martedì 7 febbraio 2017

Michael

Split

Matteo

Split
I primi 3/4 del film sono molto belli, scene claustrofobice e piene d'ansia. 
Mentre la parte finale trasforma tutto il film in una puttanata, si sfocia troppo sul fantastico, e il fattore psicologico viene praticamente messo in secondo piano. Peccato davvero perché secondo me questo film prometteva tantissimo. 
Personalmente avrei speso più tempo per sviluppare meglio il profilo psicologico del passato di Kevin, per vedere bene in che modo il suo disturbo è nato, e il finale sarebbe dovuto essere più fedele alla vera vicenda, dato che in questo modo sarebbe stato più realistico e meno aperto. Un po' deluso, ma tutto sommato è un bel film.

Asia

Split
@Anna: Non si tratta assolutamente di un film tratto dalla storia di Billy Milligan, ma è solo stato parzialmente ispirato da essa, solo per quanto riguarda il numero e la tipologia delle varie personalità (ad esempio Dennis, è molto simile ad una delle personalità dominanti di Billy) e per il rapimento delle tre ragazze. 
Uscirà questo ottobre, o novembre, non ricordo, un film sulla storia di Billy Milligan, che si chiamerà Crowded Room che vedrà come protagonista Di Caprio, e non sarà un film in chiave horror come questo, ma sarà un film biografico.

Anna

Split
Un tema del genere poteva essere affrontato con una serietà diversa e, inoltre, in modo più aderente al libro a cui si ispira (Una stanza piena di gente, storia vera) invece lo hanno trasformato in un thriller da quattro soldi, dando maggiore rilievo ad un ritmo narrativo al cardiopalma e non ad un'introspezione delicata. 
Mi sarei aspettata molto di più vista la tematica, dato che è una storia vera e un disturbo di cui molti soffrono, e che molti giudicano senza conoscere.

Luigi

Split

Mah, che dire, io tutta questa psicologia non l'ho percepita. a tratti noioso e scontato...
Se riprendo la mia ragazza prima del ciclo, credo di farle vincere l'oscar...

lunedì 6 febbraio 2017

SIAMOVIE SERIAL • Il metodo americano per diventare zombi

Il filone zombie si è esaurito da tempo. È morto. Poi vabbé cammina ancora, ma quella è prerogativa sua no?
Ci sono stati anni in cui gli zombie erano dappertutto, in ogni salsa, tv, fumetti, film, libri, cibo, hanno fatto anche Porn of the Dead. Ma ora l'invasione zombie c'è stata ed è passata, e noi siamo sopravvissuti. Io ho persino smesso di vedere The Walking Dead. Non per vedere Porn of the Dead eh...
Dovessi mettermi qui a linkare ogni film o serie zombesca passata per ChickenBroccoli negli anni ci starei fino a domani; fate prima a scrivere "zombie" sulla barretta laterale sotto la scritta CERCA che dovrebbe stare proprio esattamente qui >>> e ne trovate a bizzefffe: calciatori zombi, spogliarelliste zombi, boyscout zombi, bambini zombi, collegiali zombi, coatti zombi, gay zombi, zombi vivi, zombi morti, zombi zombi! ZOMBI!
Passata la grande moda c'è comunque chi ancora ravana il genere e produce intrattenimento zombesco. È il caso di un film e di una serie che ho visto in stretta successione, complice una febbre vomitosa che vi giuro, altro che non morti...
The Girl With All the Gifts
Trama: Priva della classe

