mercoledì 24 giugno 2015

Il pistola

The Gunman
Trama: Sean Penn, per brindare a un incontro

Ed eccolo qui, da poco superata la boa del mezzo anno, il più Broccolo film del 2015 (già, più di questo e più di questo).
Piccola premessa: il film Broccolo ovviamente è studiato per la sua inadeguatezza, per le promesse disattese, per lo spreco di denaro e tempo, per l'utilizzo barbino che fa degli attori e, in definitiva, perché fa veramente schifo.
Ci tengo sempre a sottolineare che sarebbe facile vedere solo filmacci dell'Asylum o film italiani di serie L (che manco la serie Z la facciamo bene) e dire "che brutto che brutto madonna bruttissimo". No, i film Broccoli quelli che finiscono negli Awards si scelgono sempre tra quelli che potevano essere anche belli, e invece no, invece sono una merda insopportabile che continui a vedere SOLO perché capisci che hai trovato la gemma nera dell'anno, sai quando dici il diamante dentro il carbone, il quadrifoglio sotto lo sterco, ecco, il contrario, qui non c'è traccia di diamanti e quadrifogli, solo gente vecchia e fuori parte, diretta da uno che forse era ubriaco forse no ma tanto la differenza non si sarebbe notata per quanto assurda è ogni singola scena, tutto montato alla cazzum, con il risultato di ridicolo involontario oltre ogni limite accettabile.
Partiamo proprio da Sean, in questo caso Pen, ma non nel senso di pisello, proprio nel senso di "ma che cazzo t'ha detto il cervello, fai pena". Forse voleva non essere da meno di quella pertica fantastica con cui ora è fidanzato (Che Furiosa! Che splendida Furiosa!) e voleva dimostrare che dall'alto basso dei suoi 54 anni poteva fare anche lui un action, insomma lo fanno Liam Naason e Denzel Washington quella cosa di prendere a botte tutti e non la può fare lui? E quindi inizia a pomparsi e mettere un fisichetto anche niente male a dire la verità, in più Sean una certa carica viuuulenta l'ha sempre avuta, ricorderete le foto intitolate "dai paparazzo ti chiedo gentilmente di rispettare la mia privacy per una volta"
(probabile che abbia portato queste foto ai provini per dimostrare di essere abbastanza action)
e decide di non essere da meno dei suoi colleghi più alti. E si affida, peraltro, proprio a quello che ha dato inizio a tutta la mania del gerontoaction, il regista di Io vi troverò.
Sean all'inizio del film è un mercenario bastardone col pallino di uccidere i capi di stato africani per i biechi bisogni delle multinazionali, poi però si redime perché si innamora di Jasmin Trinca. 
Già, avete letto bene, Jasmine Trinca quella di Moretti, quella brava per carità grande cinema d'autore italiano (ma anche qualche cagata), che tenta il salto hollywoodiano, ma non si era accorta che l'elastico non glie l'avevano attaccato bene, perché il salto lo fa, e sembra pure bene (insomma in un colpo solo condividere lo schermo con Penn, Bardem e Elba, molte ci metterebbero la firma anche solo a condividerci una selfie), ma si sfracella al suolo con un tonfo tanto forte da far rimpiangere Raoul Bova in Alien vs Predator
Una cosa brutta, soprattutto per lei porella: non è fica tipo che dici "madonna che fica", non è un'eroina action, non è neanche tutta tristona come potrebbe benissimo essere in un film itaGliano a caso, insomma non ci sta mai, la vedi sullo schermo e le passi attraverso. Il che è un peccato perché secondo me la colpa neanche è sua, è proprio il casting sbagliato. Roba che ci vedevo meglio una strappona alla Laura Chiatti allora, guarda un po'.
E insomma Jasmine è una che lavora in una ONG e Sean vuole diventare buono ma ecco che ci sta anche Javier Bardem. Che già lo scorso anno si era impegnato proprio a fare il più Broccolo film del 2014, e ci era riuscito, e mi sa che la china ormai è quella: imbolsito, coi capelli unti, col fare laido e ridicolo, non riesce neanche ad essere un cattivo alla 007, fa solo la figura del coglione... aspetta, in effetti quando ha fatto il cattivo di 007 non ci faceva proprio 'sta bella figura.
Più che altro nonostante sia un attore che dovrebbe avere fascino e magnetismo, si fa rubare la scena da altri attori che sembrano usciti dagli spettacoli degli stunt di Mirabilandia - sì, so di cosa sto parlando.. ma questa è un'altra storia, che in effetti meriterebbe di essere raccontata molto più di questo Il Pistola. C'è l'azione, il terrore (l'avete mai fatto il Katun? Ecco. C'è l'amicizia virile e l'amore. C'è tutto... e stavo in Romagna. E non sono Sean Penn.

