lunedì 24 ottobre 2011

MORTACCE LORO#2

Final Destination 2
Trama: "Perché non puoi fregare la morte..TWIX!!!"

E dopo le mortacce dell'uno, quelle del due. Intanto fatemi dire che il prodotto precipita in picchiata e la regia paratelevisiva non aiuta, già in putrefazione nel giro di un film. Una manciata di protagonisti ridicoli, brutti e antipatici, roba che viene da chiedersi chi è il matto che poi ha creduto nel franchise FD fino a farne altri tre. Comuque, nel 2 la morte si concretizza in un pazzeschissimo incidente stradale, quello fatto bene - nei FD la cosa più importate è sempre il patatrac iniziale:
Ma era una visione!!! La visione della sfiga da vicino! Per fortuna, sennò poi non c'erano le mortacce! 
Mortacce 1,2,3: Visto fatto
Le prime tre (gli amici scemi della visionaria) ce li giochiamo subito, in effetti forse gli unici che manco il tempo di dire "Come dici, cara? Sostieni che adesso la Morte ci verrà a pigliar...SBRAAAANNG!!
Mortaccia 4: Chi di pasta ferisce - Dopo i tre inutili ecco la prima mortaccia pitagora suichi, qui hanno anche un po' esagerato. Si parte da micronde che scoppia al fuoco che si appiccia al terrazzino che potrebbe cadere al palazzo esplodere. E invece, alla fine, lo uccidono gli spaghetti (ah sì, anche una scala nell'occhio...). Comunque qui siamo ai livelli di messaggi nascosti tipo quella roba con lo Wingdings delle torri gemelle, infatti il mortaccino si era appena comprato un iMac (quello a mezzapalletta, ah, il buon vecchio 2002) 
e manco il tempo di accenderlo per sentire il tipico doOong

che muore! Proprio come Steve! Eh iDead, non la freghi, lei sa tutto!
MORTACCIA BONUS!
Alex, aka Stan, il protagonista del primo, cazzarola, è morto durante le firme del contratto per fare il due, gli è caduto un sasso tra capo e collo. Lo scopriamo solo qui, e capiamo che "you can't cheat Death!" ne sa una più del Diavolo la Morte, no?
Mortaccia 5: Aripassame il Vetril
Anche qui ci fanno penare. Prima dal dentista mezz'ora con mille floss ma nessuno risolutivo... tanto che a un certo punto inizi a pensare che il tipo morirà di carie. Ma poi il pischello esce baldanzoso pensando che bastava un filo interdentale per sconfiggere la morte e
Mortaccia 6: Gancio Sinistro

Grande citazione a So cosa hai fatto, la mamma di quello di prima si ritrova in ascensore e, figurati, mica è quello di Inception, questo è ©Roberspierre!
Mortacce 7/8: Head Job / Effetto Cube
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Queste sono belle entrambe. La prima è la stupidera vera, la ragazza in questione non ha fatto un bel nulla per tutto il film, e manco mostra le doti migliori. Se lo merita. Mentre l'altro, che era un po' il badass del gruppo, viene fatto a fettine con la classica scena dei pezzi di corpo che cadono piano piaaano come se capito uno ti tronca in due e tu hai ancora il tempo di chiamare la mamma al telefono e dire "non era mie le riviste porno sotto il matera...".
Mortacce 9/10: Brucia Troia 


Mannaggia! Qui muore Claire (l'unica sopravvissuta del primo). Il che non te l'aspetti proprio, di solito quando nel seguito c'è l'attore di quello prima pensi si sia assicurato il contratto per essere il filo rosso (sangue) che unisce tutti, e invece BOOM e muore bruciata. Poi lei ci è rimasta male e da allora va in giro per le strade a raccogliere i pezzi della sua carriera. L'altro anche fa una fine più che meritata (team morte tutta la vita, quando si tratta di FD), visto che per tutto il film dice cose tipo "me ne frego della morte", poro scemo.
Mortaccia 11: BBQ