Questo è della serie zombi ma con apocalisse già bella che passata (come noi adesso), in cui il mondo ormai è in mano ai non-morti (che sono del tipo sto fermo impalato come un fesso ma appena ti sento inizio a correre a 128 chilometri orari

sì insomma sono del tipo zombi centometristi) e gli ultimi a vivere in una sorta di società costituita sono dei militari che vivono appunto in una base militare.
Il film inizia con questi bambini che vengono trasportati tutti legati e con delle museruole a fare lezione in una classe, con tanto di banchi e di lavagna, proprio come succede ogni mattina in migliaia di famiglie italiane. 
I regazzini, scopriremo dopo, sono una sorta di fase intermedia tra lo zombi stoccafisso e la persona viva: stanno tranquilli e coscienti (parlano, leggono e fanno di conto) fino a che gli umani si spalmano una speciale lozione addosso che ne annulla l'odore. Appena l'effetto della lozione sparisce nei ragazzini si risveglia l'istinto zombi e se li vogliono mangiare, proprio come succede ogni mattina in migliaia di scuola italiane quando suona la campanella.
Tra le maestre c'è Gemma Arterton, che si inserisce tra Nicole Kidman e Edwige Fenech tra le maestre cinematografiche più fighe del mondo, che fa la parte della maestra materna che non sopporta di vedere questi poveri ragazzini legati e imbavagliati, ma i militari le ricordano che quelli non le portano la mela, piuttosto se la mangiano se non sta attenta ai voti.
I ragazzini sono ovvimante studiati per estrarre la cura allo zombismo, perché gli fanno pure fare la scuola non si sa, veramente una tortura da stronzi.
Succede ovviamente il patatrack e la base militare cade sotto l'attacco di un'orda di zombi corridori 
Solo un piccolo nugolo di eroi sopravvive: un'alunna che a quel punto rappresenta l'unica e ultima speranza per l'umanità, la maestra buona, una scienziata stronza con la faccia di Glenn Close e un militare ligio al dovere col dramma interiore con la faccia di Paddy Considine. C'è anche un nero ma si sa che fine fanno i neri nei film di zombi.
Il cast - mi duole dirlo - è medio basso. Sia Gemma, che Glenn (che tanto ormai l'oscar mi sa che non lo vince più), che Paddy non sono nomi che riescono a trascinare un film al successo. Infatti questo film è parcheggiato dai distributori italiani da più di un anno -non chiedetemi come lo so ma lo so - e magari ci vorrà Netflix per sbloccarlo e portarlo sui nostri PC. Che farebbe pure bene eh, mica è brutto. Se c'era una Aniston qualunque come maestra vedi come usciva in un secondo. E intanto esce Incarnate. Misteri dell'apocalisse cinematografica.
Il gruppetto gironzola per le città ormai ammantate di muschi e licheni (tanto che potrebbero incontrare Will Smith ad ogni angolo) dandosi come meta una fantomatica città libera da zombi, la solita fantomatica città libera da zombi, ancora che ci credi?
Il film è piacevole, come può esserlo l'ennesimo film zombi, almeno non è melenso come quello con Arnie (per rimanere in tema di ragazzine mezze zombie - mezze no), e non è involontariamente comico come tanti altri film di questo genere, ma non è neanche così riuscito. Manca quel quid, quel qualcosa che lo renda diverso dal marasma di film zombeschi con cui ci hanno spappolato e mangiato il cervello negli ultimi anni. 
Il ragazzino zombi è sempre fico da mettere in campo, perché si trascina dietro quel misto di innocenza e cattiveria che i ragazzini hanno anche senza essere zombi
ma l'attrice scelta è un po' di legno (nella scena della lotta con gli altri ragazzini inselvatichiti dà il peggio di sé). 
Il finale che si auspica un seguito è troppo ottimista, non nel finale in sé, che anzi è di un disfattismo unico, ma nell'auspicarsi un seguito. 
Questo è il tipo di film che sarebbe stato perfetto in una serie TV, esistono quelle serie perfette in un film (ho visto una puntata di Lemony Sniket e...) e film che, paradossalmente, sarebbero perfetti allungati nella serialità.
Dopo 11, quello di Midnight Special e quelli di Miss Peregrine, ecco un'altra ragazzina buona che però se si incazza diventa un pericolo per tutti. Cavolo c'era da farne un trend lo scorso anno.
Comunque, visto che dovevo stare fermo con questa febbre maledetta e più che altro con la paura che fosse influenza zombie sai che rosicata essere il paziente Zero, dopo tutto quello che ho imparato per combatterli... be' insomma mi sono collegato su Netflix e ho visto che era uscita proprio nel momento giusto giusto (so' furbi, fanno uscire sempre le cose di venerdi, così ti fotti i weekend) una serie zombesca nuova che si chiama:
Santa Clarita Diet
Trama: Desperate Housezombie