Il film ha addirittura l'ardire di far fare un cameo a quel manzo d'ebano di Idris Elba (ecco lui sì che potrebbe prendere a schiaffoni chi vuole... di armi contundenti dovrebbe essere ben munito...) e non fargli neanche tirare fuori la pistola (!).
Un film senza senso, senza neanche quel sottotesto tipo "dài lo sappiamo che stiamo affà na mezza cazzata ma ammetetelo, è divertente" come nei film con Liam Naason, no anzi questo tipo che si prende pure un po' sul serio, che vorrebbe essere un action teso e lucido, come lo sono appunto gli 007 o i vari Bourne.
Un film imbarazzante in ogni comparto, la sceneggiatura è confusione pure, gli attori stanno lì per caso, la regia fa i capricci, il montaggio non ne parliamo, e certe scene sembrano veramente girate sui set di Un Posto al Sole.
E vi assicuro che non sto esagerando. Il film è girato un po' in giro per il mondo eppure tutto sembra fatto negli uffici delle poste dietro casa mia, tanto che ci si chiede se non fosse una cosa voluta. Ma non è possibile, dai, dai non è possibile. Non è possibile vero?
Persino la comunicazione web è ridicola, con queste gif fumettate che parlano da sole e dico "faccio schifo":



Comunque mi dispiace per te, Jasmine, in fondo le carte in regola per espatriare ce l'hai pure, ma non ritentare con gli action, non sei stata fortunata.
Ma magari ho capito male io tutto quanto quando pensavo fosse un film tratto da questo videogioco qui:

martedì 23 giugno 2015

♰ James Horner ♰

♰ James Horner ♰
È stato un onore hummeggiare con lui:
Certo se andava giù con un nave...

Tre tipi boschi

Preservation
Trama: Camping elisi

Ultimamente mi è presa un po' questa mania del campeggio. Ma solo nei film perché il campeggio, diciamolo, fa veramente schifo: formiche, letti scomodi, bagni in comune... e poi quei muri tra le stanze come veli di cipolla che si sente tutto, con quello vicino che russa come un trattore. Ah certo poi quella cosa di orsi che ti maciullano e grizzly che ti scotennano che non è proprio il mio ideale di vacanza. Infatti in campeggio non ci vado da vent'anni.
In Preservation continuiamo la gita in mezzo alla natura con questi tre tizi, due fratelli + moglie - uno è Ken Cosgrove di Mad Men, che ricorderete per cose come questa:
che se ne vanno a fare un giro nella natura incontaminata bellissima... oddio, bellissima, 'na pozza:
per rivangare il passato, per litigare, fare gli occhi dolci alla moglie del fratello più sfigato, e, soprattutto, farsi ammazzare da un terzetto di tizi con maschere di cartapesta e fucili a pompa.
Il film, un survival movie di media riuscita, non riserva niente di diverso da un Ils o un Eden Lake qualunque, tanto che una volta svelati gli inseguitori - che per un momento avevamo scambiato per il grizzly di cui sopra, per un altro momento per esseri soprannaturali, mentre invece si rivelano i soliti pischelli che, come suggerisce il meschino sottotesto, È COLPA DEI VIDEOGIOCHI DOVE ANDREMO A FINIRE!, si divertono a far fuori la gente per puro ludibrio personale - tutto perde di mordente.
Non vi dico chi muore e chi sopravvive, ma inutile immaginare grandi sorprese, nei survival movie dove c'è di mezzo una donna indifesa e pure incinta e due uomini un po' coglioni, si può prevedere facilmente chi farà una brutta fine e chi invece si incazzerà moltissimo ritrovando il suo lato selvaggio carico di spirito di sopravvivenza.
Tralasciando discutibili ripetizioni di sceneggiatura - per tre volte tre i protagonisti, una volta per uno, girano le spalle all'assalitore creduto svenuto/morto quando svenuto/morto non era mai, ovviamente, quando si sa benissimo che in casi come questi se riesci ad avere la meglio sul tuo assalitore il minimo che devi fare è spaccargli una rotula quando è ancora inerme, o meglio ancora la capoccia così non ci pensi più - e quella ridicola morte nel bagno chimico che pare una versione omicida di Jacksass (il povero Ken fa, letteralmente, una fine di merda), gli ultimi minuti del film riservano una certa risollevata, insomma fatti fuori i maschi, quando diventa io e mio figlio in grembo vs voi stronzetti assassini, si risolleva e diventa una piacevole caccia all'uomo, peccato sia troppo tardi per meritarsi un Chicken, ci siamo troppo annoiati nell'ora precedente a sentire le cazzate di Ken e vederlo girare in boxer e calzettoni per i boschi