E questa è la morte ridere, che arriva in tempo in tempo per i titoli di coda (the end, appunto). Ma tanto non puoi sfuggire alla muuorte e quella torna! Infatti tornerà per i prossimi 3 FD.
E ora vista la passione che avete messo nella lettura di questi post inutili che mi servono solo a riempire C&B di gif fino al vomito o all'epilessia, voglio premiarvi con un regalo speciale! SOLO PER VOI... altre 4 gif a cazzo rubate da lui:

domenica 23 ottobre 2011

TOFU & BROCCOLI • Rocky Joe


A grande piccola richiesta torna la rubrica Estremorientale del tofu e dei mandorlati balocco. Torneranno prima o poi tutte le rubriche abbandonate (ingiustamente) dal broccolo tenutario? Chi lo sa! Io non so niente, non indago e mi limito a recensire il film che ho visto qualche giorno fa, ovvero:
ASHITA NO JOE • あしたのジ
(Il domani di Joe, ma in realtà sarebbe Joe del domani, credetemi)
Trama: Joe è un teppistello senza futuro, Danpei gli insegna la boxe, Rikishi è il suo avversario. Fine. 

Ecco. Parlare di questo film implica una grossa intensa divagazione sul manga originale da cui è tratto, ma ci arriveremo dopo. Intanto possiamo dire che è stata un’opera a lungo attesa tra gli appassionati di tutto il mondo e che in patria ha incassato 12 milioni di dollari. Non tanto, si prevedeva molto di più, una 38° posizione nel box office annuale (per ora) è abbastanza deludente.
Forse perché il film in effetti È deludente, nonostante gli sforzi profusi da regista, attori e compagnia. 
C’è un grosso problema di fondo quando si trasformano dei manga molto famosi (o anche meno famosi) in film live action, che mi fa sempre guardare a questi esperimenti con terrore, e cioè che si bada soltanto e unicamente alla riproposizione fotografica “tale e quale” di personaggi e ambienti, senza dare troppa importanza alla narrazione, alla regia, agli altri elementi fondamentali che costituiscono un film dal vivo, e che ovviamente lo differenziano da un fumetto o da un cartone animato. Niente, sembra che i giapponesi non ci arrivino proprio, sembra che per loro la cosa fondamentale sia pettinare il protagonista esattamente nello stesso modo del fumetto o fargli i vestiti dello stesso esatto pantone. Il resto a rotoli, e tanti saluti. 
Se non ci credete, guardate l’inquietante somiglianza mimetica di attori e personaggi di carta:
Non va bene. La cosa non aiuta affatto a prendere sul serio il film, anzi, trasforma tutto in una pantomima. 
Metteteci anche che il protagonista nella realtà è il leader di una band di J-pop, l’ennesimo bel faccino macinasoldi che nulla ha a che vedere con il mondo del cinema. Insomma non un vero attore ma un nippobelloccio messo lì per far correre al cinema le ragazzine.
Con queste belle prerogative mi gusto la visione, ma per fortuna ci sono anche cose positive, come la bella colonna sonora simil-jazz e qualche inquadratura pittoresca non troppo “finta”. Il belloccio poi non è proprio un cane senza speranza, diciamo che almeno un po’ di impegno ce lo mette. 
Il punto è che non si può condensare in due ore un manga lungo 20 volumi, quindi la trama si focalizza solo sulla rivalità Joe/Rikishi, suo eterno avversario, e si conclude dopo l’incontro decisivo tra i due, lasciando “scoperti” almeno una quindicina di volumi. 
La cosa era inevitabile. Un film del genere può essere solo un buon (o cattiv) adattamento, e non è sbagliato concentrarsi su una parte della storia e non voler strafare a tutti i costi sfornando un abominio. Per quel che racconta, il film di Rocky Joe non è un abominio, e a conti fatti sarebbe un prodotto accettabile, se non dovesse scontrarsi con l’originale. Il manga di Ashita no Joe è UN MONUMENTO. 