Vi ricordate Desperate Housewife? Le casette a schiera, i vicini impiccioni, le casalinghe maniache del controllo, i mariti stressati, il Signor Solis, i figli chiusi in camera tutto il giorno, i morti ammazzati? Ecco, c'è tutto questo e a tutto questo aggingete uno zombi, anzi unA zombi.
La zombi in questione è Drew Barrymore, le cui doti comiche sono sempre state migliori di quelle drammatiche, il marito è Timothy Olyphant, le cui doti... be' non si sa come ma in questa serie fa parecchio ridere, la figlia è tale Liv Hewsom, una ragazzina così brava e a suo agio che mi ha ricordato parecchio la vecchia Brie Larson di United States of Tara, che mi piacqua a prima vista e l'amai tantissimo anche quando era illegale e poi lo sappiamo com'è finita.
Preceduta da delle promo perfette (che si sono create da sole a dire il vero, questa cosa delle diete è davvero fuori controllo)

SCD è il bing watching perfetto per un weekend frebbricitante (in 4 ore hai finito, 10 puntate da 30 minuti) per una serie che è riuscita a farmi superare due idiosincrasie: una l'ho maturata negli ultimi tempi ed è quella per le serie. Tutte. Da quando ho sentito dire testuali "io ormai non riesco più a vedere un film. Il massimo che riesco a raggiungere è 50 minuti di attenzione" mi è saltata talmente la mosca al naso che le ho prese pure un po' in antipatia, tutte queste dannate serie... avete visto quanto meno se ne parla qui su CB? Proprio che ho difficoltà ad approcciarmici. Mi stanno antipatiche.
E l'altra è per le comedy, che in generale ho sempre sopportato poco, anche quando le serie mi stavano simpatiche.
SCD ha quel gusto dell'assurdo nella scrittura che per il primo paio di episodi non riesci bene a inquadrare, perché è girato proprio come una fiction un po' low profile, con gli ambienti cheap e certi scambi tra personaggi che sembrano imbarazzare anche gli attori, il tempo di abituarsi a questo strano andamento e capisci che è fatto di proposito e via che la serie inizia a inanellare situazioni, battute e dinamiche davvero pimpanti. Grottesche e splatter. 
Non era facile divertire con i soliti problemi dello "zombi per caso" (recuperare il cibo,  andare a parlare coi professori, riattaccarsi pezzi, raccogliere i punti spesa, non mangiare i parenti, ravvivare la vita sessuale spenta), visto che se c'è un sottogenere zombesco che ha rotto prestissimo, più ancora di tutto il genere zombesco in generale, è proprio quello zombo-comico. Non c'erano riusciti film indie tipo questo o serie TV tipo questa, ci è riuscita Drew e la sua normalissima famiglia americana di assassini e mangiatori di organi
NETFLIX hungry drew barrymore santa clarita diet eat your heart out
Mi fa ridere questa gif perché il paninazzo alla carne umana mi ricorda Bad Taste e la rece che la superfanzine FAME! mi ha chiesto di fare tempo fa. La metto qui (tu ci clicchi):
e vi metto anche il link al loro gustoso sito.
Insomma SCD è una vera rom-com zombi, una zom-com, che sostanzialmente è la scusa di raccontare un amore tra marito e moglie esemplare (quando lui continua a dire "la superemo insieme" rimettendo nell'orbita l'occhio della moglie, è proprio il massimo del romanticismo) che ci dimostra che ehy! L'amore (che ha già battuto spazio, nazismo e razzismo) è più forta anche dell'epidemia zombie, tiè!
Comunque, per spiegare anche la gif iniziale, non mi tolgo dalla testa che l'unico film di zombi che vorrei vedere è il film zombi tratto da Piante vs Zombi. E non intendo questa poracciata qui. 51 milioni di visualizzazioni. Ok.