C'è questo illustraposter che niente male.

lunedì 22 giugno 2015

♰ Laura Antonelli ♰ Remo Remotti ♰


♰ Laura Antonelli ♰
Lei sulla scala per il Paradiso. Noi sotto.
♰ Remo Remotti ♰
Se n'è andato da 'sta Roma.

SIAMOVIE SERIAL • Infestathè

Insidious 3
Trama: Insidious Trading

Dopo essersi beccati due Chicken forse anche un po' dettati dall'incoscienza, visto che al momento ricordo davvero pochissimo sia di Insidious 1 che di Insidious 2, ad esempio mi ricordo di Darth Maul Pulcinella e della signora in nero, ma il resto è tutto un confonderlo con The Conjuring, di cui ovviamente uscirà l'irrinunciabile seguito), questo terzo capitolo della seria, che dice di essere un prequel ma in realtà ha veramente pochissimo in comune con precedenti (d'altronde anche le mie recensioni hanno pochissimo in comune con il buon senso visto che inizio dicendo di non ricordare i primi film e subito dopo faccio il paragone...) ed è solo un horroretto al di sotto della media stagionale (l'estate per esatezza, che è arrivata in anticipo col caldo e i monsoni, e allora anche gli horror inutili arrivano prima in sala).
C'è la ragazzina - una che non si capisce chi l'abbia instradata verso la carriera di attrice, vi giuro una lavatrice che fa la centrifuga è più espressiva... non ci credete?
Ve l'avevo detto...
...insomma 'sta ragazzina richiama di sua sponte la mamma dall'aldilà. La mamma in quel momento era via e arriva un tizio vecchio con una mascherina d'ossigeno in faccia, probabilmente il fantasma di Dennis Hopper (citazioni colte a caso) che le dice "Guarda lascia detto a me... non te preoccupà". 
La ragazzina ci rimane di gesso:
Da quel momento il vecchiaccio - che a dirla tutta non è manco fatto malissimo, ma anche BASTA con questa creazione di mostri fatta a tavolino (già l'avevo detto per i primi due vero?) come se ogni volta "abbisognasse" creare il mostro icona così poi fai il franchise (gli ultimi in ordine di tempo che sono riuscito a diventare famosi come i vari Freddy, Jason, Leatherface e Pinhead sono Samara e Jigsaw).
Qui ormai hanno un'intera famigliola di fantasmi, stanno anche diventando troppi e non hanno neanche l'1% della carica horririfica di quelli appena citati.
Un film quasi spin-off, il cui unico legame con gli altri sta nella presenza della medium, che però non fa paura neanche lei perché sembra più riderne di questi fantasmi che rispettarli o disinfestarli.
La cosa interessante della serie Insidious - se proprio vogliamo trovarla - è che ogni volta ci si fa questa passeggiata nel regno dei morti che appare sempre ben curato scenograficamente, bei rossi saturi, sembra una versione un po' più onirica dell'Overlook Hotel.
Non è brutto come Annabelle, ma poco ci manca. D'altronde se continueranno a fare horror dove quello che conta è solo lo spaventometro, con quelle scene tutte calme con inquadratura prolungate e poi BU!
alzano il volume al massimo e fanno apparire il mostro che manco in quei vecchi video della prima ora di Internet che ci siamo caduti tutti almeno una due tre dieci volte nella vita, invece di preferire la molto più difficile ma di effetto suspance (chiamala ansia), non andremo da nessuna parte.
Anche il remake di Poltergeist non promette nulla di molto diverso dal BU!:

Sempre restando in ambiente case indemoniate, alla TV inglese hanno fatto
The Enfield Haunting
Trama: Ghostspotting

Che il racconto in tre episodi che filano lisci lisci di questa storia vera qui:

Ora, dite quello che vi pare, dite che erano solo una famiglia di matti, dite che la ragazzina già dalla faccia tanto centrata non pare, dite che è una speculazione su un'evidente malattia mentale probabilmente allargata a tutta la famiglia, presumibilmente di umile intelletto, incapace di affrontare una malattia mentale, preferendogli quindi una storia di fantasmi, dite tutte queste, ma a me fa paura.
E anche il serial è ben fatto. Ricostruzione perfetta, attori bravi - l'unico conosciuto è quel bellone di Timothy "Codaliscia" Spall (anche se è rimasto un po' sotto con la recitazione tutta grugniti di Turner) e inquietudine a pacchi.
Da preferire ad Insidious 3 senza ombra di dubbio.
Certo a livello grafico avrebbero potuto distanziarmi maggiormente da American Horror Story. Su Dafont si trovano tante font diverse, agratise.
Sul fronte horror due buone notizie, una riguarda proprio Wan (uno dei fari del nuovo horror, è della combriccola di Oren Peli, anche se ha fatto anche la regia di FF7, di cui prima o poi parlerò...), che produrrà il primo horror di David Sandberg, tratto dal suo masterpiece in 3 minuti, 3 minuti che si mangiano in un boccone (arrivate alla fine e capirete che boccone) tutto l'horror della combriccola, Lights Out, che rimetto per l'ennesima volta perché sono 3 minuti di perfezione horror assoluta

E poi da oggi ricomincia il glorioso Fantafestival a Roma. Questo il divertente trailer:

Ci vediamo lì ad urlare allo schermo scemate varie. Sì perché al Fantafestival c'è l'urlo libero come all'Ambra Jovinelli, e si ride molto.

venerdì 19 giugno 2015

Mai Hard

Get Hard (Duri si diventa)
Trama: Jambo Get

Ho sempre difeso Will Ferrell a spada tratta, anche dopo a puttanate stratosferiche come questa e questa ho continuato a dire che mi faceva ridere, addirittura dopo il gradino più basso della sua carriera, questo, che era un grande, che aveva una fisicità comica tutta sua, dall'alto dei suoi mille metri d'altezza, con quel fare pacioccone e antipatico che erano diventati il suo marchio di fabbrica. 
Già, perché tutta la carriera di Ferrell è definita da solo due tipi di personaggi: l'idiota supponente e l'idiota idiota. 
L'idiota supponente (qui, qui, quiqui) è quello che, pur essendo palesemente un cretino, si sente talmente il meglio di tutti che riesce persino ad esserlo veramente, il meglio di tutti, rimorchia, sconfigge l'avversario e sale sul tetto del mondo. 
L'idiota idiota (qui, qui e qui cattivone) invece è quello che proprio non ci arriva, è candido e innocente, le tragedie gli impattano in faccia come fosse sulla traiettoria di una pallonata da rigore e lui non capisce neanche di cosa si tratta, anche questo suo personaggio vince alla fine del film, e magari rimorchia pure la bella di turno, ma lo fa con la sua tenerezza e purezza di spirito. 
Eppure c'è stato un momento in cui sembrava che Ferrell potesse fare sul serio, con film come questo e quando ha lavorato con Woody Allen (anche se in effetti, chi è che non ha lavorato con Woody Allen?) potesse fare quello che sta facendo Steve Carrell, che fa ridere tantissimo ma poi si becca la candidatura all'oscar, . E invece no, Will ha tirato i remi in barca e continua imperterrito a fare film inutili a noi e, peggio ancora, a lui. Tutti dovrebbero aver imparato la lezione di Matthew McConaughey, iniziare, ad una certa età, a fare film utili soprattutto a se stessi, insomma non credo gli manchino i soldi a questi qui...
Duri si diventa (complimenti al tempismo, tra due settimane esce Giovani si diventa... che è mo? il "si diventa" is the new "Se xxx, Ti xxx"?) è un filmetto inutile, una vera
dove Will fa l'idiota idiota (ma non si sa come genio della borsa) che si ritrova fregato dal suocero squalo in una truffa finanziarie e deve, di qui a un mese, scontare una pena in carcere. Questa la reazione (in una delle tre scene che strappano un sorriso) perpretata per almeno la prima settimana:
Per risolvere la situazione (sostanzialmente non essere violentato, davvero, questa è l'unica preoccupazione del film) chiede aiuto a quello che gli pulisce la macchina, un nero che non avevo MAI sentito nominare prima, che fa l'Eddie Murphy della situazione e gli trasforma la villa in una sorta di penitenziario, in cui gli ex camerieri trovano modo di vendicarsi della stupida idiozia del loro capo, lo fa allenare alla fellatio in un bar gay, in una delle peggiori scene a cui abbiamo mai dovuto assistere, gli presenta i suoi amici gangsta anche se lui è tutt'altro che un nero del ghetto e alla fine ovviamente ci diventa amico.
Tutto molto al di sotto delle possibilità di Ferrell, che col pilota automatico non riesce mai davvero a convincere, per non parlare del nero che è veramente trasparente. Faceva una serie TV? Il fatto di non vedere comedy mi leva tutto il gusto di dire "questo stava in" quando vedo le commerdie.
Will Ferrell ti prego torna in te, anzi no, esci da te e inizia a fare film seri, perché lo so che sei capace, non dico di abbandonare la commedia, sia mai, ma fai il bravo, non l'idiota.
Fallo perché con questo film sei passato definitivamente tra gli indifendibili.

