani uscivano dalla stanza erano i giocattoli a iniziare a parlare.
So bene che paragonare i film d'animazione ai capolavori Pixar è tempo perso, e anche pratica in cui si rifugia il critico nostalgico e coi paraocchi, ma in questo caso è troppo ghiotta l'occasione. Quindi mettiamoci i paraocchi e vediamo solo la trilogia di Toy Story e ciao a tutto il resto.
Il punto più basso il film lo raggiunge nel suo cattivo. Il coniglio pazzo, minuscolo e isterico, boss di una banda di animali ben più pericolosi di lui, è un topos che supera il "classico" e si tuffa nel "banale" (detta come i Minions dicono banana, capito che fastidio...).
E quel finale... quel finale in cui bastava un abbraccio per farlo tornare buono, docile e puccioso, ti viene voglia di liberare i dobberman e scagliarli contro lo sceneggiatore.
Ah, bei tempi quando Lotso, quel bastardone, sembrava redimersi all'ultimo e invece no, era bastardo all'ultimissimo. 
Ancora sta a piagne Lotso.
Insomma, tra rimandi (o copiature?) a Oliver & Co, agli Aristogatti, addirittura a quella cagata di Bolt (insomma a tutti quei film d'animazione con "animali persi nella grande città") Pets è un inno al casino che ti fa scordare la storia (la stessa deriva che prende il finale di Alla ricerca di Dory, e che infatti non mi è piaciuto proprio sul finale), ti riempie di urla per distrarti e poi arriva la parola fine e "vediamo se siamo riusciti a rincoglionirli talmente coi Minions che non si accorgono che il film è brutto e magari ci fanno pure fare il 2. E buttace qualche Minion dentro che ammicchiamo a quei cagnolini meme famosi su facebook:
I doppiatori (come da tradizione direi, ricordiamoci che in passato i film della Illumination sono stati doppiati da gente tipo DJ Francesco e Marco Mengoni) rasenta l'insalvabile.
Nella versione inglese il protagonista ha la voce di Louis CK, noi di Cattelan. Che poi, Cattelan fa davvero quello che può eh, Cattelan mi sta simpa (come direbbero lì), si sente che si impegna e non è fastidioso come un panda che parla fabiovolese, ma la sua "tortonità" non riesce proprio a essere un quid in più, casomai in meno. Poi c'è Mandelli, in Non-Gio per i trentenni, il Solito Idiota per i ventenni, un altro che generalmente mi sta simpaissimo e che reputo un grande radar di mode e un bravo autore (più di attore), che però qui urla e sbraita (ma non è colpa sua, è colpa del suo personaggio) e dopo un po' ti vuoi mettere due criceti nelle orecchie pur di non sentirlo più. Di Lillo al doppiaggio abbiamo già parlato (anche se è migliorato), e poi si intrasente Laura Chiatti, ma io dovevo lavorare lavorare solo lavorare.
Pets piccoli, quelli che si vedono in questo ennesimo film d'animazione che non colpisce alcun segno.
E poi, fatemi fare la chiosa da gattaro
la banalità nel descrivere tutti i gatti come degli opportunisti sornioni, furbi e spietati mi ha dato un gran fastidio
è come se io dicessi che tutti i cani sono degli accolli imbecilli dipendenti dal padrone e giuggioloni, mentre so benissimo che solo il 99,9% lo sono. Se non capite la bellezza dell'opportunismo, della furbizia e della spietatezza dei gatti, non ce li mettete nei film.
Il futuro del rapporto tra me e la Illumination è peggio del presente, comunque:

Il gadget quindi ha avuto quello che si meritava e ha fatto passare lo stress alla pantera che mi tengo in casa (di solito quella fine la fanno le mie mani):
Ma c'era da aspettarselo:

Ad ogni modo non vi dico la mia delusione quando ho capito che non era un film su questi:
Dài! Un film sui PEZ sarebbe gustosissimo! Ah.
Insomma, di animali che fanno cose sceme ce ne sono in abbondanza su internet:







Ah no, scusate questa ultima era un gif sul vero confronto cane-gatto e su tutto quanto.

mercoledì 5 ottobre 2016

• CHICKENBROCCOLISCOPE - LA DONNA CHE VISSE DUE VOLTE by FLAVIA SORRENTINO •


Il 17 Settembre ha inaugurato CHICKENBROCCOLISCOPE, una mostra di cinema e illustrazione a cielo aperto promossa dal TREVISO COMIC BOOK FESTIVAL e curata da CHICKENBROCCOLI.
Piazza Martiri di Belfiore a Treviso si è trasformata in un angolo di Hollywood grazie alle illustrazioni di 14 grandi artisti italiani alle prese con 14 film cultEsposte in grande formato per un mese e mezzo, le opere sono accompagnate dalle recensioni di ChickenBroccoli e le informazioni sull'artista.
Ora potete acquistare la versione 
poster delle opere in mostra! 
Questo è il poster di FLAVIA SORRENTINO dedicato a
LA DONNA CHE VISSE DUE VOLTE 

Basso nella manica

Un amore all'altezza
Trama: Alto amare

I presupposti per una piacevole commediola senza impegno c'erano tutti. 
Oltre alla franciosità - che se a volte è odiosa, altre può avere quel scert sge ne se pà - c'è che la storia gode di una buona dose di originalità solo a raccontarla: è la storia d'amore tra una bionda stangona e un uomo basso che più basso non si può. 
No, non era uno spin-off amoroso tratto da questa gif:
ma una rom-com francese su questi due:
Insomma Freaks, 90 anni dopo, e che però fa ridere e non ti fa venire voglia di ammazzarti.
Avrete già notato che lui altri non è che quel figaccione di Juan Dujardin, un premio oscar (vinto a casaccio per The Artist) che si fa rimpicciolire col computer tutto il tempo, e fa innamorare solo col suo fascino, che è il doppio della sua altezza, la bella avvocatessa, che prima si deve scontrare con le occhiatacce dei passanti, col fatto che per trovare un golf da regalare a lui deve andare in un negozio per bambini e con i colleghi che pigliano a chiamarla Biancaneve, quindi a un certo punto getta la spugna ma poi capisce che l'amore avrà pure età, ma di certo non statura. Insomma nella botte piccola, piccole botte
Certo, se hai il carisma naturale di Dujardin
giochi un po' sporco, basso o non basso sei sempre un fico. Voglio vedere se ci mettevano Danny De Vito (non avevano neanche bisogno del computer) 
Danny DeVito naked. From "It's always sunny in Philadelphia".. Why? Just Why?
AH! COME?! JUAN DUJARDIN PICCOLETTO COL COMPUTER SÌ E DANNY DE VITO NO! BODY SHAMING ON YOU!
Vabbé comunque il giochino del film non era quello di farvi andare di traverso la colazione come la gif qua sopra, ma era rimpicciolire un megafico al computer e dare uno scappellotto a quelle che stanno tutta la pausa pranzo a vedere le foto di com'è Juan a dimensioni naturali
Insomma, l'operazione "l'amore supera ogni barriera archietettonica fisica" funziona. 
Il film è garbato (come potrebbe non esserlo, so' franciosi...) e sebbene alla lunga (!) non raggiunga certe vette (!) che lo fanno diventare un alto (!) esempio di commedia, l'ironia di ogni scena non è mai di bassa (!) lega. Ok la smetto.
Non essendo un Broccolo spilungone c'è stato un periodo (che definirei "le scuole medie") in cui l'altezza (o la mancanza di) era anche un po' un mezzo (!) problema, per il broccolaggio almeno, poi una volta ho mangiato in testa (più o meno letteralmente) a un bulletto da presa in giro banale, e ho capito che sì, puoi guardare dall'alto tutti anche se non sei un vatusso.
Non sto dicendo che andrò a broccolare la nazionale italiana femminile di basket. Mi piacciono bassine, che ci vuoi fare, mi dispiace per voi valchirie, evvabbéddai.
Vive l'amour e le person piccolett' che s'incastran benin. Provè pur cruà!
Non fate il mio errore e vedete il film in francese, c'è un 50% di garbo in più, il francese è sempre perfetto per le parolin d'amùr. Vi ricordate questo corto? Trè sgiolì, trè Amelì:


UPDATE DI MESI DOPO. Ho scoperto per caso che è un remake e vedendo il trailer ci sono le stesse identiche scene girate uguali. Cambia qualcosa? No. Ma era solo per dire.

martedì 4 ottobre 2016

• CHICKENBROCCOLISCOPE - BOROTALCO by VAN ORTON •

Il 17 Settembre ha inaugurato CHICKENBROCCOLISCOPE, una mostra di cinema e illustrazione a cielo aperto promossa dal TREVISO COMIC BOOK FESTIVAL e curata da CHICKENBROCCOLI.
Piazza Martiri di Belfiore a Treviso si è trasformata in un angolo di Hollywood grazie alle illustrazioni di 14 grandi artisti italiani alle prese con 14 film cultEsposte in grande formato per un mese e mezzo, le opere sono accompagnate dalle recensioni di ChickenBroccoli e le informazioni sull'artista.

DEFICENT DELL'ATTENZIONE • Elvis & Nixon

E quindi questa rubrica - in cui io mi metto in modalità deficente e scrivo una recensione "tirata via" e voi potete fare lo stesso e tirare via la lettura - non vi piace, perché certo, da un giorno all'altro avete tutti trovato ore e ore e ore per leggere anche la più piccola virgola, tipo questa , di ogni sito che internet mette in piedi ogni ora. Certo certo.
Eppure non dicevate così quando, l'ho sentito con le mie orecchie, mi consigliavate di SCRIVI MENO! TU SCRIVI TROPPO!
Le sento risuonare nella testa come in quei film dove il protagonista sente risuonare nella testa le parole che gli hanno detto poco prima e lui le sente risuonare, nella testa, con tanto di faccia di chi glie l'ha detto luciferina in trasparenza che gli appare accanto SCRIVUIII TRUUUOPPOOO AHAHAHA!
Vi piace quando faccio il passivo/aggressivo? Faccio tutto il bullo e poi basta qualcuno che mette in dubbio il mio lavoro (che poi... lavoro... non ho ancora visto nessun elicottero nel vialetto della mia villa con piscina... se non puoi comprarti un elicottero non può dirsi lavoro, secondo gli standard della convenzione di Ginevra. Certo Ginevra, chissà se ho ancora il numero...) e ci vado in puzza.
Ma il deodorante che uso quando vado in puzza è continuare imperterrito a fare quello che devo fare. Tipo questa nuova rubrica. Vi ricordate le rubriche? Che belle, bello anche il fatto che quando spariscono, perché tanto spariscono, spariscono tutte, poi non se le ricorda più nessuno! Tipo c'era quella... STORIA VERA, era perfetta per questo film... e poi? Di che stavamo parlando? ECCO! Vedi, ci scordiamo tutto, siamo distratti, nessuno che segua più un filo logico e che riesca a mettere soggetto, verbo, complemento oggetto, magari un moto a luogo to', in fila. Uno inizia un discorso serio e finisce tutto che basta che ti giri e non ti buona lettura.
Elvis & Nixon
Trama: Tutti i frutti del presidente