venerdì 3 febbraio 2017

NOTTE BROCCOL • Spirito materno

Ma ci pensi che è QUASI un anno. No dico, non proprio ma QUASI. Comunque più vicino l'anno dopo che quello prima eh. Era già maggio del 2016 quando nasceva NOTTE BROCCOL e ci riportava indietro nel tempo a quelle serate di Italia 1 in cui tremavamo di paure grazie ai film di paura, e poi tutti a nanna ma non riuscivi comunque a dormire perché avevi paura di avere qualcuno nel letto. Tipo adesso.
Per fortuna non c'è nessuno, che poi magari dovevi pure intavolare un discorso.
Io questo strazio di avere qualcuno nel letto per fortuna l'ho superato... DORMENDO! Esatto, non c'è stata una singola volta in cui questa rubrica notturna è stata scritta in diretta, anzi la maggior parte delle volte era mattina, appena sveglio, lucidissimo! Ah che mattine gloriose.
Anche questa volta quindi io sto a casa mia a dormire beato e tu a leggere il papiro orrorifico. Forse basta questo a fare paura.

Stanotte parliamo di un film uscito dal nulla e nel nulla tornato, proprio che mai e poi mai se n'è sentito parlare, né prima né dopo, eppure sembra anche distribuito in ItaGlia ma non ricordo proprio quando. Voglio dire, ormai se non sono andato all'Anteprima vuol dire che quel film non è uscito, giusto?
Parla di una stanza buia e segreta dove degli sconosciuti si danno appuntamento e fanno delle cose zozzissime circondati dall'oscurità. Ah no? Non parla di un'appointment room? Aah. Scusate non avevo letto bene il titolo:
The Disappointments Room
Trama: Roomori dalla soffitta

