venerdì 30 dicembre 2016

CB ANTEPRIMA • Il GGG

Il GGG - Il Grande Gigante Gentile
Trama: Il punto GGG

Credo sia la prima volta che do un Broccolo veramente sentito, profondo, sincero e strameritato a Spilbi, e mi dispiace molto, perché Spilbi è sempre Spilbi.
Certo lui per tutti gli altri è Spielberg, ma qui sono anni che lo chiamo Spilbi, lui lo sa e mi vuole bene perché non lo tratto come altri siti che siccome è Spielberg allora va bene tutto, qui su ChickenBroccoli se Spilbi fa un film brutto, glielo si dice: "ah Spilbi, hai fatto un film brutto, dài. Non te la pia' ammale ma proprio no, è brutto.
Non è che negli ultimi anni s'è proprio sprecato eh, va bene che ogni film che fai lo candidano a Miglior Film che sembra che ti devono fare un favore, che io non avrei candidato né War Horse, né Lincoln, né Ponte delle spie...certo ognuno di questi film ha i suoi momenti, è pur sempre Spilbi, ma non stiamoci a raccontare che è ancora quello di una volta. E putroppo lo dimostra questo noiosissimo Grande Gigante Gentile. Sì. È noiosissimo.
Potremmo rivedere questo:

e pensare che Spilbi abbia reso tutto più interessante come fece Jackson con Il Signore degli Anelli (anche quello era tratto da un libro fantasy, anche se ben più adulto, e godeva di una trasposizione a cartoni animati, invece no, invece peti verdi.
Esatto. L'unica cosa che ti ricorderai del film sono dei sonori, atomici, infiniti peti verdi che tutti i personaggi fanno nel film, dal gigante fino alla Regina D'Inghilterra.

Farà ridere tantissimo i bambini, questa cosa dei peti verdi, ma se sei più vecchio anche di un giorno della data in cui fai gli esami di terza media, non è possibile che tu rida di questi miasmi verde acido che invadono tutto lo schermo.
La cosa che però intristisce di più - più degli attori che rendono omaggio a questa ragazzina "nuova star" quando invece, soprattutto dopo 11, ce ne vorrà per trovare una attrice bambina davvero brava; più della parlata maccheronica e piena di termini assurdi del GGG che ti dà l'orticaria esattamente come quella di JarJar Binks; più di una lunghezza esagerata e insopportabile (a meno che tu non ti sia portato un cuscino) - più di tutte queste cose dà fastidio che per la prima volta, la prima volta in assoluta, Spielberg non si trovi a suo agio con la computer grafica, che regna per tutto il film in un florilegio di schermi verdi, personaggi in motion capture, fondali creati con Photoshop e colori impossibili.
Spilbi aveva ceduto al fascino della motion capture facendo Tin Tin, un film carico di azione e divertimento, praticamente un Indiana Jones 5, il GGG è solo un tripudio di effetti speciali che non stupiscono minimamente. Peraltro tutte le interazioni tra il gigante e la bambina (meglio non sapere cosa avesse davvero in mente Dahl...) sono orrende, si vede lontano cento miglia l'effetto "sfumato" ogni volta che lui la prende in mano.
Spilbi, proprio lui che la computer grafica l'ha inventata! Lo stesso che ci ha fatto vedere i dinosauri VERI! ERANO VERI!
E anche quando Spilbi ha fatto le favole, proprio la dimensione più favolistica possibile, be', ha fatto HookInvece questo sembra un qualsiasi film di giganti fatto da un regista qualsiasi, già visto, peraltro pochi anni fa.
Forse è davvero, ma davvero, un film troppo per bambini piccoli? No, non voglio cedere al discorso "Io non capisco i Teletubbies perché sono per treenni." NO! Io li capisco eccome i Teletubbies e ci vedo tutta la genialità che li pervade. Invece nel GGG non ho visto nulla. 
C'è pochissimo stupore (carina giusto la scena dell'albero dei sogni, sono certo di aver visto un T-Rex in una delle bocce...), pochissima ricerca negli ambienti (vuoti. sono vuoti. non ho altro modo di definirli), e i due protagonisti sono francamente abbastanza antipatici.
La ragazzina è scialba (né simpatica, né antipatica) e il gigante... il gigante... sarà che poi a me i buoni candidi che le prendono tutto il tempo perché sono buoni e candidi e poi vincono per la loro bontà e il loro candore non sono mai piaciuti (tipo Wall-E e Charlot per capirci).
Il GGG non ti fa arrabbiare come quando vedi Alice o Oz, favole schiacciate dal peso di modellini 3D, perché magari la fiaba la conosci meno, te la ricordi meno, forse era proprio meno interessante di partenza, ma è film ultradimenticabile.
Vogliamo darla a Dahl la colpa? Ah è facile darla a Dahl, dal a qualcun'altro la colpa invece di darla a Dahl. Ho idea che un po' di colpa ce la possa avere la Disney in effetti, visto il trattamento che sta riservando a questo tipo di film, tipo appunto Alice o Il drago invisibile.
Steven SpielberGGG prega insieme a noi:
Fallo benissimo Player One.