È incredibile come l'interesse per la storia vera da cui è stato tratto questo film si esaurisca nel momento stesso in cui leggi il titolo.
Elvis & Nixon. 
Fine, storia fatta, interesse svanito.
Elvis, the pelvis in Memphis, the King, una volta ha incontrato Richard Nixon, il presidente più stronzo che America ricordi. Ci sono anche le foto:
Fine. Poteva essere una di quelle cose dette a cena "Oh ma lo sai che una volta Elvis ha incotrato Nixon?!" "Maddài!" "Sì. Poi ieri mi si è otturato lo scarico del bagno e guarda un macello." "Madonna questa cosa degli scarichi che si otturano... un macello vero."
Davvero, fare un film su questo incontro è proprio raschiare il fondo del barile delle storie vere. Finché la volta scorsa, quando hanno fatto il film su Nixon intervistato da Frost, almeno lì c'era un incontro che aveva tirato fuori il lato umano di Nixon, era quantomeno interessante, e poi c'era una sceneggiatura bomba e attori in palla, c'era un approccio serio, in questo tutto si riduce un po' un baraccone in cui non crede nessuno, fatto solo per far mascherare Michael Shannon da Elvis, che comunque mi pare un po' forzato
Sicuramente era meglio Bruce:
e far fare l'ennesima versione di Nixon a qualche attore famoso, in questo caso il nostro adorato Kevin Spacey.
Per il resto non succede nullissima di interessante se non l'incontro stesso (il titolo appunto). Praticamente un giorno Elvis era nella sua Graceland e decide di porre un freno a tutti questi giovani che protestano per cose inutili come la giustizia sociale, gli eguali diritti, una società più vivibile, un mondo migliore, e quindi scrive a Nixon che lo vuole incontrare e che vuole diventare un agente segreto. Anzi la lettera gliela porta proprio diretto alla casa bianca.
- DILIN DILON Sono Elvis, the pelvis, in the Memphis, ho una missiva per il presidente, mi aprite?
I consigliori di Nixon intravedono un'occasione per aumentare la popolarità del presidente e organizzano l'incontro.
I due si incontrano, scattano le foto, parlottano di comunisti, dei Beatles, del decadimento dei giovani risorsa inutile al Paese a meno che non devi mandarli a sparare ai Vietcong, fine.
Non succede null'altro (e peraltro quello che davvero si sono detti nella sala ovale è del tutto campato in aria, visto che non è mica stato dattiloscritto).
Fine del film che certa di affastellare altre storie parallele, che suonano solo di riempitivo.
Peraltro, nonostante Kevin in versione Nixon faccia sorridere, non mette per nulla timore, non il timore che dovrebbe portarsi dietro quel personaggio dopo le bastardate che ha fatto; siamo più dalle parti di quando Kevin fa il gigione, tipo che era più pauroso quando ha fatto il Dottor Male
Sicuramente mette più inquietudine con uno qualunque degli sguardi che lancia in House of Cards. 
È anche vero che esiste un unico e terrorizzante Nixon nel mondo dell'intrattenimento cinetelevisivo:
Non te la prendere Kevin, ti amiamo sempre, contento?
Stiamo veramente iniziando a fare film su incontri assurdi tra personaggi? Allora voglio un film sulla storia di questa foto:

lunedì 3 ottobre 2016

• CHICKENBROCCOLISCOPE - GHOSTBUSTERS by LE VANVERE •

Il 17 Settembre ha inaugurato CHICKENBROCCOLISCOPE, una mostra di cinema e illustrazione a cielo aperto promossa dal TREVISO COMIC BOOK FESTIVAL e curata da CHICKENBROCCOLI.
Piazza Martiri di Belfiore a Treviso si è trasformata in un angolo di Hollywood grazie alle illustrazioni di 14 grandi artisti italiani alle prese con 14 film cultEsposte in grande formato per un mese e mezzo, le opere sono accompagnate dalle recensioni di ChickenBroccoli e le informazioni sull'artista.
Ora potete acquistare la versione 
poster delle opere in mostra! 
Questo è il poster delle VANVERE dedicato a
GHOSTBUSTERS 