In questo film c'è una coppia che ha perso un figlio, proprio come Somnia.
In questo film c'è una mamma che non riesce a comunicare col figlio perché sconvolta da un lutto, proprio come Babadook.
In questo film c'è un padre che non capisce le problematiche della moglie e minimizza, proprio come The Other Side of the Door
In questo film c'è un bambino che parla con dei bambini fantasma, proprio come The Darkness.
In questo film c'è 
In questo film c'è una casa dove ancora vivono degli spiriti tormentati, proprio come The Conjuring.
In questo film c'è la scena dello specchio rotto che mi significa che la mente della protagonista sta andando per la tangente, come in... tutti i film horror.
In questo film c'è una stanza segreta nella casa dove accadevano cose atroci, proprio come The Ring. Infatti perché avrebbero dovuto mettere Samara al di là dello spioncino?
In questo film c'è un ragazzino col caschetto, 
proprio come... vabbé:
...e tante care cose al costumista.
E insomma come si evince da questa listella che peraltro ho fatto a memoria, senza quindi scartabbellare veramente gli archivi degli horror tutti uguali, in questo film non c'è proprio NIENTE di originale. 
Dicevamo che fa paura pensare che da maggio dello scorso anno è iniziato NOTTE BROCCOL, ma ancora di più constatare che la maggior parte dei film sono "famiglia in casa stregata". Che noia. Quasi che rimpiangi Telecamerina.
Questo in particolare è sotto la media stagionale, quasi sotto a The other side of the door, almeno lì c'era l'ambientazione tandoori.
Una cosa però molto strana è, mentre si cercano gif del film e si trovano queste
(Lei sì che non era male vedere dallo spioncino, come Gloria Guida nei filmetti anni Settanta. Anche se la Beckinsale rimane un'attrice insopportabile.), scoprire che questo film, di suo una cagata immonda, è STORIA VERA! Vedi, io voglio eliminare le rubriche, ma loro non vogliono eliminare me.
Ci pensavi che la storia di questa coppia che va a vivere in una casa nuova, e a un certo punto lei inizia a sentire delle presenze (e non sono quelle del marito di solitoidiotiana memoria) e alla fine scopre che c'è una stanza nascosta in soffitta dove cento anni prima uno stronzone aveva recluso la figlia deforme e poi uccisa davanti alla madre inerme, quindi i fantasmi maledetti della non tanto allegra famigliola ancora infestano la casa e solo grazie a un altro tipo di spirito, quello materno, libererà la regazzina dalla sua maledizione era vera?
Invece sembra proprio di sì (ecco il solito link al solito sito), tranne per il fatto dei fantasmi, almeno credo.
Comunque questa cosa delle "disappointments room" è inquietantissima. Ricorda per certi versi quelle storie di genitori che segregano le figlie o figli e finiscono per farci altri figli, da brividi veri, altro che fantasmi.
Per me che poi al massimo conosco le "appointments room" (sai quelle dove ti dai gli appuntamenti e fai le cose... vabbé...) questa delle "disappointments" è una totale novità.
Se volete farvi una cultura quella vera su cose strambe e bizzarre e storiche e mostrologiche, vi consiglio di passare due o tre ore giorni su questo sito, è scritto benissimo ed è pieno di assurdità, da ogni post ci si potrebbe trarre un film horror.
A proposito di Ring in un futuro abbastanza vicino ci aspetta il ritorno di Samara

Prevedo una NOTTE BROCCOL interessante.

giovedì 2 febbraio 2017

CB ANTEPRIMA • A United Kingdom

A United Kingdom
Trama: Il principe ha trovato moglie

Questa è la storia di principe africano che trova moglie in un Paese occidentale superando molte difficoltà e razzismo e traversie ma alla fine torna insieme a lei nel suo paese africano felice e contento e vince l'amore e non le differenze di razza.
Vediamo... cosa mi ricorda... mmm... AH ECCO!
Questa è l'ennesima (mi sta venendo a noia ve lo dico come due anni fa) STORIA VERA (ho detto che la rubrica È MORTA! È inutile che ciar'intigni!) di una roba molto amorosa e multietnica successa un po' dopo la guerra. 
Ci sta effettivamente il principe del Bechuanaland (quanto fa ridere Bechuanaland? Adesso che si chiama Botswana fa molto meno ridere.), che sta a Londra per imparare a fare il Re (cioè loro i futuri sovrani li mandano nei paesi coi regnanti per imparare a fare i regnanti? E dove li mandano quando devono diventare dei dittatori con le pistole d'oro? Indagare.) e incontra Rosamund Pike e se ne innamora.
Allora intanto, caro fratello nero, ti voglio dire che hai scelto proprio il peggio partito che potevi, io se fossi in te starei moooolto attento, chiedi a Ben l'ultima volta com'è andata... non tanto ben, se ben ricordi.
A parte questo i due si amano tanto ma la gente non capisce! A malapena si accettano oggi le coppie miste (parlo in generale della gente), figurati nel 1948, quindi i due non possono passeggiare per le strade della periferia di Londra (passeggiare al centro no eh?) senza essere bullizzati da dei criminali che perculano il principe di Bechuanaland chiamandolo scimmione e altre cose
ma per fortuna il principe di Bechuanaland è anche un provetto combattente perché è un vero figlio di Botwsana (vi pare che resistevo a non dirla questa?)
e salva la sua bella. Ancora più amore.
Insomma i due si amano proprio alla follia, ma proprio tanto! Tanto che non può fare niente neanche lo zio di lui che osteggia l'unione
non può niente neanche il padre di lei che osteggia l'unione
non può fare niente neanche Winston Churcill che osteggia l'unione
Per fortuna non c'era l'Unione Europea che avrebbe comunque osteggiato l'unione creandosi pure una grande confusione interiore.
Certo a lei le ha detto bene a essere capitata proprio sul re di Bechuanaland eh...