(necessaria e accademica digressione non-cinefila)
Disegnato da Tetsuya Chiba e scritto da Asao Takamori (anche autore, guarda un po’, di Tommy la stella dei Giants e dell’Uomo Tigre) e pubblicato tra il ’68 e il ’73, Ashita no Joe è nella memoria collettiva di TUTTI i giapponesi e resta ancora oggi il simbolo di un’epoca, tanto reale quanto di finzione, quella delle rivolte studentesche rispecchiate nei fumetti sportivi di allora, impregnati di ardore, nichilismo e grande senso del sacrificio. Vi ricordate cose come Mimì e la nazionale di pallavolo o per l’appunto Tommy la stella dei Giants? Gente che si incatena i polsi mentre si allena, che sanguina, piange e gocciola ettolitri di sudore, senza genitori, con allenatori tiranni e compagni di squadra sadici? Quello. Quello è il genere in cui si inscrive il manga, il romanzo di formazione nichilista e autodistruttivo di Joe, che dai bassifondi arriva a sfidare il campione del mondo, in una storia lunga 20 volumi, cioè circa 4000 tavole a fumetti. 
Mentre il mondo manifesta e occupa le università, Joe incarna le frustrazioni dei giovani giapponesi, storicamente non molto inclini alla disobbedienza. Il manga diventa la bandiera di una generazione, che alla morte di Rikishi (personaggio amato quanto Joe) organizza la messa in scena di un vero e proprio funerale.
Nel 1970 va in onda il cartone animato e nello stesso anno - leggenda vuole - che constatando il fallimento della protesta studentesca, dei ribelli dell’armata rossa giapponese, fuggiti in Corea, dichiarassero di fronte a un Paese sbalordito: «Noi siamo Ashita no Joe!».
Tutti (in Giappone) sanno come finisce la storia. Finisce MALE! Joe rimane traumatizzato dalla morte del suo eterno rivale e precipita in una spirale decadente che solo dopo molto tempo lo porta di nuovo sul ring. Affronta avversari sempre più forti, annichilendosi completamente, finché sfida il campione del mondo sapendo di non poterlo battere. L’incontro termina ai punti e Joe muore seduto al suo angolo, dopo aver bruciato tutto, fino in fondo. 
L’epilogo è una frase da repertorio:
Quello che resta è solo cenere bianca, nessun residuo… 
solo cenere bianchissima.
E giù tutti a piangere, e a consacrare altarini a Joe.
Sono occidentalista, perché mai dovrei vedere questo film assurdo?
In effetti non saprei. Se hai letto il fumetto, uscito in Italia una decina d’anni fa, vedilo per amore di Joe (che si può SOLO amare), se non lo hai letto magari ti piace la boxe? Se hai visto Rocky perché non dare una chance anche al piccolo Joe? (Ricordiamo che “Rocky Joe” è l’adattamento occidentale, in giapponese non c’è nessun “Rocky”).

sabato 22 ottobre 2011

La prima cosa bella

La cosa
Trama: Ghiacciolo alla trema

Nella politica del "cristo smettetela di fare remake vi coprite solo di ridicolo" ci rientra anche La Cosa (dopo Cane di Paglia e Total Recall). Perché un film come La Cosa non lo puoi rifare per tante di quelle... cose che vale la pena elencarle che fai prima, tutte le cose belle:
• Kurt Russell che non è mai stato così uomo/eroe, è tutto merito di quella barba.

E poi quando gli lancia l'esplosivo gli/le dice "Fuck You!"
• I pupazzoni morbidoni animatroni di plastica con gli occhi a palloncino che scoppiano e tutte le zampone di ragno che escono dalla testa e l'uomo figa dentuta, e can che gli si apre la testa non morde:

Altro che tutto sto computer di adesso signora mia, quelli sì che erano effetti speciali. Erano fatti da Rob Bottin. Ma vi rendete conto! ROB BOTTIN! Ma io pure voglio chiamarmi ROB BOTTIN!