giovedì 18 giugno 2015

CB ANTEPRIMA • Unfriended

Unfriended
Trama: Hai fatto un video a un'amica ubriaca e sfasciata a una festa e lo hai postato su Facebook per prenderla in giro e quella poi si è ammazzata e torna come spirito vendicativo via laptop amazzando tutti sulla chat? Brava.

Sono andato all'anteprima di Unfriended e ho fatto livetweeting facendo finta che Twitter fosse un social che mi piace. Ecco il risultato:

E insomma è andata così, tutto molto social ve'? Soprattutto il bieco tentativo di rimorchio in puro stile broccolesco. 
Ma 'sto Unfriended è bello e pauroso come cinguettavo? No. Esageravo un po' perché eravamo pochi in sala e se scivevo malissimo avevo paura della rappresaglia, ho pensato ad un tranello per finalmente spezzarmi le mani. Ah! Ma non mi faccio fregare così!
Si tratta di un film fatto tutto come fosse lo schermo di un Mac (inutile dire che gli utenti Windows si incazzeranno moltissimo), cosa per cui tutti hanno detto e diranno "fico, mai visto, uau" e invece lo abbiamo già visto eccome, qui. E lì c'erano anche delle tette, in questo giusto un'idea di, niente che non si sia mai visto dopo tre/quattro scambi su whatsapp
per il resto è gente che fa cose paurose tipo mettere prima le ditina cicciottelle, poi le manine paffutelle e poi le braccette rotondette nel frullatore e gli altri guardano con la connessione che non si stacca mai
Unfriended è un horror da MTV Generation della specie più superficiale, edulcorato e poco coraggioso, che preferisce il BU! alla suspance, una sorta di Final Destination sperimentale (che sarà costato pochissimo e che se andrà bene potrebbe creare non dico un genere tipo Telecamerina, ma molti epigoni). Non coglie l'occasione di inquietare davvero, passati i primi 10 minuti in cui riconosciamo tutti i social e i programmi che usiamo anche noi tutto il giorno dicendoci "pure io pensa te se succedeva a me", inizia a diventare ripetitivo e riesce a far sembrare i suoi 80 minuti scarsi pure troppo lunghi. Vorrebbe anche un po' criticare tutto il mondo delle chat, selfie, youtube, andate nelle piazze, parlate tra di voi e simili discorsi molto educativi, ma poi ti racconta solo di questi 5 fichetti + un ciccione che sono buoni solo per far ingrifare i teenager (tranne il ciccione, ma ci voleva per la quota nerd) e, come si dice in gergo internet, smarmella tutto.
Sai che sarebbe stato davvero inquietante, che i corpi dei ragazzi che uno ad uno vengono convinti a suicidarsi dallo spirito nel computer davanti a tutti gli altri via skype fossero rimasti lì, stecchiti con gli occhi spalancati a favor di camera, per tutto il tempo, a guardare i protagonisti e noi.
E sai anche cosa? Che si fosse riuscito a coinvolgere lo spettatore con qualcosa di virale o immersivo, tipo che durante la proiezione mi arrivava un messaggio di Laura direttamente sul mio cellulare.
Insomma manca la "maledizione" che un film horror dovrebbe portare con sé, anche fosse un film horror di teenager ingrifati che muoiono uno dopo l'altro, come It Follows.
Mi chiedo come sarebbe vedere il film sullo schermo del mio computer, sarebbe impossibile resistere alla tentazione di prendere la penna e cercare di spostare le finestre, allargarle, chiudere le chat col ciccione e mandare messaggi privati alla protagonista
augurandole un futuro roseo, mandandole foto di broccoli ammiccanti e dicendole di stare attenta a non finire nel Fappening che quello che succede sui vostri telefonini rimane nei vostri telefonini di tutti, come la candida (!) amica Tiziana ci ha insegnato poche settimane fa.