Il film è noioso.
Noioso. Noioso. Noioso. Noioso. Noioso nel senso polpettone infinito e ripetitivo su tre concetti in croce (si amano - li osteggiano - l'amore trionferà)? NO! IO SO che vuol dire noioso proprio in senso profondo, dove per polpettone intendo che non è neanche troppo emozionante come film per mia madre che lo va a vedere con l'amica. Capito? Mi sta sempre benissimo vedere i polpettoni di amori osteggiati, ma se non sono NOIOSI. Questo lo è tantissimo. 
Il problema maggiore è il protagonista, che lo mettono sempre a fare il trascinatore di folle (è stato l'ultimo Martin Luther King... o sempre il re fa questo...) ma questa volta c'è un grave problema culturale.
Alzano pochissimo la testa, i due, e quando lo fanno non sono per nulla trascinanti. In film come questi mi aspetto sempre dietro l'angolo la scena strappalacrime che però appunto 'ste lacrime me le strappa, qui le scene emozionanti (quelle che dovrebbero esserlo) sono proprio blande.
Lui fa questi discorsi motivazionali al suo popolo. Discorsi pregni di significati profondissimi tipo:

Capite bene che la reazione tipicamente africana di quelli dall'altra parte è quella di fare spallucce e fine.

Cioè non c'è trasporto, non c'è emozione, ci sta lui che parla e gli altri che al massimo cantano
No a parte gli scherzi - e prima che mi riempite di offese come avete fatto a Bello Figo, CBello Figo... - il problema è solo cinematografico.
La storia è bella, le storie di amore reale che supera ogni difficoltà tipo quello di Carlo e Camilla che l'hanno dovuta ammazzare a quell'altra per poter coronare il loro amore (L'HAI CAPITA?!? Amore reale... si corona...!!! Questi comici bechuanalandesi mi fanno morire...) funzionano sempre...
ma il film proprio non ingrana.
Però un insegnamento te lo lascia: ti fa capire che tra due che si amano possono esserci chilometri e chilometri di chilometri di distanza e ore e ore e ore di lampada solare e litri e litri e litri di autoabbronzante (questo è umorismo africano, che ne sapete voi...), e possono essere osteggiati da tutti, ma l'amore vince sempre!
Avete già visto che l'amore è più forte dello spazio, tiè! E l'amore è anche più forte del Nazismo, tiè! Ecco che grazie a A United Kingdom capiamo che l'amore è più forte anche del razzismo, tiè!

mercoledì 1 febbraio 2017

CB ANTEPRIMA • La battaglia di Hacksaw Ridge

La battaglia di Hacksaw Ridge
Trama: Mucchio Doss

Questo è il secondo film di guerra dopo quello di ieri. E in questo sì invece che si respira l'odore del napalm e del sushi nelle trincee di mattina.
La battaglia di Hacksaw Ridge è stata veramente una cosa atroce ma che più atroce non si può.
Ora, a me personalmente, dei fatti della Seconda Guerra Mondiale, hanno sempre affascinato di più quelli di eroismo urbano, cioè la Resistenza o comunque quel tipo di dinamiche belligeranti che non prevedono le battaglie coi fucili e le trincee e i soldati che avanzano e corrono contro i proiettili, la conquista del territorio e tutte quelle cose che capisco anche poco e che comunque riguardano i soldati con le divise e i caschetti. Molto meglio quelli che fanno saltare gli stivali ai nazisti che marciano per le strade. #teamViaRasella
Ma qui Mel Gibson... MEL GIBSON!? Quel Mel Gibson?! Questo Mel Gibson?!