• L'impianto del sospetto infinito messo su da Carpenter quasi fosse un film di Hitchcock. Pazzesco. Fino alla fine, con i due sopravvissuti a dirsi "Ehy man, ce l'abbiamo fatta" mentre in realtà pensano "Ehy man, appena ti giri ti apro la testa". E poi sono tutti uomini, dato importantissimo vista la basica struttura del cervello maschile (già congelato di suo), dell'AlphaDog (vedi cani che si è aperta la testa). Nel remake/prequel invece ci sono le femmine, e questo è già l'errore. Capite da soli/e perché.
• La colonna sonora pazzeschissima (classica di Carpenter,  qui è di Morricone, ma sicuro Carp gli stava col fiato sul collo):

• Filmone. 
Cose Bonus:

Locandina del solito Stout che ogni cosa che fa mi fa aprire la testa. Altre cose sue ne trovate nel CineDesign.

venerdì 21 ottobre 2011

Trespass nel botulino

Trespass
Trama: Famiglia ostaggiati dalla vita

Se mai vi venisse voglia di vedere Trespass, be', non fatelo.
Sono tanti i motivi per cui questo film di famiglia ostaggiata va osteggiato.. no anzi sono tre e si chiamano Nic Cage, Nic Kidman e Joel Schumacher. Iniziamo dalla fine. 
Joel Schumacher è uno dei peggio registi che si posso contare su una mano, certo ha il grande merito di aver fatto in tempi lontani due film fondamentali per le nostre vite, nonché per qualla di Kiefer Sutherland (Ragazzi Perduti e Linea Mortale), ma poi, non scordiamocelo MAI, è colui che sempre nel giro di un paio di film, quasi interrompeva PER SEMPRE i cinecomics, ve li ricordate questi, no?
Quindi Joel Schumacher è tipo sempre che non fa un bel film (esattamente da Un giorno di ordinaria follia), e più che altro fa film con attori famosi che poi si svegliano e si dicono "ma cazzo mi ha detto la testa di fare un film con Joel Schumacher: l'ha fatto pure Jim Carrey. Quindi a lui tutta la colpa di questo film di una famiglia presa in ostaggio e questa mania tutta amerigana di fare questi flashbackoni spiegoni che rovinano TUTTO. Cosa c'è di più bello che vedere una famiglia presa in ostaggio e riempita di violenza in faccia SENZA. ALCUN. MOTIVO. Poche cose sono belle così. E invece no, spiegone di tragedione che giustifica i mezzi violenti dei criminali. No.
E poi ci sono loro, moglie e marito uniti finché botox non li separi: loro: il Re e la Regina del Regno di Silicon Valley: Nic Cage e Nic Kidman che ci regalano due interpretazioni, ma due interpretazioni che guarda, se ci mettevano due bambole gonfiabili era meglio.
Adesso io non lo so che cosa gli prende a questi che vanno a rota di siringhe di botox, è probabile che leda i centri nervosi e diventi una dipendenza, ma quando si fanno le iniezioni che - come sapete - rilassano fino all'immobilità i muscoli facciali, si ricordano che sono (o sarebbero) ATTORI e quindi, si presuppone, gente che con i muscoli facciali ci lavora? Boh(tox).
E quindi che cornucopia di ridicolaggine attoriale, questo film:
Come fai a prendere Nic & Nic, due attori che hanno fatto dell'immobilità facciale la loro scelta di vita, per "interpretare" una coppia in ostaggio, solo Schumacher proprio...
Se mai vi venisse voglia di vedere Trespass, be', non fatelo, e recuperate Secuestrados, quello sì è un Film di gente ostaggiata vera.