giovedì 29 dicembre 2016

STORIA VERA • Florence & The Stridolii

Florence
Trama: Opera di bene

Questa è la STORIA VERA di una donna che ha amato tanto e che per il suo amore ha avuto il coraggio di affrontare tutte le risate del mondo lanciate contro di lei con una mira perfetta. Non era un uomo il suo interesse, era la Musica, ma più di quella, era la Felicità, intesa come entità superiore che aleggia in alcune occasioni e ammanta tutto di quei colori dorati che non accecano, anzi rendono tutto più caldo, come certi interni di alberghi che non esistono più.
La Felicità era la missione di Florence Foster Jenkins, per il pubblico italiano Florence, che mi raccomando non ci facciamo mancare il titolo più semplice e soprattutto la locandina tristemente semplificata che - questo è il vero genio italico - riesce a essere squallidamente triste anche se usa le STESSE foto dell'originale
Ma io dico che cazzo aveva questa locandina che dovevate rifarla, e più brutta? Attori riconoscibilissimi in primo piano, colori caldi, fiori petolosi... vi dava fastidio il character sconosciuto e gay sulla sinistra? GUarda si toglieva in un attimo con Photoshop, c'è il filtro "sfumino attore sconosciuto". Avete proprio toppato stavolta.
Comunque, tornando al film, è il tipico film che lo vedi da solo e ti penti di non averlo visto con tua madre e allora le mandi un messaggio whatsapp che ti riconcilia coi sensi di colpa
Magari si potessero curare tutti i sensi di colpa con messaggi whatsapp oh.
Quindi, come da microrensione virtuale e mammesca, Florence è il tipico film perfetto, con tutto al posto giusto, e anche se non ne rimarrà traccia (non parliamo di capolavori, parliamo di film perfetti), anche se è chiuso in una scatolina tutta ricamata e deliziosa, non ci puoi trovare un solo difetto, e quindi se ce li vuoi proprio trovare sei una brutta persona, tipo quelli che erano cattivi con Florence.
Perfetta Meryl Streep (che ha già in tasca l'ennesima candidatura e forse forse un altro Oscar va), triste, empatica, mattacchiona e decisa, melanconica eppure dotata di una vitalità contagiosa. La Streep straborda in tutto il film ma senza istrionismo, le scene di canto sono spassose come poche quest'anno
Perfetto Hugh Grant, mai così in palla dai tempi di Quattro Matrimoni e un Funerale, com'è charmant quest'uomo, come non si scompone lui di fronte alle avversità, nessuno:

Da prendere come esempio sempre il caro Hugh, oddio non proprio sempre sempre
Perfetto Stephen Frears, regista che con le ambientazioni sfarzose e calde ci sa fare (The Queen), anche se il suo ultimo bio-pic era bruttino forte (The Program), che lascia tutto il palco a Meryl, che non si fa certo parlare dietro, come invece faceva la vera Florence, che cantava così:

Tutto il resto nella cronaca precisa di questo sito che ormai dovrebbe darmi dei soldi.
Ma - sarà tutto il dolciume assunto a Natale o che ne so io - ho amato Florence, in todo, ho riso quando volevano che ridessi, ho pianto quando volevano che piangessi, ho anche riso quando volevano che piangessi e pianto quando volevano che ridesse.
Ma soprattutto ho voluto anche io abbracciare la felicità facendo pensando di fare pazzie senza pensare alle conseguenze di salire su un palco e cantare come un facocero intrappolato in una tagliola. 
Fottermene, come quando vedi qualcuno che si sta coprendo di ridicolo magari al karaoke di una festa aziendale e ti dici "ma che fa? si sta coprendo di ridicolo" e poi un secondo dopo anche "ma forse c'ha ragione lui, in questo momento si sta divertendo sicuramente più lui che io che me ne sto qui seduto a non fare un cazzo".
Fammi tornare ai CHICKEN BROCCOLI AWARDS che devo mettere un film in più a STORIA VERA.

♰ Debbie Reynolds ♰

Debbie Reynolds ♰
Singing on the rain.

mercoledì 28 dicembre 2016

CB ANTEPRIMA • Passengers

Passengers
Trama: Nello spazio nessuno potrà sentirti broccolare Jennifer Lawrence