(ci sono altri video dove se la prende con ebrei, messicani, italiani, donne, tubetti di dentifricio eccetera...) 
ha fatto davvero il miracolo (quello che tanto cercava). E infatti è stato riaccolto nella combriccola di Hollywood con tanto di candidatura come migliore regista (e oserei dire meritata, oserei dire).
LBdHR è un filmone. Un filmone che ti riporta dietro di un buon ventennio (non quel ventennio), diciamo che ti riporta in pieni anni 90: le emozioni sono telefonate, ma funzionano, i personaggi sono stereotipati, ma funzionano, le scene sono formalmente perfette... ed emozionano! Madonna il cuore in gola ti viene.
Sono quei film che, come ti sbagli, poi finiscono multicandidati agli oscar. Come Master & Commander per dire, come War Horse per dire, come Il Gladiatore per dire, insomma proprio come Braveheart, quei film con tutti i crismi.  Film che fai prima a farti prendere dalle loro emozioni che a combatterle, fai prima e fai bene, perché funzionano, è il cinema americano baby, farà male solo all'inizio, ma poi vedrai che bellezza.
Poi oh, magari non sono quei film imprescindibili, ma tanto mi pare chiaro a tutti che non esistono più i film di una volta, è impossibile proprio farli i Capolavori, ormai (so che questa ultima sentenza meriterebbe un approfondimento profondissimo, ma prendetela per buona e basta).
Allora questa battaglia era organizzata così e cercherò di essere il più PieroAngelesco possibile: ci stava una scogliera alta 1000 metri (se vedi la foto sotto poi capisci che a Hollywood esagerano sempre un pochino...), appoggiata alla scogliera ci stava una scala di corda, sopra la scogliera ci stava il campo di battaglia, alla fine del campo di battaglia ci stavano i giapponesi incazzati e armati fino ai denti (e quelli c'hanno pure i denti grossi molto spesso) 
I soldati americani si arrampicavano sulla corda e iniziavano ad avanzare. 
Fatta esclusione per le due domande che ti vengono all'istante:
1) Chi ce l'ha messa la corda lassù? Gli alpini? Gli arceri? Patrick De Gayardon?
2) Perché i giapponesi non sono andati subito a tagliare la corda appena hanno visto spuntare la prima capocetta americana? Ah non potevano perché loro sono tutti attenti all'etichetta e non potevano.... "tagliare la corda"... (questa in Giappone avrebbe fatto ridere tantissimo)
la cosa più importante da dire è che le scene di battaglia sono cla-mo-ro-se
Regia, montaggio, sonoro, budella fuori dalla panza, gente che arde viva... 