giovedì 20 ottobre 2011

Hic Sunt Coiones

Una notte da leoni 2
Trama: Uomi alla Bangcock

Il difetto peggiore di questo seguito (che sarebbe meglio definire un instant remake per monetizzare quanto di buono fatto nel primo Hangover) sta nell'aver saputo dare un pugno in faccia al detto "squadra vincente non si cambia". Rimangono gli attori (i Trettrè), rimangono le spalle comiche (il cinogangster), rimane la storia (ricostruzione enigmistica ad indizi della notte da leoni), rimane la risoluzione finale (il "perso" era dietro l'angolo), rimane il finale con le fotografie di ciò che non abbiamo visto (e in questo caso non avremmo mai voluto vedere). Ma c'è una cosa nuova: è una merda insopportabile. Anzi no, peggio ancora:  proprio le cose che ci avevano fatto "amar"e il primo (sì, il primo Hangover era davvero un'iniezione di maschia imbecillità, con tre caratteri - il fico, il represso con esplosione finale, il dumb joker - shakerati alla perfezione e con un ritmo invidiabile), sono riproposte e peggiorate all'ennesima potenza inversa: l'odio si sostituisce presto all'imbarazzo (che già aveva preso il posto della noia) durante la visione di scene paradossali, gross, insulse e anche un po' schifose (una scimmietta che fa una fellatio ad un cinese minidotato? WTF). Davvero impossibile salvare qualcosa: i tre attori, addirittura Moussakone, diventano macchiette di sè stessi, ridicoli (quel tipo di ridicolaggine che mette tristezza, però); la sceneggiatura - copia carbone del primo - non regala un solo momento divertente, anzi si ostina a peggiorare la situazione già non tanto rosea con "sorprese" tipo transessuali infoiati, gangster Giamatti e questa cazzo di scimmietta. 
La cazzo di scimmietta, merita un capitolo a parte la cazzo di scimmietta. Ad Hollywood ci deve essere un sindacato attori cazzo di scimmiette, perché la quantità di cazzo di scimmiette che riempiono lo schermo (ci sono sempre state, ok) negli ultimi tempi non si conta, Hop, Zookeper, Pirati dei caraibi, Notti al museo: insomma sembra che cazzo di scimmietta sia la deriva del divertimento per dementi: "mettici la cazzo di scimmietta". Era dai tempi delle spedizioni spaziali che l'essere umano non trattava con tanta supponente imbecillità i primati. Tanto che in questo film la cazzo di scimmietta (vi ho detto che Hangover 2 è rigonfio di parolacce che manco Pulp Fiction?) fuma, spaccia e, appunto, fa fellatio (!). Non fosse che poi, nella realtà, tu l'adorabile scimmietta la vorresti immaginare solo che salta felice tra un ramo e l'altro, no ammaestrata da chissà che testa di cazzo con chissà che metodi (shock elettrici e zuccherini). Infatti quando poi vedi che durante la prima mondiale è successo questo:
...l'incazzatura va ben oltre quella per aver visto un brutto film. NON FA RIDERE la cazzo di scimmietta salterina! Capite?! LE SCIMMIETTE NON DEVONO ESSERE VESTITE COME BAMBOLE E MESSE ALLA BERLINA DEI FOTOGRAFI? LO CAPITE?
[Inoltre - sempre vedendo le foto della prima - ti accorgi anche che Robert Downey Jr è ricaduto nel tunnel - e ha licenziato il suo stylist]:
Detto questo shame on you, tutti voi di Hangover, per aver saputo prendere esattamente gli ingredienti del primo e averli rovinati uno ad uno ad uno. Addirittura Mousakone, eh no!
Ma poi è il cattivo gusto che dà fastidio, cose di questo genere:
gratuite e grossolane, se vi sembra divertente ridere sulla prostituzione minorile in Thailandia o su fatti del genere, non so; già bastavano i fluidi corporei sparsi e la mitraglia di parolacce (e non siamo nè in un film dei primi Farrelly nè in uno di Tarantino) creano un mix di fastidiose sensazione a chi guarda e si chiede "ma davvero mi era piaciuto il primo"; e dire che il primo già ne aveva fatti di danni, oltre a far diventare i protagonisti dei film malecomedy i soliti trettrè, ha saputo corrompere anche Bollywood:
Ma lo sapete l'imbarazzo più totale quando scatta? Quando arriva - anche lui ribaltando la divertente comparsata del primo - Mike Tyson:
Mancano due mesi agli Awards 2011: prepara le tasche Hangover 2, che farai il pieno di Broccoli. Probabilmente ci sarà un terzo, speriamo almeno tornino a Las Vegas. Anzi, come direbbe quel famoso lanciatore di estintori romano:
Alla Svegas

mercoledì 19 ottobre 2011

MORTACCE LORO #1

Final Destination
Trama: I Pitagora Suichi [sai no, i Pitagora Suichi:]
della Morte.