Ci sta un'astronave spaziale con dentro 5000 persone addormentate. Se ne vanno a colonizzare un pianeta che dista 100 anni di viaggio. 
Per non arrivare tutti decrepiti e chiamare il piante GeriaTerra, si sono tutti criogenizzati come nei più classici dei viaggi interstellari da Alien in poi.
Ad un certo punto un sassolino meteorite fa un pss nella svvviisshh e uno si risveglia. Solo lui, sfigato.
Ma questo uno non è uno a caso, è Star Lord, sì insomma Chris Pratt, quel figaccione che in due anni è passato da "amico cicciotto che non ti ricordi che era lui" a "vedi, c'è speranza per tutti."
Il tipo si ritrova quindi da solo in questa enorme astronave tirata a lucido (in pratica è quella di Wall-E, ci sono proprio gli stessi robottini pulitori che fanno ridere perché sono fissati col pulire) e come unico amico un robot barista (un robarista, quindi) che pare un mix di Shining, citazione neanche troppo nascosta, anzi proprio evidente:
Dopo un anno - e tutta quella serie di gag e barba lunga che abbiamo già visto in The Last Man on Earth, infatti mi aspetto subitissimo un video mash up tra i due - decide che non ce la fa più, deve per forza svegliare qualcun altro, perché il viaggio deve durare ancora cinquant'anni e lui è comunque spacciato e poi cinquant'anni di pippe sono veramente tanti. 
A quel punto deve solo decidere chi svegliare tra i 5000 passeggeri (condannandola a morte, implicitamente.)
C'era Astrosamanta. Margherita Hack. Una scimmia. E Jennifer Lawrence
Stranamente la scelta ricade su Jennifer Lawrence.
E quello che fino a quel momento era un divertente film a metà strada tra L'ultimo uomo sulla terra e Moon, diventa nient'altro che una commedia romantica costruita con la palese intenzione di far innamorare i due anche nella vita reale, che non si sa mai, altrimenti i giornali di gossip (in cui rientra anche ChickenBroccoli, ovviamente) di cosa parlarebbero?
Peccato perché tutta la dimensione astrospaziale diventa un mero pretesto per farci vedere scene già viste in altri film ma in salsa romantica, una su tutte la scena di Gravity, ma con loro che nuotano nello spazio manco fossero Jack e Rose (c'è proprio la battuta: "Ti fidi di me." con relativo appizzo posteriore.)
(Questa qua sopra sono proprio scene del film eh, pe' capisse).
Però allora succede che tu dici Okkey. Allora questa è una rom-com nello spazio, ci posso anche stare, in fondo 'sti due brutti non sono, magari mi diverto pure, in fondo cosa c'è di più fantascientifico dell'amore? Quella cosa che non esiste eppure si fanno viaggi incredibili per raggiungerla?
Poi però ci si accorge che stanno un po' esagerando con questa cosa della coppia, e cercano di riportare il film nella carreggiata del "sci fi" intelligente, quello che va un po' di moda ora dopo Interstellar no?
E allora ecco che si passa all'azione, e che si risveglia pure un altro, perché non hanno proprio avuto il coraggio di far recitare solo tre persone (due vive e un robot) in tutto.
Tutta la parte finale è abbastanza brutta, soprattutto perché - anche se le pretese non erano alte, e lo si capiva dalla locandina, che presenta i due bei visoni di Chris e Jennifer in primo piano fosse mai che ci confondiamo - deve fare conto sia delle regole della rom-com (tipo che ne so, la scena in cui i due vivono separati e scoprono di amarsi no matter what) sia quelli dell'azione fantascientifica (ad esempio l'eroe che si sacrifica ma alla fine...)
Un film che non sa bene che pesci pigliare e alla fine si appoggia senza ritegno sul doppio carisma dei suoi attori (che comunque funziona) e sulla speranza che l'alchimia crei una nuova coppia di hollywood. 
Be' dai sarebbero carini. Peccato quando non si formano le coppie di hollywood alla fine... che poi vanno a cena e si portano dietro tutta la troupe
Vi prego ditemi chi è quel tizio dietro! Film horror con quel tizio verde ORA!
Alle ragazzine piacerà da morire, non so quando sia piaciuto alla Lawrence perché il suo personaggio rappresenta almeno dieci passi indietro rispetto alla volitiva Katniss, è una scialba biondina che farebbe la scrittrice e dice e scrive sul suo tablet una tale sequela di stronzate wasp che ci sarebbe da metterla nella Nostromo e lasciarla andare alla deriva...
Se il film l'avesse scritto uno sceneggiatore con un minimo di piglio, gli avrebbe fatto risvegliare la Lawrence, che però era lesbica. Quello sì sarebbe stato interessante.
Comunque alla fine l'amore è più forte anche dello spazio! Tiè!
Ah. C'è questa cosa che hanno promosso il film tantissimo perché c'è (no) la prima scena di sesso della Lawrence. Chi si ricorda quella cosa del Fappening - quell'evento che creò in una sola notte un'abbassamento della vista di tutti gli uomini del globo terrestre di cinque gradi - riderà fortissimo a vedere questi 6 secondi di bacio dove la cosa più erotica che fa la Lawrence è portare un ginocchio all'orecchio. 
Si sa che le ginocchia sono gli orecchini più belli che una donna può portare, ma ci aspettavamo di più. Io e tutti quelli che ricordano il Fappening come una gran bella nottata.
Che scarpe di merda hanno nel futuro?
Per chi si interessa di mecha design metto questi bozzetti interessantissimi dell'astronave
Per tutti gli altri:
Festeggiamo l'assurdità del finale (che non vi svelo ma non ha davvero alcun senso) e l'inutilità dell'apparizione di Andy Garcia che dovrebbe essere una sorpresa ma mi hanno detto che viene spoilerata nel TRAILER! cercando di riconoscere tutte e dieci le camere di sonno sospeso viste nelle astronavicelle dei film

martedì 27 dicembre 2016

♰ Carrie Fisher ♰

♰ Carrie Fisher ♰
Principessa.