Biond Laden

Whiskeyt Tango Foxtrot
Trama: War Typical Film

Negli ultimi giorni mi frulla in testa una domanda ed è questa: avranno ragione quelli che dicono che se vuoi tantissimo qualcosa, ma proprio la vuoi tantissimo, l'unica cosa che devi fare è stare fermo immobile perché verrà da te? ma stanno facendo solo film brutti in generale o sono io che vedo solo film brutti per il timore di non avere il giusto tempo per fare delle recensioni adeguate al film bello e quindi mi rifugio nelle merdate annunciate così posso svangarla con due gif, qualche battutina, una frase cancellata che ovviamente riguarda tutt'altro e il cucuzzaro tipico di CB?
Vedi? C'è chi si fa domande esistenziali profondissime, c'è chi trova il nirvana non chiedendosi mai niente e agendo solamente, c'è chi si mette degli occhiali da sole per avere più carisma, e poi c'è CB, che vede film di merda tutto il giorno. Evvabbéddai.
Forse però ultimamente sto esagerando. 
Avrei pletore di film belli - che so già che sono belli - da vedere (non ho ancora visto Mommy e quello ha già fatto in tempo a fare un altro film, per dire), eppure finisco lo stesso a vedermi film che già so non mi accontenteranno, magari con protagonista Tina Fey, attrice che già so che non mi piace (mi è mai piaciuta Tina Fey? No e poi no.). E oltrettutto film con una storia che già so che sarà a metà strada tra quella serietà soldatesca tipica dell'America contemporanea che un po' si pente di tutti i fattacci dell'Afghanistan, come con il Vietnam ma più veloce, quella volta ci hanno messo dieci anni a iniziare a fare i film "forse ci siamo sbagliati", ora sono bastati 3, 4 anni, infatti già sa di vecchia come ambientazione.
Insomma perché mi metto coscientemente nella situazione di "perdere tempo"?
Eppure 7 anni (!) di CB avrebbero dovuto insegnarmi quantomeno a scegliere meglio i film... oppure aspetta, non è che vedere tanti film brutti mi ha creato dipendenza? Interrogarsi, dopo aver visto quel film brutto magari.
Sì, è brutto WTF (a. a. a. che ridere l'acronimo.) perché vuole per forza buttare fuoco comico sulle parti tragiche (i morti, le mine, i droni, la guerra) con la parte comedy, che però è ripetitiva fino alla nausa con tutte le mossette di Tina Fey quarantenne disperata in cerca dell'amore ma anche dell'affermazione professionale ma comunque donna forte e vigorosa, il suo solito personaggio insomma, e non fa ridere mai, non è caustico per davvero anche se finge di esserlo, non è Four Lions, per capirsi.
E poi c'è la prima donna afgana che prende la patente e fa il parcheggio e...


...ok un po' fa ridere perché è vero. Ma solo questa scena.
Intorno alla Fey si muovono tutta una serie di attori che presi altrove amo molto, da Alfred Molina a Billy Bob Thorton (ehy, io ci credo ancora) e soprattutto Martin Freeman, che per me è sempre perfetto come uomo medio (magari un po' assassino), come aiutante di Sherly, al limite come hobbit (l'unica cosa che ho sempre salvato della trilogia hobbittiana), ma ecco, sceglierlo per fare il playboy un po' sboccato e piacone, non ci siamo proprio. Vederlo fare questo
stona proprio con l'idea che ho di lui. 
La presenza assolutamente accessoria di Margot Robbie (ma quanto ha lavorato quest'anno Margot? Questo, e questo, e questo. Voglio dire, lungi da me dire che è brutto ritrovarsela davanti, ma non è che se io sto qui immobile lei deve venirmi davanti in ogni film, non era lei quella cosa che intendevo.) è la tipica mossa per convincere i maschi a vedere il film e poi riempire le loro recensioni di gif
troppo facile signori, troppo facile.
Il finale buonista degno di un video di un candidato alle presidenziali ti fa venire voglia di farti esplodere.
Io intanto me ne sto qui e aspetto che arrivi. Un bel film.