Ci sta quella barzelletta spassosissima di uno che incontra l'amico tutto triste e gli chiede perché sei triste e lui gli racconta che è morto un suo amico che è caduto dal palazzo allora l'altro gli dice oddio che brutta morte però no perché lui gli fa no è rimbalzato sul telone e allora l'altro gli dice oddio porello poi si è schiantato no perché dal telone è rimbalzato su un camion e allora l'altro porello è stato investito no perchè il camion l'ha sbalzato contro un muro oddio allora si è spiaccicato no perché sul muro c'era un cartello che ha attutito il colpo e l'ha scaraventato oddio verso il selciato no perché c'era una moto e INSOMMA COME CAZZO è morto l'amico tuo? pausa gli abbiamo dovuto sparare! e tutti giù a ridere e Apicella inizia a strimpellare e da lì a serata ingrana.
Ecco che Final Destination è sempre stato un film che prendeva il plot dell'amena storiella e ne faceva horror a profusione con molti schizzi di sangue finto; imbecille e teen quanto volete, ma sfido chiunque a non essersi divertito col primo Final Destination. Vi sfido due volte vi sfido. Certo il fatto che ne abbiano fatti 5 poi...
E quindi siccome tanto prima o poi finisce che mi vedrò anche il 5 (in realtà è già uscito al cine, ma insomma, chi è che va a vedere Final Destination al cine?) ho deciso di fare un ripassone mortale, per voi e per me: tutte le mortacce una per una... e più che altro mi piace riempire C&B di gif inutili anche solo per darvi fastidio.
Si comincia col botto aereo, che è sempre divertente vedere la gente negli aerei cadere urlare volare via liberi e felici verso l'orizzonte voli imprevedibili ed ascelle pezzatissime

Ma però era una visione!!! Infatti Stan si sveglia tutto sudato e fa scendere dall'aereo gli altri, peccato che poi la triste mietitora non è che è l'ultima arrivata (o in effetti sì?) e inizia a fare il recupero crediti:
Mortaccia 1: Steso

Più che altro perché poi vaglielo a spiegare che non era autoerotismo.
Mortaccia 2: Il 666 barrato!

Questa è la morte meglio di tutte (e sono tante!) di tutti i film (e sono tanti!). Certo è come un gigantesco dito medio alzato verso Hitchcock, ma, cazzo, che salto la prima volta!
Mortaccia 3: Bruciata sgozzata accoltellata esplosa

Questa è la "mortaccia ridere" del primo. Tipo che per essere sicura la Morte la uccide 4 volte. Ridere.
Mortaccia 4: "Ha perso la testa"
Il joker del film muore con la testa (vuota) che vola via...
Mortaccia 5: Parigi è sempre Parigi

E quando tutto sembra essere finito, tac, ti cade l'insegna del Mouline Rouge addosso e muoracci pure tu, asshole!
Certo, nel primo Final Destination non erano poi tante le mortacce (dopo hanno iniziato a metterne una ogni minuto) e infatti se ne salvano addirittura due di pischelletti tutti baldanzosi con la t-shirt con scritto "Mors tua, vita mea", ma tanto la Morte arriverà pure per loro (nel 2). Il finale è abbastanza brutto e incomprensibile pieno di fulmini e saette. Ma  il 666barrato è e rimane la meglio mortaccia di tutte! Alla prossima puntata dell'interessantissima serie Mortacce Loro!