lunedì 26 dicembre 2016

Forest Camp

Into the Forest
Trama: Sisters in the Wood

Ho visto questo film solo ed esclusivamente per rimpinguare il più grande trend del 2016: le Foreste.
Adesso non mi metto a fare tutto l'elenco, me lo riservo per il 31 notte perché lo sapete ormai no? Ore 23:59 TUTTI attaccati al computer 
10!
9!
8!
7!
6!
5!
4!
3!
2...
ARRIVANO I CHICKEN BROCCOLI AWARDS!
...e in qualche modo dovrò pur riempirli.
Allora è uscito fuori questo film minuscolo di due sorelle - che sono Ellen Juno Page e Evan Rachel Wood (si chiama Wood. Non so se...), ma forse è un robot? - che vivono col padre i una casa in mezzo al bosco. Fuori dal bosco, in quel che rimane della società, c'è un'apocalisse non meglio identificata, e ognuno si arrabbatta come può.
Questa cosa di non specificare di che apocalisse si tratta è una gran furbata per risparmiare sul budget, comunque.
A una certa il padre in un impeto di furbaggine (uomo scemo!) degna di nota si porta via una gamba tagliando un albero, e muore.
Le due devono sopravvivere cercando di affrontare il più grande dilemma che due sorelle possono vivere: chi se li mette i pantaloni quelli a vita alta che ti fanno il bel culo stasera? Me li metto io che sono la maggiore! No! Non è che perché sei la maggiore devi averle tutte vinte! E poi io ero la preferita di papà!
Ok ok, penso che se mi sente la regista e le attrici (e in generale forse tutte le donne del pianeta) potrebbero fare qualche appunto sul mio malcelato pressapochismo in quanto a psicologia femminile, infatti il film è proprio mooooolto femminile, tutto incentrato su queste due poverine che ok l'Apocalisse ma non scordiamoci che il più stronzo di sempre e per sempre è L'UOMO! Cattivo! Che appena può lui colpisce e scappa via grande figlio di puttana.
E sapete che vi dico? Anche basta. 
Voglio dire, se c'è una cosa che il cinema (di, a, da, in, su, per, tra femmine) degli ultimi anni è che alle figure delle povere pulzelle in pericolo e l'uomo che le ghermisce con le mani sudate non ci crede più nessuno.
Non sto minimizzando la cronaca orrenda che (purtroppo) si arricchisce ogni giorno, e non voglio certo finire l'anno con un cinecriticocidio scordandomi quando ancora nella realtà extrafilmica la parità dei sessi (tutti) sia lontana a venire, ma insomma, queste due sono vessate tutto il tempo dagli uomini che appaiono nel film (che poi, sono due... erano proprio in ristrettezze economiche) e loro stanno lì inermi, anche quando hanno un'ascia in mano.
into the forest animated GIF
C'è una scena di stupro che veramente dà fastidio per tutti i motivi sbagliati, non quelli che ti fanno salire la rabbia come è giusto che sia, ma perché non ha alcun senso, proprio come si svolge, come finisce, alle conseguenze banalissime che porta. sul finale, scelgono proprio la soluzione più geniale: la fuga. Bell'esempio. E tutti i film di rape & revenge non ti hanno insegnato nulla?
Posso dire la mia proprio senza peli sulla lingua? La natura palesemente "famo il film tra noi amiche del collettivo femminista contro gli uomini che sono tutti delle merde chi èiù chi meno ma comunque merde" è talmente tangibile (la Page è la produttrice, anche se non sembra averci speso più di 30 dollars) che la pellicola perde di ogni spessore, e sfido anche una spettatrice con un minimo di raziocinio o spirito critico a dire il contrario.
Ed è strano, molto, troppo, praticamente fastidioso, visto che la regista (e la produttrice) è gay, in questo caso mi sento di sottolinearlo solo perché diventa un dato importante se confrontato con la banalità del film, una banalità che ci si aspetterebbe da qualcuno che quella realtà non la conosce. Into the Forest è corrispettivo femminile di quello Stonewall che ci aveva fatto storcere il naso mesi fa.
Dite che mi sono inimicato tutte le lesbiche del pianeta? Ma io ce l'ho con la regista, figurati che me ne frega chi si scopa, il fatto è che mette su un film dove la figura della donna vittima dell'uomo è talmente maccheronica e senza spessore che pare scritta da... un uomo...
Un film girato con poche lire e molte idee sbagliate. Inoltre è noioso, la cosa più imperdonabile.
Vabbéddai fammi tornare a scrivere gli Awards va, poi se vogliamo iniziare a litigare nei commenti come quella volta che ho osato dire che Lisbeth Salander è un personaggio di merda, vedete voi.