pazzesche. 
Era proprio dai tempi di Salvate il Soldato Ryan che non si vedeva una cosa così. Da quello e dalla Battaglia dei Bastardi.
Il film è diviso in tre tronconi, come alcuni dei soldati... (sempre umorismo Giapponese...): nel primo ci si racconta dell'infanzia sfigata (Provincia. Padre alcolizzato. Violenza.) e la presa di coscienza del protagonista che, dopo un incidente in cui lancia un mattone in testa al fratello (un incidente...) decide che non farà più cose violente in vita sue manco rough sex e decide di arruolarsi ma da obiettore di coscienza. Cioè prende coscienza che deve fare la sua parte in guerra ma obietta l'uso delle armi.
O sei scemo. O sei pazzo. O sei un eroe. O sei un tennista/calciatore.
Indovinate quali di questi merita un film?
Nella seconda parte ci si racconta dell'addestramento. Tutta questa parte paga il debito a Full Metal Jacket, anche se al posto del sergente Hartman signorssìsignore ci sta Vince Vaugh. I nomignoli che danno ai soldati deve essere una pratica usuale: chissà a me come mi avrebbero chiamato. Soldato Broccolo suona bene. Ma tanto sono stato riformato chissenefrega.
Dunque quando l'esercito scopre che questo non vuole manco toccarlo il fucile, tenta di buttare fuori il tipo a calci in culo con la (sensata) giustificazione "se non puoi toccare un fucile, come l'aiuti il tuo commilitone? come l'ammazzi il giapponese? come la vinci la guerra?" 
La risposta sta nella terza parte del film, nella battaglia (a cui Doss alla fine partecipa) e in quello che ha fatto il soldatino Doss, quello che tutti scherzavano perché pesava venti chili e non usava le armi. Entusiasmante, terribile, cinematograficamente bellissima.
Un film STORIA VERA eh (rubrica che è morta perché non mi va di linkare sempre e solo quello stupendo sito che ti dice come sono andate veramente le cose), che ci racconta che gli eroi non sono per forza muscolosi e pelati, ma possono anche essere degli scrocchiazeppi tutti pelle e ossa 
e fare cose incredibili lo stesso. Non vi dico esattamente cosa ha fatto anche se tutti gli altri siti lo fanno e mi sa che lo fa anche il trailer, mi piace pensare che andiate al cinema senza saperlo come ho fatto io, aiuta l'entusiasmo e l'emozione.
La fede del protagonista - tema in cui Mel ci sguazza come nel sangue che ama far sprizzare in tutti i suoi film - è gestita perfettamente: è religiosa certo, la Bibbia è comunque il miglior commilitone che un soldato può avere, ma può essere condivisa anche da un laico. La sua forza di spirito è incredibile e quello che quel ragazzo ha fatto lassù meritano mille medaglie al valore e centomila film, anche se forse basta questo qui che è bello e magari si becca pure degli Oscar. Altro che Silence.
Comunque c'è anche una terza domanda (da leggere se tanto il film non lo vedrete perché è una domanda spoilerosa):
3) Dopo che hai capito che lassù è rimasto uno che sta andando a salvare i sopravvissuti e per tutta la notte te li manda giù dalla scogliera imbracati come sacchi (ne ha salvati 75! Ha mandato giù pure un paio di giapponesi!) e gli sta SALVANDO LA VITA, ma tu commilitone che stai sotto... ma quanto stronzo sei a non salire pure tu ad aiutarlo?!
Vabbé a parte questo qui il patriottismo - retorico quanto vuoi - e la religiosità - retorica quanto vuoi - si fondono in un perfetto mix di hollywoodiana perfezione.
Bravo Mel G. adesso ci vediamo un bel cinegiornale con la bella storia di Desmond Doss
E chiudiamo iniziando (!) a parlare di Oscar. Questi sono i candidati a Miglior Attore Protagonista (sulla foto il link ai film visti).
Segnatevi quello che sto per dire perché non lo ripeterò (e spero di non doverlo mai più fare, ancora penso sia un pessimo attore in generale e pure antipatico e ha pure spupazzato immeritatamente Emma Stone): al netto di Denzel e Casey che non ho visto, Andrew meriterebbe la statuetta in mano. L'ho detto.
Andrew è stato il peggior Spiderman di tutti e che il meglio lo ha dato nei video musicali:

Comunque questa cosa di baciare le persone uomine sta prendendo una piega tutta sua:

E mai e poi mai ammetterò che mi piace, ma in Hawsaw Ridge Andrew fa questa parlata strascicata, questi sguardi da cerbiatto indifeso, e poi BUM! eroismo che se ero al posto suo io ero già scappato dalla battaglia, ma non al primo giapponese, non appena salita la scala, non arrivato alla spiaggia, non il giorno della partenza... io ero già scappato il giorno che era scoppiata la guerra, ma la Prima, mica la Seconda!
Insomma se alla fine Garfield prende l'oscar non mi sentirò di odiarlo. Ma meglio Affleck il fratello buono.