Snowpiercer
Trama: Ma il treno dei desideri nei miei pensieri dentro al frigo va.
La struttura del film è proprio come il treno protagonista, tutto a scompartimenti, una scena dopo l'altra, un vagone dopo l'altro, e proprio come quando vuoi andare allo scompartimento ristorante che non arriva MAI, anche Snowpiercer è troppo lungo, ci sarebbe voluto un treno più corto.
L'idea iniziale è superinteressate, anche se le basi sono arcinote: postapocalisse glaciale (già vista più e più volte), il genere umano è diventato ghiacciolo, chi cremino, chi Coppa del nonno, chi Calippo (fortunelli), chi Bomboniera, chi Liuk eccetera.
Unici sopravvissuti i passeggeri di un treno infinito (si autoalimenta), opera di un visionario miliardario amante dei trenini che ha costruito una ferrovia che percorre tutti i continenti in un anno, ci ha messo sopra 'sto treno, e non si sa perché ci ha messo dentro anche dei poveracci (prima domanda infatti è: perché non ci ha messo solo gli amici suoi ricchi? Tanto si autoalimentava, non c'era neanche bisogno di quelli che ci mettevano il carbone), poveracci che ovviamente stanno in coda al treno. Ma si sa, i poveracci hanno sempre questa brutta abitudine di non voler mangiare gallette vitaminiche fatte con insetti (e sarebbe stato più coraggioso citare il Soylent Green) anzi osano pure ribellarsi al padrone. Il film, infatti, è la storia della definitiva rivolta di massa dei passeggeri di ultima classe: una tumulto simile a quelli di piazza di Seattle (o Genova, o ogni dove) che avanza inesorabile vagone dopo vagone, in dirittura della testa del treno, dove risiede il milionario, per prendere il controllo del treno e boh, almeno avere una vita decente (ecco, visto che siamo a fine marzo e non ho beccato un solo trend, ho appena deciso che uno dei trend del 2014 è la Rivolta. Non ho ben chiara la lista delle rivolte, ma sento che c'è aria di rivolta.)
Diapositiva illustrata:
Comunque fino a qui tutto benissimo. La storia è fica e ti piglia. Ti piglia tanto.
Benissimo anche il cast, con a capo Chris - Capitan America - Evans, un attore che incredibilmente è abbastanza evoluto (al contrario, per esempio, di quel cretino di Ryan Reynolds) e che riesce ad essere credibile, ovviamente in ruoli action, nei vestiti dismessi del leader della rivolta. Lo sparuto gruppo di rivoltosi è ben assortito
Ci sono Spud, c'è Billy Elliot, c'è la nera incazzata di Help, c'è Olivander e ci sono i due attori feticcio di Joon Ho-Bong, già in The host (film da vedere ORA), eccoli prima:
eccoli dopo:
(anche se lui è troppo una versione giovane di Oldboy, troppo. Youngboy.)
E si armano e partono alla volta della rivolta. E la prima ora passa liscia come l'olio, tra una stupenda Tilda Swinton...
...soluzioni molto divertenti - il tono grottesco è parte integrante della narrazione - per i vari e diversi scompartimenti (il mio preferito, sarà anche il vostro, il sushi-bar. Sì esatto, il sushi-bar) e personaggi che sembrano i boss di un videogioco (già, sarebbe davvero perfetto per un videogioco):
Anche le scene di combattimento, in spazi ristretti, sono molto belle (laterali ad avanzamento e oldboyane anche loro, di certo meglio di quelle che vedemmo in tutto l'arco del 2011, quando i treni andavano un casino)
Ma, passata la prima ora, ne rimane un'altra intera, infinita, lunghissima, piena di spiegoni inutili, statica, meno fantasiosa della precedente, un vero deragliamento (!) che ci porta sonnacchiosi, come quando ti addormenti in cuccetta, ad un finale che pare di vedere The Truman Show (non solo perché Ed Harris è destinato a fare il Deus Ex Machinista), a una rivelazione che, è proprio il caso di dirlo, più telefonata non si può e a un'ultimissima scena che... orso polare.
Un altissimo esempio di Occasione Sprecata, come quando andai a vederlo al cinema durante la Festa del Cinema di Roma E NON SONO ENTRATO PERCHÉ AVEVO IL PASS E INVECE TUTTI QUELLI COI BIGIETTI ECCOME SE CI SONO ENTRATI facendomi il dito medio... forse me lo meritavo però.
E il broccoletto passava e quell'uomo gridava Get Lucky.
Questi li ha fatti Andrew Heath (Ma che davero? Si legge heat?)